TOO LEFT 2 BE RIGHT

Il video di ‘Shopping Bag’, dall’album S.O.S. Mall (Sliptrick Records).

Il video di ‘Shopping Bag’, dall’album S.O.S. Mall (Sliptrick Records).

TOO LEFT 2 BE RIGHT Release New Official Video For ‘Shopping Bag’
k Records).Too Left 2 Be Right – Shopping Bag [Official Video]
Taken from the album: S.O.S. Mall | 2016

Italian alternative crossover group Too Left 2 Be Right have released a new official video taken from their 2016 album S.O.S. Mall. The track is called Shopping Bag and here’s how the band describe it; “The video depicts the band playing in a room and the legs of a young woman walking. Due to the meaning of the song, some connections with consumerism and new forms of communications are shown. There’s a lot of mobile phones hanging from the ceiling of the room while the band is playing. Mobile phones also appear in the post production graphics of the video. The girl walking through the streets of a city, on the beach and going into fashion shops, ends up walking into the room where the band is supposed to play. But the band isn’t there anymore and a surprising truth about the girl is finally revealed.”

S.O.S. Mall | Released May 20th, 2016 on Sliptrick Records

Too Left 2 Be Right are:
PieX – Vocals/Sampler | Fabrizio Sclano – Guitar | Marco Termine – Bass | Mauro Borioni – Drums

Construct Of Lethe – Exiler

Consigliato agli amanti del death metal tecnico, Exiler è l’album esemplare di una band da seguire e da annoverare nei gruppi migliori del genere.

Construct Of Lethe è la creatura estrema creata dal chitarrista e bassista Tony Petrocelly, ex Dead Syndicate ed un’altra manciata di band, dal 2010 attivo con questa oscura meraviglia death metal, tecnicamente fuori categoria tanto da essere considerata una technical death metal band, ma che a ben sentire regala molto di più che tecnica fine a se stessa.

Un full length già edito un paio di anni fa (Corpsegod) ed un ep (The Grand Machination ) erano finora quello che Petrocelly e compagni (Dave Schmidt alla voce, Patrick Bonvin alla chitarra solista e Kevin Paradis alla batteria) avevano lasciato ai posteri prima che un macigno sonoro dal titolo Exiler arrivasse a rimettere in gioco il terzetto statunitense nell’underground estremo.
E’ un death metal progressivo e suonato splendidamente, oscuro e colmo di cambi di tempo e dissonanze, quello che troviamo nel nuovo lavoro dei Construct Of Lethe, musicisti di valore assoluto che oltre a giocare con la tecnica imprimono ai brani un feeling pazzesco.
I Morbid Angel di Covenant, i Death e gli Immolatiion sono i punti di riferimento, e riff su riff, cambi di tempo, ritmi e solos al limite dell’umano caratterizzano brani non facilissimi da assimilare ma perfetti nel loro estremismo sonoro, il che rende l’album, fin dalle prime battute dell’iniziale Rot Of Augury,  un’altalena impazzita.
Rallentamenti doom potenziano Soubirous, valorizzata da un solo classico che strappa le carni: la chitarra soffre e lancia urla disarmanti e disperate, mentre la sezione ritmica comanda le operazioni, rallentando e accelerando capricciosa ed estrema.
A Testimony Of Ruin Terraces Of Purgation sono brani di pura violenza controllata, oscura e chirurgica, davvero impressionanti per potenza d’impatto.
Consigliato agli amanti del death metal tecnico, Exiler è l’album esemplare di una band da seguire e da annoverare nei gruppi migliori del genere.

Tracklist
1.Rot of Augury
2.A Testimony of Ruin
3.The Clot
4.Soubirous
5.Fugue State
6.Terraces of Purgation
7.Fester in Hesychasm

Line-up
Dave Schmidt – Vocals
Tony Petrocelly – Guitars, Bass
Patrick Bonvin – Lead Guitar
Kevin Paradis – Drums

CONSTRUCT OF LETHE – Facebook

Crushing The Deceiver – Crushing The Deceiver

Il primo omonimo album del quartetto di matrice cristiana non mancherà di scaldare gli animi ai death/thrashers vecchia scuola.

La Roxx records, label statunitense attiva nel proporre band di ogni genere che abbiano quale comune denominatore la religione cristiana, dopo i Californiani Deliverance ci presentano i Crushing The Deceiver, quartetto di Clovis, con il loro thrash metal possente e che sfiora in molte occasioni il death.

Il primo omonimo album del quartetto non mancherà di scaldare gli animi ai death/thrashers vecchia scuola: Grant Mohler. che si occupa della parte vocale, Johnny Rios alle chitarre, con Ryan Morrow al basso e Trent Allen alla batteria, sono partiti per una missione non facile, quella di avvicinare più persone possibili a Dio attraverso il metal estremo.
Se ci riusciranno lo vedremo più avanti, l’importante è la musica e allora iniziamo col dire che Crushing The Deceiver è un album riuscito, almeno per chi è avvezzo a queste sonorità.
La band, aiutata da una manciata di musicisti della scena cristiana come Michael Phillips (Join The Dead, Deliverance), Greg Minier (The Crucified, Applehead) e Shawn Beaty (Dogwood) non le manda certo a dire e rifila una serie di diretti in pieno volto, per una mezzora di thrash metal tripallico e duro come l’acciaio.
La voce, che a tratti sfiora  un growl di stampo death, tende a risultare leggermente forzata, ma è un dettaglio perchè la macchina gira a dovere e la band rende grazia al signore con devastanti bombe metalliche come The Light Inside Me, In God’s Hand e Forever Free.
La furia si placa con la conclusiva Gabriel’s Song, brano acustico che accende la luce divina su questo primo omonimo lavoro dei Crushing The Deceiver.

Tracklist
1. An Angels Armor
2. The Light Inside Me
3. Guide The Way To You
4. In God’s Hands
5. Pushing Back Hell
6. Crushing The Deceiver
7. Born Again
8. Forever Free
9. Gabriel’s Song

Line-up
Grant Mohler – Vocals
Johnny Rios – Guitars
Ryan Morrow – Bass
Trent Allen – Drums

CRUSHING THE DECEIVER – Facebook

ΚΕΝΌΣ – Inner Rituals

Inner Rituals sorprende con le sue sonorità disturbanti, lontane da ogni freddo tecnicismo ma capaci, piuttosto, di lasciare chi ascolta in uno stato di perenne sospensione.

Piuttosto particolare questo album d’esordio dei francesi ΚΕΝΌΣ, di fatto progetto solista di K, coadiuvato comunque in alcuni altri aspetti (basso, missaggio e registrazione) da Maelstrom.

Inner Rituals e è un lavoro che, ad un primo ascolto, può lasciare perplessi, perché sembra d’essere al cospetto di un lavoro imperfetto che potrebbe far derubricare il tutto ad un prodotto trascurabile e, quindi, accantonabile senza rimpianti; invece, insistendo, diviene evidente come il tutto sia funzionale alla creazione di un’atmosfera generale capace di restituire quel senso vuoto e straniamento che il musicista transalpino vuole evocare fin dal monicker e dal titolo dell’album.
Le dissonanze portate alle estreme conseguenze divengono allora familiari e Inner Rituals acquista il potere di rendere tutto il mondo circostante molto meno limpido e luminoso, grazie ad un black doom che attinge sia ai suoni tipicamente obliqui provenienti dalla terra di Francia sia, nel contempo, da un’ortodossia strumentale che proviene dai primordi del genere in Scandinavia.
E’ probabile che, per i motivi esposti nelle righe iniziali, a molti questo lavoro possa apparire un qualcosa di non troppo riuscito o addirittura di approssimativo, ma è bene ricordare come le finalità del black metal, in tutte le sue manifestazioni, risiedono nell’evocazione di tutto quanto occupa uno spazio nelle retrovie della psiche e dell’indole umana, e che necessità di una piccola scintilla per sviluppare un’esplicita esibizione di misantropico disagio.
E tutto questo non lo si ottiene sicuramente tramite un freddo tecnicismo ma, semmai, grazie a sonorità disturbanti e capaci di lasciare chi ascolta in uno stato di perenne sospensione.
E’ per questo che Inner Rituals si rivela una piacevole sorpresa, riguardo alla quale, volendo imputare qualcosa al bravo K, si può lamentare solo una durata ridotta ed il fatto che la tracklist offre i suoi momenti migliori all’inizio (Snakes ed Atlantis) scemando leggermente nella sua intensità nella sua fase discendente.
Ripeto, questo lavoro targato ΚΕΝΌΣ va ascoltato con pazienza, nonché con mente ed orecchie ben aperte.

Tracklist:
1- Snakes
2-Atlantis
3-Dust
4-Sinborn
5-Shackles
6-Light

Line up:
K : composition, all instruments except bass, vocals
Maelstrom : Bass, mixing and mastering

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