Death speed metal primitivo e molto vicino allo spirito hardcore.
Questi neozelandesi pubblicano il loro debutto prima in cassetta, in seguito uscirà il mini lp e per ultimo il cd. Tutto per la Iron Bonehead Productions, che ha molto fiuto nello scovare gruppi metal brutali, lineari e fedeli alla linea. Il loro suono è un concentrato di metal, dallo speed al death, passando per cose più vicine allo spirito thrash hardcore, senza disdegnare passaggi più lenti, il tutto in pieno spirito anni ottanta, che sta tornando prepotentemente. Gli anni ottanta stanno tornando in molti ambiti, dalla musica ai costumi, ed il metal in quegli anni ha fatto cose straordinarie, che sono di fondamentale importanza ancora oggi. E proprio da un disco come questo si possono capire le ramificazioni, i sedimenti sonori che passano da un’epoca ad un’altra, proprio perché non sono legati al momento, ma fanno parte di un genere codificato. Il metal di quella decade, e anche questo Pseudomorphosis, risentiva fortemente della paura del nucleare, dell’apocalisse che avrebbe potuto cancellare il mondo come lo conosciamo, e quindi le ambientazioni musicali erano distopiche ma non troppo. I Solar Mass sarebbero uno dei gruppi preferiti dei discepoli di Mad Max, ascoltati nelle poche cuffie rimaste, per la loro capacità di descrivere molto bene con la loro musica un più che probabile inverno nucleare.
Gran bel debutto, con un metal ottantiano ossessivo e potente.
TRACKLIST
1. Arc Furnace
2. Emergence
3. (Sgr A*)Exegesis
4. Weaponised
5. Heat Death