Structural Disorder – …And The Cage Crumbles In The Final Scene

Uno dei punti forti del metal progressivo è l’assoluta mancanza di barriere stilistiche o binari su cui incatenare la creatività degli artisti, specialmente se poi si dimostrano di un’altra categoria come gli svedesi Structural Disorder.

Questo magnifico lavoro intitolato …And The Cage Crumbles In The Final Scene segue di un paio d’anni il secondo album (Distance) e di quattro il debutto con cui si fecero conoscere ai più attenti fans del progressive animato dalla forza espressiva del metal (The Edge Of Sanity).
Il quintetto di Stoccolma capovolge il cilindro e come un mago in elegante frac estrae una buona fetta di quello che la musica metal/rock ha regalato in questi anni, amalgamando e modellando a suo piacimento note e spartiti in un sound vario, originale e perfettamente calato nel progressive moderno.
Inside è l’intro che ci prepara al capolavoro The Fool Who Would Be King, dieci minuti di musica totale, una serie infinita di sorprese compositive che passano dal metal prog, al death, dalla musica teatrale alla fusion, in un caleidoscopio di luci e ombre che cambiano tempi ed atmosfere al sound di cui si compone il brano.
Il resto continua sulla strada intrapresa dalla prima straordinaria traccia, allargando ancora di più i confini (Nine Lies) con sfumature di metal classico e ritmiche power che si alternano ad atmosfere intimiste care al progressive moderno.
Assolutamente non cervellotica né troppo intricata, la musica del gruppo splende di un songwriting assolutamente digeribile anche per ascoltatori di generi dall’andamento molto più lineare delle bellissime ripartenze di The Architect Of The Skies, delle melodie tradizionalmente prog di Kerosene o della forza espressiva del secondo brano capolavoro di questo album, Mirage, che chiude l’opera come era iniziata, fra decine di cambi d’atmosfere ed ispirazioni.
All’ascolto di …And The Cage Crumbles In The Final Scene vi troverete al cospetto di dettagli e sfumature che porteranno alla mente molti gruppi amati negli ultimi trent’anni di metal progressivo, perfettamente inglobati in un sound personale di altissimo livello.
Dopo il bellissimo lavoro dei norvegesi In Vain, gli Structural Disorder regalano un’altra perla progressiva di provenienza scandinava imperdibile per gli amanti della musica a 360°.

Tracklist
1. Inside
2. The Fool Who Would Be King
3. Drowning
4. Nine Lies
5. The Architect of The Skies
6. Kerosene (Birgersson)
7. Mirage

Line-up
Markus Tälth – Guitar & Vocals
Johannes West – Acoustic Accordion, Electric Accordion & Vocals
Erik Arkö – Bass & Vocals
Kalle Björk – Drums
Hjalmar Birgersson – Keyboard, Guitar & Vocals

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