Ennesimo gioiellino metallico pescato tra polverosi scaffali e riedito dalla Vic Records.
Si parla di doom metal classico con gli svedesi Serpent, trio che nel 1993, anno della sua nascita, vedeva collaborare Lars Rosenberg (ex Entombed) e Andreas Wahl (Therion) più Johan Lundell.
La discografia del gruppo è limitata a tre album: il primo, In the Garden of Serpent uscito nel 1996, seguito da Autumn Ride dell’anno dopo, poi riedito nel 2007, anno in cui esce questo ultimo lavoro, Trinity.
Il trio ad oggi è completamente rivoluzionato e vede Piotr Wawrzeniuk (ex-Therion, basso e voce), Ulf Samuelsson alla sei corde e Per Karlsson alle pelli.
Trinity, masterizzato agli Unisound da Dan Swanö, è un buon esempio di musica del destino che da una base sabbathiana sviluppa le sue coordinate stilistiche verso il genere di ispirazione Candlemass e Count Raven.
Lunghe litanie cadenzate si danno il cambio con brani dai ritmi leggermente più sostenuti, le atmosfere messianiche e la voce evocativa rientrano nei canoni della musica del destino di stampo classico ed old school, e il gruppo dà il meglio quando il ritmo diventa un battito cardiaco che si avvia ad un lento spegnersi.
Brani più lineari si intervallano a tracce ispirate come in Serpent Bloody Serpent (chiaro tributo ai Black Sabbath) e December Mourning, un episodio sofferto, lentissimo e violentato da una sei corde satura di watt.
Chasing The Oblivion, più aperta ed heavy, torna ai Count Raven di High on Infinity, mentre la conclusione è affidata a Monolith, che come promette il titolo risulta uno strumentale granitico, dalle atmosfere nere come la pece.
Trinity per i fans del doom è un album da riscoprire: non imperdibile, ma senz’altro consigliato agli appassionati del genere.
TRACKLIST
1.Lamentation
2.Serpent Bloody Serpent
3.Nightflyer
4.Erlkönig
5.December Morning
6.Disillusions
7.Chasing The Oblivion
8.Monolith
LINE-UP
Piotr Wawrzeniuk – Bass, Lead Vocals
Perra Karlsson – Drums
Ulf Samuelsson – Guitar