Sadist – Hyaena

Ascoltare i Sadist diventa una quaestio filosofica: siete pronti a viaggiare per lo spazio profondo o volete sentire un metal che avete già nella vostra testa?
La questione non è da poco.

I Sadist ci hanno abituato fin dagli albori della loro carriera cominciata nel lontano 1991 a volare molto alto, dischi come il primo “Above The Light” o il clamoroso “Tribe” ci hanno mostrato un modo differente di usare il metal come codice per legare culture molto differenti fra loro, e non nel significato dato dai Sepultura, perché i Sadist operano una sintesi a tutto tondo.
Questa volta la protagonista è la Hyaena e per estensione l’Africa, infatti troviamo anche l’ottimo percussionista senegalese N’Diaye che si unirà ai genovesi anche per i concerti dal vivo.
In questo disco la musica è un mezzo per viaggiare, e si ottiene un fusione di altissimo valore fra prog e metal, ma senza essere per questo un’opera prog metal, recinto che racchiude troppe vacche magre.
I Sadist ci danno una dimostrazione di come si possa fare musica totale, travalicando generi e visioni ristrette per aprire veramente la mente, riuscendo a cogliere anche quello che c’è oltre ciò che vediamo.
Hyaena ci porta in profondità, ricercando le nostre radici con un suono metal che si trasforma in prog e prog che si sublima nel metal, come una nave chi si adatta a seguire le onde.
Non esiste un solo pezzo scritto male od interpretato male, e la rete tessuta dai Sadist non si esaurisce con la fine della canzone ma va ben oltre. Tutte le canzoni sono state scritte da Tommy Talamanca che è uno dei migliori compositori musicisti che ci sia in giro. I testi sono stati scritti da Trevor, e sono unici come sempre. Parliamo un po’ di Trevor, perché in questo disco è in forma strepitosa, cantando oltre le già alte vette da lui toccate precedentemente, e con la sua voce dà un timbro preciso al disco.
Chi già conosce i Sadist sa che questo album sarà differente come tutti gli altri, sicuramente molto diverso dal precedente “Season In Silence” che era il loro lavoro maggiormente metal.
In Hyaena c’è tutto,ed è sicuramente l’album migliore dei Sadist, lo si ascolta in continuazione e se ne vuole ancora.
Torna il quesito posta all’inizio: volete viaggiare o rimanere a terra?

Tracklist:
1. The Lonely Mountain
2. Pachycrocuta
3. Bouki
4. The Devil Riding the Evil Steed
5. Scavenger and Thief
6. Gadawan Kura
7. Eternal Enemies
8. African Devourers
9. Scratching Rocks
10. Genital Mask

Line-up:
Trevor Sadist – Lead Singer.
Tommy Talamanca – Keyboards,Guitars.
Andy Marchini – Bass.
Alessio Spallarossa – Drums

SADIST – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Frontiere Sonore Radio Show Frontiere Sonore è una nuovo format radiofonico ospitato da Radio Jasper, condotto da Simone Benerecetti di In Your Eyes Magazine e da Federico "Deca" De Caroli. Musica senza frontiere e senza condizioni, se non quella di una qualità artistica che la renda interessante al di là dei generi.

  • Jacket Burner – Eat shit + die
    by Reverend Shit-Man on 27 Dicembre 2025 at 23:47

    “Dieci nuovi brani ricolmi di odio, sporcizia e volgarità, più cattivi e in-your-face che mai, per il vostro dis-piacere!“ Viene così descritto “Eat shit + die“, il secondo long playing di Jacket Burner (che aveva già esordito l’anno scorso sulla lunga distanza con “Terminal depression“, uscito sulla benemerita label teramana Goodbye Boozy) punk rocker dall’identità

  • Wasted Pido – Same shit everywhere
    by Reverend Shit-Man on 26 Dicembre 2025 at 23:51

    Avete presente le scene dei minuti iniziali del classicone horror “La notte dei morti viventi” di George Romero, in cui i due fratelli arrivano in un cimitero, in visita alla tomba del padre e, dopo l’iniziale spavalderia cazzeggiante, vengono improvvisamente inseguiti e assaliti da uno zombie (che attacca e tramortisce Johnny, trasformatosi poi anch’egli in

  • Muck & the Mires – Tripping out on Love / Let’s Kiss and Make Up Tonight 7″
    by Il Santo on 24 Dicembre 2025 at 19:54

    Recensione del 7" dei Muck & the Mires per Rogue Records: lato A beat alla Yardbirds, lato B power pop brillante. Piccola spesa, resa top.

  • Come rovinare la playlist natalizia – piccola guida per rocker bastardi
    by Claudio Frandina on 24 Dicembre 2025 at 16:43

    C’è sempre un momento, tra l’antipasto e il secondo, in cui qualcuno dice: “Mettiamo un po’ di musica natalizia?”. È lì che si decide chi sei davvero. Se accetti Michael Bublé, hai perso. Se invece sorridi, annuisci e inizi a sabotare la playlist dall’interno, allora sei dei nostri.

  • Frontiere Sonore – PUNTATA 10
    by Simone Benerecetti on 24 Dicembre 2025 at 9:37

    Ascolteremo: Enoo T, Outrage, Isla Georgia Autumn Wolfe, Mylo Bybee, Jenno & Peder, Gavial, Michele Di Filippo, The Freak Accident, One Man Army, Percy Charles.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »