Mos Generator – Shadowlands

Sia su disco che dal vivo è sempre una gioia incontrare i Mos Generator, e questa ultima fatica è forse il loro miglior lavoro, che è un po’ la frase che quasi tutti i musicisti vorrebbero sentirsi dire.

Sono tornati i Mos Generator e sono cambiati, in meglio se possibile.

Il gruppo americano è sempre stato fautore di un buon stoner rock, un ponte fra anni settanta, ottanta e oltre, ma in questo disco aumenta la velocità e la consapevolezza di fare un qualcosa di unico ed originale. Con quello che ha prodotto e anche grazie al suo fedele seguito, il gruppo di Tony Reed non dovrebbe dimostrare più nulla, ma anche grazie allo smisurato amore che ha il leader per la musica, il discorso musicale compie un ulteriore passo in avanti, andando a ripescare molto dal passato, ma anche dotandosi di passaggi molto più oscuri come suggerisce il titolo. In Shadowlands si può trovare un suono indurito e un grande odore di southern rock, che è sempre stato presente nei lavori dei Mos Generator, ma qui è in misura maggiore rispetto al passato. La loro musica è sempre molto bilanciata ed equilibrata e trovano sempre la giusta miscela musicale, anche grazie ad una produzione davvero efficace. Le composizioni sono sempre interessanti e con un trama ritmica interessante che ne rende piacevole l’ascolto: la conoscenza musicale del trio è notevole, e anche fra di loro si sente che si trovano molto bene. Non è certo un disco innovativo, ma il prodotto di un gruppo che ha un’identità ben definita e porta avanti con successo un discorso musicale di impatto e molto piacevole. Ci sono anche momenti nei quali si rimane piacevolmente stupiti da cosa esce fuori da Shadowlands scoprendo un qualcosa di ricco. A volte ricordano il meglio dei Kiss fuso con una bella e robusta selezione del meglio del rock americano. Insomma, sia su disco che dal vivo è sempre una gioia incontrare i Mos Generator, e questa ultima fatica è forse il loro miglior lavoro, che è un po’ la frase che quasi tutti i musicisti vorrebbero sentirsi dire.

Tracklist
01. Shadowlands
02. The Destroyer
03. Drowning In Your Loving Cup
04. Stolen Ages
05. Gamma Hydra
06. The Blasting Concept
07. Woman Song
08. The Wild & Gentle Dogs

Line-up
TONY REED – guitar, vocals, keyboards, assorted instruments
SEAN BOOTH – bass
JON GARRETT – drums

MOS GENERATOR – Facebook

Djinn And Miskatonic – Even Gods Must Die

La band prende le distanze dagli stilemi dello stoner doom più tradizionale optando per sonorità grevi ed ossessive piuttosto che scopertamente psichedeliche, benché tale componente non possa certo definirsi assente.

Even Gods Must Die è il secondo full length per la questa band indiana, espressione di un doom stonerizzato che non sembra essere così naturalmente nelle corde dei musicisti metal provenienti dalla nazione asiatica.

Djinn And Miskatonic è un monicker invero particolare, che richiama inevitabilmente l’immaginario lovecraftiano al quale il quartetto di Bangalore si riallaccia con il suo sound essenziale e dalle tonalità molto ribassate.
Il tutto va letto ovviamente con un’accezione positiva, in quanto la band prende le distanze dagli stilemi dello stoner doom più tradizionale optando per sonorità grevi ed ossessive piuttosto che scopertamente psichedeliche, benché tale componente non possa certo definirsi assente.
Chiaramente il sound della band trae linfa da un monumento del genere come gli Sleep, passando poi per Electric Wizard e da tutto ciò che ne è conseguito, quindi è normale che la proposta finisca per essere mastodontica per dimensioni (6 tracce per 66 minuti, certo non una coincidenza) e monolitica nel suo incedere, con rare accelerazioni, riff pesanti e reiterati, ed una voce ora salmodiante ora più aggressiva, magari non eccelsa ma essenziale nel conferire una linea ben precisa ad ogni brano.
Even Gods Must Die non può rappresentare per tutto questo un qualcosa di originale ma è un album intanto coraggioso, perché per caratteristiche e dimensioni si rivolge ad un pubblico selezionato e inoltre non soffre di eccessiva ripetitività in quanto, tutto sommato, ogni brano mostra caratteristiche ben definite anche se messi tutti  risultano troppo diluiti, ma si sa che il dono della sintesi non è proprio insito in chi suona doom e in fondo a noi piace cosi.
Anche per questo, probabilmente, sono i primi tre brani (I, Zombie, Bones Of My Brothers e Doombringer) ad impressionare maggiormente, visto che dopo oltre mezz’ora il rischio di assuefazione si fa concreto, ma in generale questo nuovo lavoro dei Djinn And Miskatonic impressiona per maturità e coerenza nell’approccio al genere e rappresenta senz’altro la conferma delle doti di un gruppo che ha tutte le carte in regola per ritagliarsi in maniera definitiva uno spazio importante nella scienza doom, nonostante i rischi corsi a causa di un improvviso scioglimento intervenuto dopo il primo album, fortunatamente poi rientrato per la soddisfazione di tutti.

Tracklist:
1. I, Zombie
2. Bones Of My Brothers
3. Doombringer
4. Frost And Steel
5. Harvest of Kings
6. Hangman’s Hope

Line-up:
Gautham Khandige – Vocals
Sriram Kvlteswaran – Guitar, Backing Vocals
Mushaf Nazeer – Guitar
Jayaprakash Satanmurthy – Bass
Siddharth Manorahan – Drums

DJINN AND MISKATONIC – Facebook

2017

Anthrax – Kings Among Scotland

Per il popolo del thrash metal, Kings Among Scotland è un live imperdibile, trattandosi della celebrazione di un’epoca, una festa che ancora non ha visto sorgere l’alba e continua senza freni, mentre dal palco gli Anthrax se la godono e non hanno nessuna intenzione di scendere, anche dopo tutto questo tempo…

E’ arrivato anche per gli Anthrax il momento di festeggiare una delle loro più famose creature.

A trent’anni suonati, Among The Living rimane uno degli esempi più fulgidi della discografia del gruppo, ed uno dei pilastri su cui si regge la storia del thrash metal mondiale, un buon motivo per fare festa insieme ai thrashers scozzesi intervenuti per l’evento al Barrowland Ballroom di Glasgow il 15 Febbraio dello scorso anno.
L’uscita prevista in cd e nel supporto video, vede all’opera i cinque storici ragazzacci americani, con un Joey Belladonna in buona forma e gli altri compari a formare il solito muro metallico thrash/punk, su cui si erge quel monumento al genere che risulta Scott Ian, scaldare l’ambiente con qualche brano pescato qua e là per la loro discografia, prima di rivoltare come un calzino sala e astanti con la scaletta di Among The Living.
Il tempo passa inesorabile, mentre la scena metal non è certo più quella di trent’anni fa e gli Anthrax non sono più quegli irriverenti giovanotti che suonavano veloci come il vento, ma la classe, unita ad un lotto di canzoni irresistibilmente devastanti per impatto e per quell’attitudine punk che ha caratterizzato la band nei primi lavori, continua a divertire, lasciando che le nostre membra stanche tornino a fremere come la terra scossa dal terremoto quando la title track dello storico album dà inizio ai fuochi di artificio metallici.
La band di New York ci prende per il colletto e ci urla in faccia che, se si parla di thrash metal, loro sono ancora qui a farci saltare con Caught In A Mosh e A Skeleton In The Closet, mentre le nuove leve devono inseguire ancora un po’ prima che gli Anthrax possano rallentare e lasciare il passo.
Per il popolo del thrash metal, Kings Among Scotland è un live imperdibile, trattandosi della celebrazione di un’epoca, una festa che ancora non ha visto sorgere l’alba e continua senza freni, mentre dal palco gli Anthrax se la godono e non hanno nessuna intenzione di scendere, anche dopo tutto questo tempo…

Tracklist
01. Intro
02. A.I.R.
03. Madhouse
04. Evil Twin
05. Medusa
06. Blood Eagle Wings
07. Fight ‘Em ‘Til You Can’t
08. Be All, End All
09. Breathing Lightning
10. Among The Living
11. Caught In A Mosh
12. One World
13. I Am The Law
14. A Skeleton In The Closet
15. N.F.L.
16. A.D.I. / Horror Of It All
17. Indians
18. Imitation Of Life
19. Antisocial

Line-up
Joey Belladonna – Vocals
Frank Bello – Bass
Charlie Benante – Drums
Jonathan Donais – Lead guitars
Scott Ian – Rhythm guitars

ANTHRAX – Facebook

Kenos – Pest

Pest è un album distruttivo e senza compromessi, con un sound ispirato a quello americano ma assolutamente personale nella sua natura estrema, cattivissimo e perfetto, anche nella produzione e negli arrangiamenti che risultano al top, e quindi imperdibile per gli amanti del metal estremo.

I Kenos possono ormai essere considerati dei veterani della scena estrema tricolore.

Attivi dal 1996 come Underwise e cambiato il monicker nel 2001 nell’attuale Kenos, il quartetto ha dato alle stampe tre full length e due ep, prima di questo devastante lavoro dal titolo che è tutto un programma, Pest.
Licenziato dalla My Kingdon Music (una delle label nazionali più attive e con un roster di alta qualità), il nuovo album dei Kenos è un massacro brutale e devastante, un virus purulento e letale che porta morte e disperazione.
Composto da otto brani, Pest in trentadue minuti circa distrugge ogni anticorpo presente nell’organismo e ci riempie di pustole purulente, mentre Michele Spallieri vomita growl insanguinato, la chitarra di Domenico Conte tesse tele con solos al limite dell’umano e la sezione ritmica composta dal basso di Marcello Fachin e dalla batteria di Sergio Gasparini è un panzer che butta giù le case infettate dalla morte nera.
Tra ratti che si nutrono dei cadaveri infetti, fuochi che si alzano nel cielo scuro e fetore di resti bruciati, un sound tecnicamente impeccabile e al limite del brutal viene attraversato da attimi di melodia gregoriana, in un delirio estremo senza soluzione di continuità.
I Kenos non scherzano, ci investono con la loro furia distruttrice e ci regalano un autentico gioiellino di death metal estremo, violentissimo, ma venato da un’anima nera melodicamente affascinante, un ombra che attraversa le devastanti trame dell’opener Sons Of Martyrdom, della magnifica e tecnicissima Immortal Breath e delle mitragliate di Shooting At The Moon.
Pest è un album distruttivo e senza compromessi, con un sound ispirato a quello americano ma assolutamente personale nella sua natura estrema, cattivissimo e perfetto, anche nella produzione e negli arrangiamenti che risultano al top, e quindi imperdibile per gli amanti del metal estremo.

Tracklist
1. Sons Of Martyrdom
2. B.D.C. (Black Death Curse)
3. Buried And Forgotten
4. Immortal Breath
5. Leave Me Now
6. My Wooden Frame
7. Shooting At The Moon
8. The Sweeper Of Remains

Line-up
Michele Spallieri – vocals
Domenico Conte – guitar, backing vocals
Marcello Fachin – bass
Sergio Gasparini – drums

KENOS – Facebook

TIFONE CREW presenta JETTASANGU FEST VOL. 3

Jettasangu Fest è la prima produzione del collettivo catanese Tifone Crew, dedicata alle realtà estreme locali giunta al terzo capitolo. Nelle due serate precedenti, datate 17 febbraio e 7 aprile, si sono alternati sul palco Gangrenctomy, Fordømth, Whispering Haze, BuiOmegA, Torpore e 600000 Mountains.
In occasione della terza serata l’evento apre a band provenienti da oltre lo Stretto, ospitando il combo progressive death metal senese Coexistence, che si appresta a pubblicare il proprio debut EP Contact with the Entity per ETN Records. Con loro i ragusani Mass Turbo, quartetto dedito a un goliardico hardcore/thrash metal al vetriolo, e gli Undergrav, giovane band di Reggio Calabria dedita al più puro old school death metal. L’appuntamento è fissato per sabato 12 maggio 2018 al Ramblas DiscoPub di Catania.
Di seguito tutti i dettagli e il flyer, realizzato da Gore Occulto.

JETTASANGU FEST VOL. 3 W/
UNDERGRAV [Death metal from Reggio Calabria]
https://www.facebook.com/undergrav666/
MASS TURBO [Thrash metal/punk hardcore from Ragusa]
https://www.facebook.com/alcoholicdivision/
COEXISTENCE [Progressive death metal from Siena]
https://www.facebook.com/coexistenceprogdeath/

12.05.2018 H 22.00
Ramblas DiscoPub, Via Manzoni 86, Catania
Ingresso: 3€https://www.facebook.com/tifonecrew/
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/459529384484396/
Tifone Crew: https://www.facebook.com/tifonecrew/
E-mail: tifonecrew@gmail.com

FLESHGOD APOCALYPSE – 22.09. Perugia – Afterlife Live Club

I death metaller sinfonici FLESHGOD APOCALYPSE sono lieti di annunciare che il loro concerto gratuito di Perugia si terrà il 22 Settembre 2018. La band riprenderà la serata (con ospiti speciali e diverse sorprese) per l’uscita di un nuovo DVD. Impossibile mancare a un evento così unico – maggiori dettagli saranno presto svelati!

Il frontman Francesco Paoli ha commentato:
“Tristemente, dopo essere stati derubati a Gothenburg qualche settimana fa, siamo stati obbligati a posticipare di qualche mese il nostro show all’Afterlife Live Club di Perugia. La nuova data è fissata per il 22 Settembre con ingresso gratuito. Come saprete, lo show sarà registrato per il nostro primo DVD live. Sarà un’esperienza unica ed irripetibile, con la partecipazione di tanti ospiti, un vero quartetto di archi e molte altre sorprese quindi… non mancate! Grazie per tutto il supporto che ci avete dimostrato!”

FLESHGOD APOCALYPSE live:

16.05. F Seyssinet-Pariset – L’Ilyade
17.05. D Lindau – Club Vaudeville
19.05. NL Amsterdam – Amsterdam Metalfest
20.05. CH Fribourg – Le Nouveau Monde

w/ THE BLACK DAHLIA MURDER, WHITECHAPEL,
AVERSIONS CROWN, SHADOW OF INTENT
08.06. USA Chicago, IL – House of Blues
09.06. USA Cleveland, OH – Agora Theatre
10.06. USA Detroit, MI – Saint Andrew’s Hall
11.06. USA Pittsburgh, PA – Cattivo*
12.06. CDN Toronto, ON – The Opera House
13.06. USA Rochester, NY – Funk ’n Waffles
14.06. USA Boston, MA – Paradise Rock Club
15.06. USA New York, NY – Stage 48
16.06. USA Philadelphia, PA – Trocadero Theatre
17.06. USA Baltimore, MD – Soundstage
19.06. USA Norfolk, VA – Norva Theatre
20.06. USA Jacksonville, NC – The Tarheel
22.06. USA St. Petersburg, FL – Jannus Live
23.06. USA Ft. Lauderdale, FL – Revolution Live
24.06. USA Atlanta, GA – Masquerade
26.06. USA Nashville, TN – The Basement East
27.06. USA New Orleans, LA – Southport Hall
28.06. USA Houston, TX – White Oak Music Hall
29.06. USA San Antonio, TX – Vibes Event Center
30.06. USA Dallas, TX – Gas Monkey Live!
02.07. USA Albuquerque, NM – El Rey Theater
03.07. USA Phoenix, AZ – The Pressroom
04.07. USA San Diego, CA – Brick by Brick*
05.07. USA Fresno, CA – Strummer’s
06.07. USA Anaheim, CA – House of Blues
07.07. USA Berkeley, CA – UC Theatre
08.07. USA Sacramento, CA – Ace of Spades
09.07. USA Salt Lake City, UT – Metro Music Hall*
10.07. USA Denver, CO – Ogden Theatre
11.07. USA Kansas City, MO – The Truman
12.07. USA Sioux Falls, SD – Icon Lounge
13.07. USA Minneapolis, MN – The Cabooze
*FA + support only

02. – 05.08. RO Rasnov – Rockstadt Extreme Fest
22.09. I Perugia – Afterlife Live Club (Free Show)

Ordina “King”, qui: http://nblast.de/FleshgodKingNB
In digitale: http://nblast.de/FleshgodDownloads

“King” è stato prodotto da Jens Bogren (OPETH, KATATONIA, SOILWORK), con l’aiuto del tecnico Marco Mastrobuono. Il bellissimo artwork è stato creato dall’acclamato artista contemporaneo Eliran Kantor (TESTAMENT, ICED EARTH, KATAKLYSM, HATEBREED).

Altro su “King”:
‘Cold As Perfection’ OFFICIAL MUSIC VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=67pJg8dsPcs (censored version)
‘Cold As Perfection’ OFFICIAL MUSIC VIDEO:
https://vimeo.com/153750101 (uncensored version)
‘The Fool’ OFFICIAL TRACK:
https://www.youtube.com/watch?v=GXOucG8rM5k
‘Gravity’ OFFICIAL LYRICVIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=jDzShhI6g3w


Maggiori info:
www.fleshgodapocalypse.com
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