Vultures Vengeance – Where the Time Dwelt In

Il sacro fuoco dell’heavy metal scorre nelle vene e nello spartito dei romani Vultures Vengeance, alfieri del più canonico ma affascinante esempio di puro metallo direttamente dagli anni ottanta.

Attivi dal 2009 i quattro cavalieri metallici hanno finora dato alle stampe un solo demo, Rising, che ha trovato estimatori soprattutto in Germania e Giappone, feudi metallici di lungo corso.
Dopo sette lunghi anni dalla nascita del combo, arriva tramite la Gates Of Hell Records un nuovo lavoro in formato ep, Where The Time Dwelt In che, a fronte di una produzione scarsa o definibile da molti old school, convince, emoziona e lascia intravedere un gruppo con molte frecce da scagliare in ambito classico.
Quattro cavalcate metalliche all’insegna di una neanche troppo velata epicità, una dichiarazione di guerra al metal moderno fatta di solos taglienti, atmosfere guerresche e fiere dichiarazioni d’intenti: portare nel nuovo millennio il più puro ed incontaminato heavy metal.
Warlord e Iron Maiden sono i numi ispiratori, un vocalist che comanda le operazioni con il giusto carisma (Tony T. Steele), ed un songwriting molto ispirato, fanno di questo ep un cult per tutti gli appassionati.
Quattro tracce ispiratissime, con On A Prisoner’s Tale una spanna sopra alle altre, che mantengono una media molto alta e con lo strumentale Where The Time Stands Still che la dice lunga sulla qualità della musica del gruppo romano.
Questo ep, se prodotto con tutti i crismi sarebbe risultato una bomba: ci accontentiamo, anche perché non so quanto la cosa sia voluta dalla band, ma rimane l’assoluto valore dei brani che compongono l’opera e che svernicia molti degli album sentiti nel genere negli ultimi tempi.

TRACKLIST
1. Intro
2. A Curse From Obsidian Realm
3. And The Wind Still Screams His Name
4. On a Prisoner’s Tale
5. Where The Time Stands Still

LINE-UP
Tony T. Steele – vocals, guitars
Matt Savage – bass
Nail – guitars
K Khel – drums

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