Qualche giorno fa abbiamo avuto l’occasione di parlare dello split album De Oord, che vedeva protagoniste due band olandesi, Fluisteraars e Turia.
Da questi stessi gruppi provengono i due musicisti coinvolti nell’opera prima di questi Solar Temple, autori di un album notevole come Fertile Descent.
O (Omar Kleiss, chitarristsa nei Turia) e M. (Mink Koops, batterista dei Fkuisteraars), dopo il demo dell’anno scorso esordiscono così su lunga distanza con un lavoro fatto di due soli lunghissimi brani (cosa che non sorprende, visto quanto offerto dalle band madri nel lavoro poc’anzi citato) all’interno dei quali vengono trovate soluzioni di grande interesse, sovente anche avulse dai canoni del black metal; l’impatto dei Solar Temple si basa sulla reiterazioni di temi che via via vanno a modificarsi fino ad assumere sembianze del tutto diverse rispetto al loro avvio.
Those Who Dwell in the Spiral Dark, per esempio, parte con ritmi molto sostenuti e con la chitarra a tessere una sottile linea melodica prima di stemperarsi in una parte atmosferica davvero particolare, al cui interno si rincorrono umori che riportano agli A Forest Of Stars così come ai Lunar Aurora, all’insegna di un lavoro tastieristico, poi, addirittura riconducibile al progressive settantiano.
Ancora più lunga, con i suoi oltre venti minuti di durata, è White Jaw, traccia che si snoda in maniera molto ritmata all’inizio, seguita da un black centrale con voci salmodianti e da una ripresa a ad andatura molto più lenta per poi sfociare in un dronico rumorismo che mette in luce anche la buona vis sperimentale del duo.
Fertile Descent tiene fede alle aspettative sorte in base ai lavori proposti dal duo con le rispettive band d’appartenenza, però a mio avviso qui si va anche leggermente oltre, in quanto certi dettami del genere vengono a tratti bellamente ignorati lasciando sfogare pulsioni di molteplice natura senza che venga mai meno, neppure nei frangenti di più difficile ascolto, quel livello di tensione percepito fin dalle prime note.
La sensazione è comunque quella di trovarci al cospetto di una realtà dalle potenzialità impressionanti, e lo stesso vale per l’emergente scena ubicata nella regione olandese del Gelderland.
Tracklist:
1. Those Who Dwell in the Spiral Dark
2. White Jaw
Line-up:
M. – Drums
O – Vocals and all Guitars