Lodo – Lodo
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La robustezza dei riff e della base ritmica riescono abbondantemente a catturare l’attenzione, evitando che il lavoro scivoli via senza lasciare traccia come sovente accade, invece, nelle opere di carattere esclusivamente strumentale.
Falaise – My Endless Immensity
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My Endless Immensity è una prova di buon livello, abbastanza consistente e in grado di fare emergere adeguatamente la sensibilità compositiva di questi due bravi musicisti.
Mudbath – Brine Pool
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Brine Pool vede nuovamente i Mudbath alle prese con la loro interpretazione del genere, ondeggiante tra pulsioni più estreme, prossime allo sludge, e passaggi più ariosi e rarefatti riconducibili al post metal.
Seer – Volume III & IV : Cult Of The Void
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Questo disco è una discesa nel magma del metal, dove pulsa il suo cuore, ed è un inno alla varietà ed alla creatività della musica pesante.
Viridanse – Hansel, Gretel e La Strega Cannibale
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Hansel, Gretel e la Strega Cannibale è un disco di umane vicende raccontate per simboli e con un tappeto musicale veramente progressivo, nel senso di continua progressione, per poter uscire dal labirinto.
Apneica – Vulnerabile Risalita
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Un passo indietro che non deve equivalere ad una bocciatura per gli Apneica, i quali possono ripartire da qui scegliendo in maniera più decisa su quale delle due sponde approdare, perché, come già detto, qui di talento da spendere ce n’è in abbondanza e si tratta solo di ottimizzarlo al meglio.
Distant Landscape – Insights
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Si sogna grazie ad una musica che regala onde sonore che ci colpiscono nel profondo: si dovrebbero chiudere gli occhi e lasciarsi andare, la meta è lontana ma con i Distant Landscape si può raggiungere lo spazio profondo.
Sawsoer – Unceasing Growth
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Unceasing Growth offre cinque brani di prog metal strumentale, con diverse pulsioni che si spingono fino al post metal e al djent: nulla di trascendentale o di inedito, se non la buona esecuzione di una materia abbastanza nota ai più e per la quale la decisione di rinunciare alle parti cantate rischia di rivelarsi penalizzante,
Mistica – Embrio I
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Il tutto avviene senza che sia tralasciato alcun crisma, dall’aspetto esecutivo alla produzione, ma l’assenza della voce ha il difetto di uniformare questa prova a quelle di tutte le altre band cimentatesi in precedenza con analoghe modalità.
Deriva – Deriva
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L’opera omonima dei Deriva è una bella sorpresa e costituisce una forma che potrebbe far convergere consensi da parte di appassionati appartenenti a frange musicali differenti.
Kynesis – Pandora
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Il gruppo torinese riesce ad avere un genere proprio senza cadere in cliché, passa da cose ai Massimo Volume, a momenti di post metal per poi andare nei pressi della musica orientale, per un’esperienza totalizzante.
Nocte Obducta – Totholz (Ein Raunen aus dem Klammwald)
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Proprio nell’ultimo brano i Nocte Obducta riescono con successo a riavvolgere il nastro creativo, tornando ad impartire lezioni di avanguardismo estremo, ed è da lì che si spera possano ripartire con rinnovato vigore nel loro viaggio che sembra ancora ben lungi dall’interrompersi.
Crackhouse – Crackhouse Ep
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In questo delirio di uscite discografiche, in questo orgia dionisiaca e non, si rischia di perdere cose notevoli, ma i Crackhouse da Tours si fanno notare con la loro musica. Dentro questi due pezzi che compongono il loro debutto, i francesi riescono a condensare molte cose, rielaborano stili conosciuti per arrivare ad un risultato personale. […]
Ghost Bath – Starmourner
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Quello dei Ghost Bath è un approccio interessante e personale alla materia, ma il senso di leggerezza che si avverte in più di un passaggio potrebbe spiazzare gli estimatori della prima ora.
Viscera /// – 3: Release Yourself Through Desperate Rituals
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In 3: Release Yourself Through Desperate Rituals viene edificato un sound disturbato e cangiante, capace di passare in un nonnulla da sfuriate death/black a una tossica psichedelia dagli aromi settantiani.
Postvorta – Carmentis
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I dischi precedenti erano buoni, Carmentis rappresenta però una decisa svolta verso l’alto, verso un disegno sia musicale che poetico molto elevato, confermando il post metal come musica di scoperta e di navigazione dell’occulto.
Montezuma – Sutura
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L’album presenta una serie di tracce dal notevole spessore, oscillanti tra le varie anime rinvenibili nel mare magnum del post metal, mettendo in evidenza un gruppo di musicisti ispirati e dalle idee piuttosto chiare sul da farsi.
Kill Your Karma – What Hides Behind The Sun
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Un ottimo ibrido tra il progressive estremo dal taglio death/prog e quello moderno ed alternativo dei gruppi statunitensi esplosi all’alba del nuovo millennio.
MotherSlot – Moon Omen
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La ricchezza di questo disco risiede nella varietà di sensazioni che riesce a dare, rimanendo sempre ben ancorato alla pesantezza e alla possente lentezza del doom.
Uneven Structure – La Partition
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Prodotto benissimo, la Partition potrà sicuramente trovare estimatori, magari negli amanti dei suoni moderni e cool, ma a mio modesto parere anche nel genere ci si può sicuramente rivolgere altrove.