Sabbath Assembly – Rites Of Passage

Un disco dolcissimo e tremendo, un metal pop liberty che è concepito e suonato in maniera straordinaria, per un gruppo che continua a stupire facendo musica di qualità altissima.

I Sabbath Assembly sono da anni uno dei gruppi più interessanti nel panorama del metal occulto, e sono ovviamente molto altro.

Dopo qualche cambio di formazione, sempre sotto il comando illuminato della cantante Jamie Myers, ex Hammer of Misfortune, i Sabbath Assembly tornano con un disco molto interessante e differente rispetto alle loro altre opere. Ad ogni lavoro il gruppo progredisce e ci offre musica diversa, impreziosita dal fatto di essere scritta e suonata benissimo. Rites Of Passage è un disco maestoso, bellissimo e costruito per essere apprezzato su diversi livelli di lettura, come tutte le grandi opere. La loro magnificenza rituale e simbolistica è davvero grande, il disco ha un incedere epico e magnificente, scava dentro il nostro passato per provare a mettere a fuoco il nostro presente. La loro musica si può definire in molti modi, ma forse barocca è quello che le calza meglio. In questo caso, barocco non è un inclinazione verso gli orpelli, ma un istinto a leggere la storia umana e a rigettarla sotto forma di musica e di piacere. Gli album dei Sabbath Assembly sono sempre stati strutturati come rituali, sacrifici in forma di musica, e questo disco rappresenta vari riti di passaggio che possiamo incontrare nella nostra vita. La musica è un doom rock per l’ appunto barocco, con forti momenti di heavy pop anni settanta. I Sabbath Assembly, semplificando notevolmente sono simili ai Ghost, solo molto più interessanti, e poi vari musicalmente ed esteticamente più aderenti. In sede di scrittura è forte l’ impronta di King Diamond nei suoi dischi solisti, con quel timbro sontuoso e aperto ad influenze liberty. Rites Of Passage, come per i loro dischi precedenti, va poi oltre un significato meramente musicale. Qui c’è il dolore dei riti di passaggio che sigla ogni nostro cambiamento, ogni perdita o cambiamento importante, poiché in questa epoca di finto progresso abbiamo dato per scontato che il dolore possa essere escluso dalle nostre vite, invece è esso stesso un rito di passaggio. Un disco dolcissimo e tremendo, un metal pop liberty che è concepito e suonato in maniera straordinaria, per un gruppo che continua a stupire facendo musica di qualità altissima.

TRACKLIST
1. Shadows Revenge
2. Angels Trumpets
3. I Must Be Gone
4. Does Love Die
5. Twilight of God
6. Seven Sermons to the Dead
7. The Bride of Darkness

LINE-UP
Johnny DeBlase – Bass
Kevin Hufnagel – Guitars
Dave Nuss – Drums
Jamie Myers – Vocals
Ron Varod – Guitars

SABBATH ASSEMBLY – Facebook

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