Wheel Of Smoke – Mindless Mass

Un album per riscoprire in modo personale il valore assoluto della musica rock negli ultimi decenni del vecchio millennio, maneggiatelo con cura se vi ci avvicinate, crea dipendenza.

Musica progressiva tradizionale, hard rock direttamente dal periodo d’oro (gli anni settanta) e stoner rock disidratato del sole caldo della Sky Valley, unite tutto questo ben di dio in un unico sound ed avrete tra le mani il nuovo lavoro del gruppo belga, al secolo Wheel Of Smoke, quartetto che si è inventato un album, Mindless Mass, davvero affascinante.

Insieme dal 2005, il gruppo arriva al traguardo del terzo full length, rigorosamente autoprodotto, dopo due opere targate 2011 (In Sense) e 2013 (Signs Of Saturn) ed un ep licenziato in formato digitale lo scorso anno (Enter the Pyramid), continuando così con il nuovo album il suo percorso artistico fatto di ispirazioni ed influenze che formano un pianeta musicale a parte, considerando il sound personalissimo che ne scaturisce.
Si diceva progressive, ed allora non si può non fare i conti con una sezione ritmica che, senza lasciare grosse indicazioni, cambia ritmo ogni attimo, ed in alcuni casi (Degeneration) impregna lo spartito di sangue lasciato cadere dal progressive dei nostrani Goblin o dalle note imprevedibili del Re Cremisi, per poi affondare la lama con letale hard rock psichedelico e stoner, ipnotizzando con dosi letali di Black Sabbath, Sleep e Kyuss.
Con sagacia il gruppo non si dilunga troppo, così che, pur mantenendo un approccio musicale da jam session, i brani scivolano via senza affaticare troppo i giovani ascoltatori, abituati al basso minutaggio delle tracce abituali dei gruppi odierni.
Non mancano le sorprese, l’album risulta un contenitore musicale che spazia nel rock del secolo scorso con una No More TV che ricorda non poco le fughe hard blues di Jimmy Page nei primi anni dei Led Zeppelin (How Many More Times).
Un album per riscoprire in modo personale il valore assoluto della musica rock negli ultimi decenni del vecchio millennio, maneggiatelo con cura se vi ci avvicinate, crea dipendenza.

TRACKLIST
1.Degeneration
2.Ruins
3.Bad Shepherd
4.Unnamed
5.Synchronicity
6.No More Tv
7.Feral

LINE-UP
Filip Remans – Guitar, vox
Erik Heyns – Guitar, vox
Jouk Opdebeeck – Drums
Tristan Michiels – Bass, vox

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