The Blacktones – The Day We Shut Down The Sun

Un paio di anni fa mi presentarono questa band proveniente da Cagliari, un quintetto attivo dal 2011 al debutto con l’album omonimo, roccioso esempio di stoner/hard rock oscuro ed emozionale che, a tratti, veniva attraversato da uno spirito doom che ne faceva un piccolo gioiellino di musica fuori dai soliti schemi.

E’ bastato aspettare il giusto ed ecco che i The Blacktones tornano con un nuovo album e confermano tutto il bene che si era scritto al tempo con questo mastodontico (in tutti i sensi) The Day We Shut Down The Sun.
Qualcosa è inevitabilmente cambiato nel sound del gruppo, che sposta le coordinate verso lo sludge lasciandosi alle spalle la città di Seattle e trasferendosi a New Orleans.
L’album è un viaggio nel quale, ad ogni passo rappresentato dalle carte dei tarocchi, l’uomo perde una delle sue prerogative per arrivare alla fine del percorso ed essere inghiottito dal caos primordiale: tematiche per nulla scontate, dunque, ma anzi dannatamente reali, almeno guardando quello che succede nel mondo ai nostri giorni.
Registrato al V-Studio, mixato da James Pinder al Treehouse Studio e masterizzato da Brad Boatright all’Audiosiege Studio, The Day We Shut Down The Sun è distribuito dall’attivissima Sliptrick Records e ci presenta un macigno doom/sludge metal, con ancora qualche venatura stoner ma intriso di uno stordente rock psichedelico che accompagna questo tragico viaggio a ritroso nella nostra anima.
L’album parte mettendo in evidenza le novità di cui vi abbiamo accennato, The Upside Down e Ghosts sono violenti e rabbiosi brani dove le chitarre sature e la voce colma di rabbia e disperazione portano il sound verso le paludi dove sguazzano Down e Crowbar.
La title track è un capolavoro doom metal così come dovrebbe suonare nel nuovo millennio, dove riemergono in parte gli input che avevano caratterizzato il primo album, mentre Alone Together ha nel break psichedelico il suo valore aggiunto prima di lasciare alle frustate alternative southern metal di I.D.I.O.T.S. il compito di aprirci definitivamente la testa in due.
I The Blackstones sparano le ultime due bombe sludge/alternative metal con Nowhere Man e Broken Dove prima che The Magician e The Fool chiudano un album arrembante e pesantissimo come The Day We Shut Down The Sun, grande prova di questa ottima realtà proveniente da una scena sarda brulicante di talenti.

Tracklist
1.V – The Pope
2.The Upside Down
3.Ghosts
4.IV – The Emperor
5.The Day We Shut Down the Sun
6.Not the End
7.III – The Empress
8.Alone Together
9.I.D.I.O.T.S.
10.II – The Popess
11.Nowhere Man
12.Broken Dove
13.I – The Magician
14.0 – The Fool

Line-up
Aaron Tolu – Voice
Gianni Farci – Bass
Sergio Boi – Guitar
Paolo Mulas – Guitar
Maurizio Mura – Drums

THE BLACKSTONES – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Vibravoid – Remove the ties
    by Reverend Shit-Man on 15 Novembre 2025 at 22:20

    A un anno di distanza da “We cannot awake“, tornano a pubblicare nuovo materiale i Vibravoid, la prolifica band neopsichedelica/acid rock tedesca nota per la sua incessante vena creativa che, nel corso di oltre tre decenni di attività, ha prodotto più di venti album (senza contare singoli, Ep, dischi registrati dal vivo, mini-album) sfornando sempre

  • The Queen Is Dead Volume 176 – Nicola Olla, Ailise Blake
    by Massimo Argo on 14 Novembre 2025 at 16:36

    Nicola Olla, Ailise Blake: Splendido post rock ed elettronica dalla Sardegna e rock occulto dalla Francia.

  • Intervista con Josh Hayden, fondatore, bassista e cantante degli Spain.
    by Massimo Argo on 13 Novembre 2025 at 19:58

    Intervista a Josh Hayden degli Spain in occasione della ristampa in vinile di “The Blue Moods of Spain” e del tour italiano tra Bologna e Firenze. Scopri storia, influenze e visione della band.

  • Pink Butter – Can We Go Back
    by Leonardo Pulcini on 13 Novembre 2025 at 17:04

    Un collettivo svedese che fa neo-soul meglio di tanti americani è tutto dire, e i Pink Butter si sforzano di non farcelo notare in un EP che resta umile, senza suonare uguale a nient’altro.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #35
    by Marco Valenti on 13 Novembre 2025 at 9:57

    Acufeni XXXV esplora cinque realtà imperdibili: i Barrens con il raffinato “Corpse Lights”, le Die Spitz e la loro irriverenza punk, gli ESSES con la loro oscurità rituale, i Modder tra sludge ed elettronica e i Sunniva, viscerali e apocalittici. Un viaggio attraverso il suono estremo contemporaneo.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »