Tyranny – Aeons in Tectonic Interment

L’aria che tira in Finlandia dev’essere sicuramente particolare: del resto il funeral doom è nato in quelle lande per mano dei Thergothon ed è stato poi perfezionato e codificato prima dagli Skepticism e poi da una serie di band eccezionali quali Shape Of Despair, Colosseum e, più recentemente, Profetus.

Più d’uno probabilmente può essersi dimenticato di un disco uscito nel 2005, intitolato Tides of Awakening, per oltre un decennio rimasta la sola testimonianza su lunga distanza dei Tyranny, band che proprio ai Profetus è collegata per la comune appartenenza di Matti Mäkelä, colui che con Lauri Lindqvist condivide le sorti di questa band ritornata improvvisamente alla ribalta con un nuovo album.
Aeons in Tectonic Interment riprende il discorso esattamente dal punto in cui si era bruscamente interrotto: il funeral dei Tyranny non è evocativo come quello di Skepticism o Shape Of Depair, ma in qualche modo va a colmare il vuoto lasciato dai Colosseum del compianto Juhani Palomäki: un sentore di perenne tragedia aleggia su un lavoro che letteralmente si trascina per una cinquantina di minuti, materializzando l’immagine di un’anima dal penoso incedere provocato dal peso insostenibile dell’esistenza.
La voce di Lindqvist è appropriatamente inumana e si fonde con le lente partiture capaci di avvolgere in una spira di disperazione dagli effetti venefici: ma ecco che, a tratti, sporadici squarci di melodia creano angusti varchi nella spessa coltre di negatività, ove si vanno ad innestare fugaci barlumi di speranza, ancor più terribili per la loro ingannevole essenza.
La chitarra di Mäkelä non si limita a produrre riff mortiferi nella loro pachidermica lentezza ma regala anche perle di struggente dolore come nell’opener Sunless Deluge e nel meraviglioso finale di Bells of the Black Basilica, brano a dir poco monumentale per la sua terrificante bellezza.
I Tyranny rischiavano di restare derubricati allo status di band di culto, per di più in un settore che di suo è già sufficientemente di nicchia, ma con questo magnifico lavoro entrano di diritto nel gotha del funeral finlandese, il che equivale a dire mondiale, vista la già citata importanza della nazione dei mille laghi per lo sviluppo del genere.

Tracklist:
1. Sunless Deluge
2. A Voice Given unto Ruin
3. Preparation of a Vessel
4. The Stygian Enclave
5. Bells of the Black Basilica

Line-up:
Matti Mäkelä – Guitars, Vocals, Samples
Lauri Lindqvist – Vocals, Bass, Keyboards

TYRANNY – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Frontiere Sonore Radio Show Frontiere Sonore è una nuovo format radiofonico ospitato da Radio Jasper, condotto da Simone Benerecetti di In Your Eyes Magazine e da Federico "Deca" De Caroli. Musica senza frontiere e senza condizioni, se non quella di una qualità artistica che la renda interessante al di là dei generi.

  • Applez91 – Two Different Kind of Showers
    by NoiseGang on 25 Novembre 2025 at 17:35

    Frammenti di viaggio come pellicole analogiche sonore, raccolti durante gli spostamenti con gli Hexis, da cui Applez91 (Luca Mele) proviene come bassista e seconda voce.

  • FRONTIERE SONORE – PUNTATA 06
    by Simone Benerecetti on 25 Novembre 2025 at 11:22

    Oggi Ascoltiamo: Bryan Brunt, HARVEY RUSHMORE & THE OCTOPUS, Francesco Siano, Bee Bee Sea, Laetitia Frenod, Maha Sohona, Nomadic Kolectiv, robec, Penelope Antena, Twenty One Children.

  • Kariti Still Life
    by Marco Valenti on 24 Novembre 2025 at 18:11

    Kariti Still Life: siamo ancora all'interno di quell'ambito oscuro che i più colti chiamano "dark folk", ma guardiamo le cose da un diverso punto di vista.

  • Ex Colorado 3
    by Gabriella Capraro on 24 Novembre 2025 at 15:26

    Ex Colorado 3 di José D’Agostino aggiorna il krautrock al 2025: paesaggi motorik, elettronica pastorale e visioni cosmiche per un viaggio sonoro interiore.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #37
    by Marco Valenti on 24 Novembre 2025 at 10:25

    Deathwinds, Evoken, Litania, Moundrag e TV Cult. Cinque nomi per cinque consigli. Non c'è molto altro da aggiungere se non il fatto che la musica dovrebbe essere ascoltata nello stereo e non nel cellulare o in altre diavolerie moderne.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »