Ungfell – Mythen, Mären, Pestilenz

Una cover dalle suggestioni bruegeliane ci porta nel personale black metal di Menetekel, artista molto ispirato con la sua arte ricca di influssi medievali.

Affiliati all’Helvetic Underground Commitee (dedito letteralmente alla propagazione di grotteschi, spregevoli e putridi tomenti audio dalla Svizzera), i zurighesi Ungfell, attivi dal 2014 ci propongono il loro secondo full length e ci inebriano con la loro personale visione del black metal viscerale e selvaggio, intriso nel profondo con tematiche appartenenti al Medioevo il cui immaginario, a loro dire, incarna e dipinge con efficacia i peggiori lati dell’umanità intesi come ignoranza e cieche convinzioni.

La one man band nelle mani, da sempre, di Menetekel, musicista assai ispirato, è qui accompagnata dal drummer Valant e altri guest e ci propone una serie di composizioni che profumano di antichi e misteriosi sapori, condotti dalla lancinante e sgraziata voce in scream del leader, che ha la grande capacità di creare atmosfere davvero inquietanti, sia quando crea brani strumentali affascinanti ricchi di suggestioni folk (Oberlandmystik), sia quando si lancia in cavalcate vigorose e fiammeggianti cariche di follia, con un guitar sound intricato, capace di variare all’interno di ogni singolo brano in parti veloci e dissolute e in parti cariche di raffinatezza e dolcezza. La carta vincente di Menetekel è la grande capacità compositiva, l’ispirazione molto accesa dove i brani acquistano consistenza ad ogni ascolto; la prima volta si è colpiti dallo scream straziato e sgraziato mentre successivamente si è letteralmente rapiti dalla grande arte compositiva, che naturalmente crea paesaggi variegati dove il black e il folk si intrecciano e fluiscono naturalmente. I brevi strumentali hanno sonorità peculiari e sono molto personali disegnando momenti emozionali di infinita dolcezza e disperazione (De Fluech vom Toggeli). Gli Ungfell, di cui dovrebbe essere ristampato il primo album, sono realmente una grande band con una forte convinzione e la loro capacità di creare atmosfere antiche e personali dimostra una volta di più come la scena elvetica abbia mantenuto nel tempo grande qualità; brani come Der Ritter von Lasarraz, con una chitarra ispiratissima, rappresentano la quintessenza di un suono black che non si ritrova tanto facilmente sulla scena. Disco splendido !

Tracklist
1. Raubnest ufm Uetliberg
2. De Türst und s Wüetisheer
3. Oberlandmystik
4. Bluetmatt
5. Die Heidenburg
6. De Fluech vom Toggeli
7. Die Hexenbrut zu Nirgendheim
8. Guggisberglied
9.
10. Raserei des Unholds

Line-up
Menetekel – Vocals, Guitars, Bass, Accordion

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