Thyrgrim -Vermächtnis

L’ascolto di Vermächtnis si rivela una piacevole passeggiata su sentieri già percorsi più volte, ma sempre forieri di belle sensazioni, ammirando paesaggi ben conosciuti ma ogni volta in grado di arricchire lo spirito.

Dei Thyrgrim, blacksters di lungo corso tedeschi, avevo già parlato due anni fa in occasione dell’uscita di Dekaden, che avevo collocato nella categoria degli album che non cambiano né peggiorano la vita di chi li ascolta.

Direi che lo stesso si può tranquillamente affermare per questa nuova fatica intitolata Vermächtnis, la sesta su lunga distanza per la band fondata nel 2005 dal vocalist Kain, anche se a mio avviso i brani appaiono ancora più intrisi nel loro complesso di un’aura solenne e gradevolmente epica.
I Thyrgrim, in fondo, appartengono a quello zoccolo duro di band che comunque non deludono mai, e pur senza strabiliare, offrono un’interpretazione del black metal talmente competente e devota alle sue linee guida che non si può non apprezzare se si è autentici amanti del genere.
Kain e soci non propongono solo una serie di piacevoli brani contraddistinti da ritmi stabilizzati sul mid tempo, ma dimostrano anche di saper rallentare ed infiorettare il loro operato come dimostrano nella splendida Die Ewige Suche, che non a caso è una delle tracce più assimilabili ai dettami della scuola tedesca, oppure centrando malinconiche linee melodiche come in Gefangen im Wandel.
In buona sostanza, il black metal nell’interpretazione dei Thyrgim conserva e rinforza la sua funzione primaria di genere il cui substrato misantropico non impedisce l’emergere di una componente emotiva, che diviene poi decisiva per la sua fruibilità.
Quello che ne consegue è che l’ascolto di Vermächtnis si rivela una piacevole passeggiata su sentieri già percorsi più volte, ma sempre forieri di belle sensazioni, ammirando paesaggi ben conosciuti ma ogni volta in grado di arricchire lo spirito.

Tracklist:
1. Die Heilung dieser Welt
2. Frühlingsdämmerung
3. Die Ewige Suche
4. Das Dunkel meiner Seele
5. Ich sehe euch brennen
6. Sklaven eines toten Gottes
7. Pfade der Vergänglichkeit
8. Gefangen im Wandel
9. Sterbend 3
10. Das Ende einer

Line-up:
Kain – Vocals
Berath – Bass
Irrsinn – Guitar
Morbus – Session Guitar
Non Serviam – Session Drums

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