Uno dei lati positivi dello scrivere recensioni é quello d’essere “costretti” ad ascoltare dischi che altrimenti si sarebbero bellamente ignorati: questo lavoro dei WildeStarr appartiene per l’appunto alla categoria di quelli che, indipendentemente dai gusti personali, sarebbe delittuoso snobbare.
Nonostante sia solo al secondo full-length, la band californiana non è certo composta da musicisti di primo pelo (non me ne voglia la bravissima ed affascinante London Wilde) sebbene l’unico realmente noto al grande pubblico sia il chitarrista e bassista Dave Starr.
Detto della vocalist e tastierista, dal consistente passato di tecnico del suono e di turnista in studio, Dave è stato per circa vent’anni il bassista dei Vicious Rumours e credo che tanto basti per definirne il curriculum musicale, mentre il drummer Josh Foster è, almeno per me, un nome relativamente nuovo.
La proposta del gruppo è inevitabilmente orientata a un power metal melodico ma ugualmente robusto, caratterizzato dalla pazzesca voce di London, una sorta di versione femminile del primo Rob Halford, tanto per capirci: anche chi è meno avvezzo a questa timbrica piuttosto acuta, superata una prima fase di ambientamento, non potrà fare a meno d’apprezzare la tecnica esibita dalla bionda cantante.
Così, pur restando nei canoni tipici del power d’oltreoceano (Crimson Glory e, ovviamente, Vicious Rumours), il sound dei WildeStarr non può che trarre linfa dai Judas Priest, senza tralasciare i primi Queensryche.
L’opener Immortal vale come manifesto dell’album, trattandosi di un brano che resta impresso in maniera immediata per le sue azzeccate linee melodiche e una prestazione d’assieme di assoluta eccellenza.
Transformis Ligeia conferma che il livello qualitativo del primo brano non è stato un evento sporadico e lo stesso avviene per tutte le tracce successive con menzione d’obbligo per la splendida The Pit Or The Pendulum (uno dei titoli che mostrano la dedizione di London per l’opera di E.A.Poe).
I WildeStarr sono una band dalla grande maturità che non va a discapito della freschezza compositiva rinvenibile all’interno di Tell Tale Heart. Ottimo disco, che gli appassionati del power più genuino non dovrebbero farsi sfuggire.
Tracklist :
1. Immortal
2. Transformis Ligeia
3. A Perfect Storm
4. Valkyrie Cry
5. Last Holy King
6. In Staccata
7. Not Sane
8. Seven Shades of Winter
9. The Pit or the Pendulum
10. Usher in the Twilight
Line-up :
Dave Starr – Bass, Guitars
London Wilde – Keyboards, Vocals
Josh Foster – Drums