Seer – Volume III & IV : Cult Of The Void

Ci sono dischi che non sono ciò che sembrano, cambiano forma mentre li si ascolta, perché noi siamo partiti con una certezza mentale, un preconcetto che presto svanisce come neve al sole, lasciando libero spazio alla natura stessa di questa musica.

I Seer sono un gruppo canadese, provengono da Vancouver, British Columbia, e sono gli autori di un processo alchemico di ottima fattura. Questo Volume III & IV : Cult Of The Void segue la pubblicazione del loro debutto Volume I & II, sempre su Art Of Propaganda, uscito l’anno scorso. Nel primo disco questi canadesi facevano un ottimo doom sludge con notevoli aperture melodiche, denotando una buona capacità compositiva, laddove si potevano apprezzare composizioni mai ovvie, ma con questo seguito arrivano a vette eccezionali. Questo disco è una discesa nel magma del metal, dove pulsa il suo cuore, ed è un inno alla varietà ed alla creatività della musica pesante. In ogni canzone i Seer affrontano vari generi diversi, in certe tracce si cambia stile da strofa a ritornello. Le basi ferme sono un gran senso della melodia, e soprattutto hanno a loro disposizione molti modi per poterla rendere. Volume III & IV : Cult Of The Void è un disco mutante, ha una vita propria e come i mutaforma cambia aspetto, mantenendo ferma la sua essenza. Si passa da un momento di melodia a momenti quasi atmospheric, ma si potrebbe dire che questi ragazzi trovano un modo davvero alternativo di rendere dinamiche doom e metal tout court in maniera totalmente originale e differente. L’incedere dell’album, il suo passo, è decisamente maestoso, ma lo è in maniera naturale, senza eccedere, poiché tutto esce in maniera molto spontanea. Dopo ripetuti ascolti non ci si stanca del disco, di questo continuo fluire, della scultorea perfezione di queste composizioni, che partono ed arrivano in terre completamente diverse. Ascoltare, fluire e gioire.

Tracklist
1.Ancient Sands (Rot Preacher)
2.Acid Sweat
3.They Used Dark Forces
4.Burnt Offerings
5.I: Tribe of Shuggnyth m
6.II: Spirit River
7.III: Passage of Tears
8.संसार

Line-up
Bronson Lee Norton – vocals, acoustic guitar
Madison Norton – drums
Peter Sacco – guitar
Josh Campbell – bass guitar, synth
Kyle Tavares – electric guitar, acoustic guitar, vocals, synth

SEER – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Purity Ring
    by Gabriella Capraro on 15 Ottobre 2025 at 15:42

    “Purity Ring”, il nuovo album di Megan James e Corin Roddick: un ritorno alle origini synth-pop tra ricordi digitali, malinconia e rinascita elettronica.

  • Frontiere sonore – PUNTATA 01
    by admin on 15 Ottobre 2025 at 8:43

    Una selezione musicale eclettica con DFMK, NOM, Clap! Clap!, After in Paris, Angel Face, Campidonico, Glyders, Elisa Montaldo, Manduria e Hybrid: suoni unici e atmosfere originali.

  • The Queen Is Dead Volume 170 – Lambwool, Ajna, Dayofwrath
    by Massimo Argo on 14 Ottobre 2025 at 17:34

    Lambwool, Ajna e Dayofwrath in tre nuove uscite Cyclic Law: musica oscura tra guerra, psiche e dannazione. Dark ambient e industrial al massimo livello.

  • VA – Don Letts The Rebel Dread at Echo Beach
    by Massimo Argo on 14 Ottobre 2025 at 9:25

    Scopri "Don Letts The Rebel Dread at Echo Beach", una raccolta che celebra il meglio del dub digitale con selezioni d'autore dal catalogo della leggendaria etichetta.

  • Adja – Golden Retrieve Her
    by Leonardo Pulcini on 13 Ottobre 2025 at 17:14

    "Golden Retrieve Her" è una lezione di anatomia, e il corpo da dissezionare è quello di Adja. Bisturi e pinze? No, jazz, soul e R&B nelle mani di una poetessa con la musica nel sangue.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »