Wolves Den – Deus Vult

Il lavoro è l’ennesimo ottimo esempio di black teutonico, con qualche venatura epica proveniente dal retaggio dei musicisti, ed una serie di brani dal grande impatto

Da diverso tempo sostengo che il black metal esprime il meglio possibile oggi in terra tedesca, laddove la maggior parte delle band pare riuscire con grande naturalezza ad imprimere al proprio sound un che di solenne che, spesso, viene accompagnato anche da un pregevole gusto melodico.

A suffragare questa tesi giunge il primo album dei Wolves Den, gruppo formato da due ex-Equlibrium , il vocalist e bassista Helge Stang ed il batterista Manuel Di Camillo, e dal chitarrista Mexx Steiner; quindi non parliamo certo di neofiti o di musicisti inesperti ed il risultato si sente eccome: il lavoro è l’ennesimo ottimo esempio di black teutonico, con qualche venatura epica proveniente dal retaggio dei musicisti, ed una serie di brani dal grande impatto per tre quarti d’ora di musica ineccepibilmente composta e suonata.
Linee ben capaci di imprimersi nella memoria vengono accompagnate dai vocalizzi estremi di un versatile Stang, mentre Steiner si dimostra chitarrista capace di esprimersi con una certa creatività, senza dimenticare un drumming dinamico come quello di Di Camilo: il quadro complessivo depone così a favore di un opera del tutto riuscita e che minimizza la naturale carenza di originalità proprio grazie ad un gradito connubio tra destrezza esecutiva ed una scrittura coinvolgente.
Le liriche in lingua madre impiantate su una struttura che può rimandare, a grandi linee, alla scuola svedese meno arcigna (Dark Funeral e Naglfar) donano quella punta di fascino in più ad un lavoro che trova la sua sublimazione in due brani magnifici come Schwarzes Firmament e Mortis, mentre, stranamente, è proprio la title track a mostrarsi l’episodio meno convincente, apparendo piuttosto fuori contesto per ritmi ed atmosfere.
Considerando che questo primo full length dei Wolves Den risale ormai ad un anno e mezzo fa, i nostri dovrebbero essere auspicabilmente già al lavoro per dagli un seguito che, alla luce di questa prova positiva, attendiamo con una certa curiosità.

Tracklist:
1. Via lustorum
2. Gedeih und Verderb
3. Schwarzes Firmament
4. Deus Vult
5. Grau wird Nebel
6. Dysterborn
7. Sieche
8. VobisCum
9. Mortis

Line-up:
Manuel Di Camillo – Drums
Mexx Steiner – Guitars
Helge Stang – Bass, Vocals

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