Space Witch – Arcanum

Un sound che è più di quanto disturbato si possa trovare in giro se si parla di doom metal, una musica che rispecchia jam drogate e pesantissime, un labirinto sonoro dove ragione e pazzia vivono divise da una linea sottile.

Void Cruiser – Wayfarer

Lenta possenza, giri acidi, grunge e space desert stoner fanno di questo disco un qualcosa di davvero interessante, dove chi ama la musica pesante troverà la sua raison d’etre.

Rhino – The Law Of Purity

I Rhino riescono sempre a trovare la giusta concatenazione di note, il ritornello adatto e la sfuriata di classe, ed è gran stoner rock.

Egon Swharz – In The Mouth Of Madness

Quello degli Egon Swharz, pur non mostrando elementi di novità, si rivela al mio orecchio superiore ad altre uscite di questo tipo, grazie ad un suono più profondo ed intenso.

Wolvennest – Wolvennest

I belgi Wolvennest arrivano in punta di piedi ad illuminare repentinamente questo inizio di 2017 con un album di rara bellezza.

Rudhen – Imago Octopus

Il groove di Imago Octopus è profondo e fresco, come una birra ghiacciata nel deserto che ci circonda.

Faces Of The Bog – Ego Death

Ego Death scorre via intenso e soprattutto vario, ciò che, alla fine, si manifesta come il suo vero punto di forza assieme ad una scrittura che si tiene a costante distanza di sicurezza da soluzioni cervellotiche.

Magnet – Feel Your Fire

E’ difficile che Feel Your Fire, con un sound così vintage, possa entrare nei gusti dei rockers attuali, mentre piacerà molto a chi con queste sonorità ci è cresciuto e si ritrova il mento imbiancato da un pizzetto mefistofelico.

Mars Era – Dharmanaut

Dharmanaut non è un disco comune grazie alla sua intensità e potenza, con un’ottima unione fra desert stoner e psych settanta, e ci si può trovare anche uno spruzzo di grunge.

The Great Saunites – Green

I The Great Saunites spingono in maniera decisa e senza tentennamenti verso un impatto lisergico che avvolge nelle sue insidiose e piacevoli spire l’ascoltatore.

The Ruins Of Beverast – Takitum Tootem!

Un’operazione sicuramente valida, per la quale andrà poi verificato l‘eventuale impatto sulla futura produzione dei The Ruins Of Beverast: di certo questo ep appare tutt’altro che un riempitivo, in quanto dimostra appieno il valore e le potenzialità di un musicista di livello superiore alla media.

Raj – Raj

La prova dei Raj è di ottimo spessore e, trattandosi di un primo assaggio, lascia aperte interessanti prospettive di sviluppo future.

Uktena – Our Path to Trouble

Il tema del lavoro degli Uktena verte su quel senso di libertà e di simbiosi con la natura che ha sempre costituito il modus vivendi degli indiani d’America, prima d’essere oppressi e confinati nelle riserve dall’invasore “pallido”.

Stone Ship – The Eye

Un bel lavoro, che probabilmente rappresenterà la prima ed ultima testimonianza discografica degli Stone Ship

Zaum – Eidolon

Una musica non per tutti ma estremamente affascinante, ricca ed assolutamente fuori dal comune.