Starblind – Dying Son

Il conte Dracula, personaggio nato dalla mente di Bram Stoker è uno dei miti che più hanno ispirato le bands metal, dal classico all’estremo, ma il temuto e affascinante vampiro, nella realtà era un nobile rumeno conosciuto come Vlad l’impalatore, crudele e terribile sovrano che per difendere i propri confini, non esitò ad impalare i prigionieri, come monito per le orde di nemici che minacciavano l’invasione del suo regno, come raffigurato sulla copertina del secondo lavoro degli svedesi Starblind.

La giovane band di Stoccolma, nata appena due anni fa e che vede al microfono l’ex batterista degli Steel Attack Mike Stark (molto bravo anche dietro al microfono), va a rimpolpare le truppe che formano l’esercito metallico colpevoli del ritorno in auge dei suoni classici ottantiani e della new wave of british heavy metal.
Successore del debutto Darkest Horrors, uscito lo scorso anno per la Soulspell Records, la band fresca di firma con la Pure Steel, continua sulla falsa riga del primo lavoro, un sound che trae ispirazione dalla vergine di ferro, tanto che alcuni passaggi sembrano uscire dagli strumenti di Steve Harris e soci, su cui il gruppo svedese aggiunge qualche parte più power oriented, quel che basta per rendere il suono leggermente in linea con il metal classico moderno.
Vero è che gli Iron Maiden fanno il bello e cattivo tempo nel songwriting del gruppo, forse un po troppo, anche se i brani non sono male e i musicisti del gruppo i loro strumenti li sanno usare alla grande.
Dying Son rimane un buon prodotto, l’heavy metal ottantiano suonato dalla band è quello che ha fatto innamorare miglioni di fans in tutto il mondo, su questo non ci piove e tra i brani almeno un paio sono davvero belli e coinvolgenti ( il crescendo di Firestone e la conclusiva The Land of Seven Rivers Beyond the Sea, undici minuti di delirio metallico epico e maideniano), ma la troppa somiglianza con la band britannica fa perdere qualche punto a questo lavoro, che chiaramente pecca in personalità.
Se siete fans del suono maideniano, gli Starblind sono sicuramente un surrogato utile per non soffrire di nostalgia tra un lavoro e l’altro della più popolare vergine del mondo metallico, altrimenti passate oltre, anche se fatico a credere che ci siano in giro metallers a cui non piace l’Harris sound.
Mai come questa volta vi saluto con un UP THE IRONS !

TRACKLIST
1. A Dying Son
2. Blood Red Skies
3. Firestone
4. The Man Of The Crowd
5. The Lighthouse
6. Sacrifice
7. Room 101
8. The Land Of Seven Rivers Beyond The Sea

LINE-UP
Mike Stark – vocals
Daniel Tillberg – bass
Zakarias Wikner – drums
Björn Rosenblad – lead guitars
Johan Jonasson – lead guitars

STARBLIND – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Vibravoid – Remove the ties
    by Reverend Shit-Man on 15 Novembre 2025 at 22:20

    A un anno di distanza da “We cannot awake“, tornano a pubblicare nuovo materiale i Vibravoid, la prolifica band neopsichedelica/acid rock tedesca nota per la sua incessante vena creativa che, nel corso di oltre tre decenni di attività, ha prodotto più di venti album (senza contare singoli, Ep, dischi registrati dal vivo, mini-album) sfornando sempre

  • The Queen Is Dead Volume 176 – Nicola Olla, Ailise Blake
    by Massimo Argo on 14 Novembre 2025 at 16:36

    Nicola Olla, Ailise Blake: Splendido post rock ed elettronica dalla Sardegna e rock occulto dalla Francia.

  • Intervista con Josh Hayden, fondatore, bassista e cantante degli Spain.
    by Massimo Argo on 13 Novembre 2025 at 19:58

    Intervista a Josh Hayden degli Spain in occasione della ristampa in vinile di “The Blue Moods of Spain” e del tour italiano tra Bologna e Firenze. Scopri storia, influenze e visione della band.

  • Pink Butter – Can We Go Back
    by Leonardo Pulcini on 13 Novembre 2025 at 17:04

    Un collettivo svedese che fa neo-soul meglio di tanti americani è tutto dire, e i Pink Butter si sforzano di non farcelo notare in un EP che resta umile, senza suonare uguale a nient’altro.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #35
    by Marco Valenti on 13 Novembre 2025 at 9:57

    Acufeni XXXV esplora cinque realtà imperdibili: i Barrens con il raffinato “Corpse Lights”, le Die Spitz e la loro irriverenza punk, gli ESSES con la loro oscurità rituale, i Modder tra sludge ed elettronica e i Sunniva, viscerali e apocalittici. Un viaggio attraverso il suono estremo contemporaneo.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »