Tamarisk – The Ascension Tape

Il new prog inglese inaugurato ufficialmente nel 1983 dai debutti sulla lunga distanza di Marillion e IQ nasce in realtà alla fine degli anni Settanta, con il desiderio di riproporre in forma aggiornata le sonorità del rock sinfonico nato al principio del decennio precedente.

Tra il 1978 e il 1979 nascono i grandiosi Twelfth Night, per certi aspetti i Van Der Graaf degli anni Ottanta. Nel 1981, escono poi i primi dischi dei francesi Edhels, dei norvegesi Kerrs Pink (tra Camel e Pink Floyd) e degli olandesi Light, mentre i Lens (primo nucleo degli IQ) ripropongono e modernizzano certo space progressive, con il loro primo ed unico nastro, Seven Stories Into Eight. La scena londinese è anch’essa in pieno fermento: dal nord-est della capitale inglese, giungono i Tamarisk. Nel 1982, incidono il loro primo demo, The Ascension Tape: solo tre composizioni, ma di eccellente qualità e molto rappresentative del nascente movimento e della declinazione artistica che il Regno Unito inizia a fornirne. Riusciti intrecci di chitarra fluida e tastiere pompose, ottimo gusto, raffinatezza e melodia, azzeccati inserti più hard rock – in anticipo di tre anni sul gioiello medievaleggiante Different Breed dei Beltane Fire – contribuiscono a codificare l’approccio stilistico dei Tamarisk. L’anno seguente il quintetto inglese registra una seconda cassetta, Lost Properties, nuovamente di tre pezzi. A quel punto, il materiale per realizzare un LP c’è, ma il contratto non arriva e la band si scioglie. Dalle sue ceneri nasceranno i Dagaband – una sorta di ELP in versione più hard – e successivamente Quasar (attivi tra il 1984 ed il 1988, autori di due splendidi dischi: lo storico Fire in the Sky e Lorelei) e Landmarq, questi ultimi tutt’ora sulla breccia, dal vivo in particolare. Membri dei Tamarisk, inoltre, hanno poi lavorato con i Jadis e gli Enid del grande keyboards-player Robert Godfrey. Oggi, chi volesse risalire alle origini del new prog albionico riascoltando i Tamarisk non deve più fare molta fatica: tutte le incisioni del gruppo, finalmente, sono state riversate su compact disc prima con il titolo di Frozen in Time (2012) e quindi – risuonate per l’occasione, del tutto remixate e rimasterizzate – come Breaking the Chains, pubblicato proprio quest’anno dalla Cult Metal Classics assumendo come titolo quello del migliore brano di Ascension Tape.

Tracklist
– Ascension
– Christmas Carol
– Breaking the Chains

Line up
Andy Grant – Vocals
Richard Harris – Drums
Steve Leigh – Keyboards
Peter Munday – Guitars
Mark Orbell – Bass

https://www.youtube.com/watch?v=8KYfdWA_szU

1984 Autoprodotto

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Purity Ring
    by Gabriella Capraro on 15 Ottobre 2025 at 15:42

    “Purity Ring”, il nuovo album di Megan James e Corin Roddick: un ritorno alle origini synth-pop tra ricordi digitali, malinconia e rinascita elettronica.

  • Frontiere sonore – PUNTATA 01
    by admin on 15 Ottobre 2025 at 8:43

    Una selezione musicale eclettica con DFMK, NOM, Clap! Clap!, After in Paris, Angel Face, Campidonico, Glyders, Elisa Montaldo, Manduria e Hybrid: suoni unici e atmosfere originali.

  • The Queen Is Dead Volume 170 – Lambwool, Ajna, Dayofwrath
    by Massimo Argo on 14 Ottobre 2025 at 17:34

    Lambwool, Ajna e Dayofwrath in tre nuove uscite Cyclic Law: musica oscura tra guerra, psiche e dannazione. Dark ambient e industrial al massimo livello.

  • VA – Don Letts The Rebel Dread at Echo Beach
    by Massimo Argo on 14 Ottobre 2025 at 9:25

    Scopri "Don Letts The Rebel Dread at Echo Beach", una raccolta che celebra il meglio del dub digitale con selezioni d'autore dal catalogo della leggendaria etichetta.

  • Adja – Golden Retrieve Her
    by Leonardo Pulcini on 13 Ottobre 2025 at 17:14

    "Golden Retrieve Her" è una lezione di anatomia, e il corpo da dissezionare è quello di Adja. Bisturi e pinze? No, jazz, soul e R&B nelle mani di una poetessa con la musica nel sangue.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »