Slidhr – The Futile Fires of Man

Secondo progetto della band di Joseph Deegan: puro black metal viscerale, intenso e debitore delle lande scandinave, ma dotato di una propria forza e identità.

Il cuore nero che pulsa incessante nel petto di ogni adoratore della nera arte troverà linfa vitale all’ascolto della nuova opera degli Slidhr, terzetto irlandese che giunge, dopo cinque anni dal buon debutto Deluge, a proporci il suo viscerale approccio alla materia black.

Tre musicisti con trascorsi e presenti importanti nella scena estrema: il leader Joseph Deegan fu lo strumentista principale del progetto Myrkr (bel disco Black Illumination del 2009), mentre i suoi sodali rappresentano la sezione ritmica di due importanti band underground islandesi (Sinmara e Almirkvi). In questi sei brani non troviamo particolari commistioni con suoni tanto di moda oggi, senza mostrare derive shoegaze o atmospheric, ma si lancia in cavalcate potenti guidate da una grande chitarra capace di creare momenti melodici e dal tocco epico peculiare (Summon the Rivers). La title track apre fragorosamente le danze alternando parti dissonanti ad altre più complesse e sofisticate e nei suoi abbondati otto minuti accende i sensi per poi agghiacciarli con un sinistro finale. Nella mitologia norrena Slidhr è il fiume velenoso che i corpi martoriati degli assassini, degli adulteri e degli spergiuri devono attraversare per raggiungere Nastrond, la spiaggia dei morti; le onde di Slidhr non sono assolutamente rinfrescanti ma sono composte da coltelli e spade affilate che lacerano incessantemente le carni. Debitori della scena scandinava i brani sono carichi, intensi ma allo stesso tempo hanno un quid di introspettivo e meditativo; non vi è solo l’assalto all’arma bianca, ma dopo diversi ascolti si nota che all’interno del brano si nasconde una anima più profonda, più perversa e oscura (To Celestial Depths). Le misteriose linee melodiche di A Scattered Offering sono veramente notevoli e il guitar work di Deegan è sempre ispirato e di alto livello, riuscendo a costruire brani con una propria identità, vigorosi ma profondi, e la sezione ritmica veemente lavora in modo decisamente funzionale creando il giusto substrato sia al suono che allo scream e al growl di Deegan. L’ incedere incalzante di Through the Mouth of the Beast porta in posti gelidi e innevati creando suggestioni che mi ricordano qualcosa dell’ultimo splendido disco degli Immortal; cooordinate diverse ma le mie sensazioni sono quelle. Ottimo progetto che non satura il mercato ma che centellinando le uscite con opere di livello mantiene alta la nera fiamma.

Tracklist
1. The Futile Fires of Man
2. Summon the Rivers
3. To Celestial Depths
4. A Scattered Offering
5. Rise to the Dying
6. Through the Mouth of the Beast

Line-up
Bjarni Einarsson – Drums
Joseph Deegan – Vocals, Guitars
Garðar S. Jónsson – Bass

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