Chiamatelo come vi pare, post metal o post rock, ma alla fine vi troverete d’accordo con me nell’affermare che un disco come Safehaven, nuovo lavoro dei polacchi Tides From Nebula, altro non è che progressive rock, moderno, sperimentale quanto volete ma sempre con le linee guida del prog più maturo, oscuro ed intimista.
Il gruppo di Varsavia arriva così al traguardo del quarto album, dopo l’esordio targato 2009 (Aura), Earthshine di due anni dopo ed Eternal Movement, precedente album uscito nel 2013.
Dopo eccellenti esperienze live a supporto di Dream Theater, The Ocean, Riverside e degli storici Marillion e collaborazioni con produttori di fama internazionale nei lavori precedenti, la band ha deciso di prodursi Safehaven con il solo aiuto del proprio talento e l’album esce per la SPV/Long Branch in questa prima metà del 2016.
Prog rock strumentale, un caleidoscopio di emozioni in musica dove la parte del leone la fanno le sette note, molte volte dall’approccio crepuscolare, una raccolta di brani che punta, come le nuove generazioni insegnano sui mille colori delle emozioni, con brani mediamente corti per il genere proposto, ma forti di intensità e quanto mai affascinati.
Non sono pochi ormai i gruppi che si approcciano al genere con queste virtù, conosciute appunto come metal, rock ed alternative dove il post davanti dovrebbe differenziarle, o donarle un’aura di originalità, mentre invece la spiegazione è molto più semplice.
Tra i brani di Safehaven troverete splendide atmosfere (Knees To The earth, The Lifter e la conclusiva Home) che vi porteranno e sfiorare il mondo del rock psichedelico e dark, tra reminiscenze pinkfloydiane e quel sound intimista e sofferto degli immensi Anathema, poi seguiti da una marea di realtà di cui i Tides From Nebula non sono che un’ulteriore dimostrazione che si può suonare musica adulta e fuori dagli schemi prefissati del music biz, risultando affascinanti, melodici, oscuri ma assolutamente irresistibili.
Musica che culla l’ascoltatore portandolo in un mondo parallelo dove non c’è bisogno delle parole ma solo del linguaggio universale delle sette note..
TRACKLIST
1 Safehaven
2 Knees to the Earth
3 All the Steps I’ve Made
4 The Lifter
5 Traversing
7 We Are the Mirror
8 Home
LINE-UP
Adam Waleszynski : Guitar
Przemek Weglowski : Bass
Maciej Karbowski : Guitar, Keyboard
Tomasz Stolowski : Drums