Cinnamun Beloved – Stain

Se siete fans del genere e vi piace curiosare nell’underground mondiale in cerca di nuove ed affascinanti realtà, i Cinnamun Beloved appagheranno la vostra fame di musica metallica dal taglio gotico e sinfonico.

La scena metal sinfonica si arricchisce di sempre nuove realtà, molte delle quali non arriveranno al successo di quelle poche band che hanno ormai fatto la storia di queste sonorità, ma che, ad un livello più che dignitoso creano opere meritevoli d’attenzione.

Nell’underground, i gruppi che propongono la loro versione più o meno riuscita del genere non si contano più, magari sempre legati all’abusata formula voce femminile, ritmiche power, sinfonie orchestrali ed atmosfere gothic, comunque in grado di soddisfare i fans del genere, affezionati a questi cliché.
In arrivo dall’Argentina, i Cinnamun Beloved sono il classico esempio di quanto appena scritto, con Sabrina Filipcic Holm, suadente vocalist a capitanare un quintetto al secondo album dopo l’esordio The Weird Moment dato alla luce nel 2012.
Sleaszy Rider licenzia Stain, album che del genere si nutre, con la voce della cantante protagonista in una raccolta di brani che non escono dai canoni delle sonorità tanto care ai vari Nightwish, Within Temptation ed Evanescence, sinfoniche ma non bombastiche, raffinate ma allo stesso tempo rese grintose e potenti da ritmiche power.
Le atmosfere gotiche sono presenti, così come le orchestrazioni, il sound si aggira tra le nebbie notturne del dark rock con quel briciolo di eleganza che risulta il punto di forza dell’album, mentre la Holm, senza strafare, si dimostra una buona interprete della scuola delle cantanti symphonic metal.
Stain è un buon lavoro, la sontuosa perfezione stilistica dei top player del genere è ancora lontana, ma all’ascolto dei vari brani l’impressione di essere al cospetto di un gruppo con le proprie potenzialità ancora da esprimere in toto è alta: quindi, se siete fans del genere e vi piace curiosare nell’underground mondiale in cerca di nuove ed affascinanti realtà, i Cinnamun Beloved appagheranno la vostra fame di musica metallica dal taglio gotico e sinfonico.

Tracklist
1. Symbols Of Beginning
2. So Far
3. Ride The Night
4. I Don’t Wanna Be
5. Together
6. Furious As The Wind
7. Storyline
8. The Scent
9. Without Your Caress
10. Another Day
11. Symbols Of Beginning II

Line-up
Sabrina Filipcic Holm – Vocals
Matvas Sala – Drums
David Nupez del Prado – Guitars
David Saavedra – Bass
German Esquerda – Keyboards

CINNAMUN BELOVED – Facebook

Cernunnos – Summa Crapula

Summa Crapula è un lavoro che pone i Cernunnos sulla mappa del folk metal e con fare sicuro: dopo un debutto così aspettiamo assisi ad un tavolo di una taberna il seguito.

Ep di debutto per i marchigiani Cernunnos, fautori di un folk rock con intarsi metal molto interessante, che si inserisce nel solco della tradizione italiana del genere, con una composizione che si dipana bene, con gli strumenti tipici che sono usati adeguatamente senza mai sforare o sembrare ridicoli come in altri gruppi.

Vi sono, poi, alcuni elementi come la doppia casa della batteria e alcuni potenti riff di chitarra che conducono direttamente al metal, ma il tutto è ben bilanciato con il rock. Le belle e calde voci di Andrea e Marco portano l’ascoltatore in giro per campi di battaglia e borghi medievali, dove la vita è arrivare alla sera a bere alla taberna. Lo stile può sembrare in apparenza simile ai primi Folkstone, ma rispetto al gruppo bergamasco i Cernunnos hanno un passo maggiormente metal, sia nel suono che nell’incedere. Questi ragazzi (e ragazza, dato che troviamo l’ottima Lucia ai flauti), hanno una sincera passione per tali sonorità e la portano avanti con competenza: questo ep è il punto d’arrivo degli sforzi che hanno compiuto nei loro primi tre anni di vita, ma è al contempo una partenza per una carriera che si preannuncia molto interessante. I quattro pezzi che compongo l’ep non sono pochi, ma è la giusta visione del talento e delle reali capacità del combo marchigiano, che ha molti e ampi margini di miglioramento. Summa Crapula è un lavoro che pone i Cernunnos sulla mappa del folk metal e con fare sicuro: dopo un debutto così aspettiamo assisi ad un tavolo di una taberna il seguito.

Tracklist
1. Vino
2. Nella Taverna
3. Valhalla
4. Dall’Alto Delle Guglie

Line-up
Marco: Voce
Andrea: Voce
Claudio: Chitarra
Mattia: Chitarra
Matteo: Basso
Lucia: Flauti
Federico: Violino
Benedikt: Batteria

CERNUNNOS – Facebook

BLACK LIGHT

Il video di “Map Of Truth”, dall’ep “Set Yourself Ablaze” di prossima uscita (Sliptrick Records).

Il video di “Map Of Truth”, dall’ep “Set Yourself Ablaze” di prossima uscita (Sliptrick Records).

I Black Light sono una band Metalcore proveniente da Ferrara, Italia, nel 2012.

Il sound dei primi brani dei Black Light si situa tra l’alternative rock, il grunge e l’hardrock, per poi spingersi verso il thrash metal. Con il corso degli anni i ragazzi iniziano ad ispirarsi a gruppi come Asking Alexandria, Architects e Miss May I, diventando una band metalcore.

Il singolo di debutto dei Black Light, “Map Of Truth” è uscito il 18 Maggio del 2018, ed è disponibile su tutte le piattaforme online. È la prima traccia estratta dal loro EP “Set Yourself Ablaze”, in uscita per l’etichetta discografica Sliptrick Records nei prossimi mesi.

Il testo di “Map Of Truth” tratta temi attuali e di natura sociale, analizzando le domande che potrebbe farsi qualsiasi novizio entrato nel mondo “adulto”, dopo averne scoperto il peso e le contraddizioni. Il sound, a sua volta, è caratterizzato da breakdown molto profondi, alternati a ritornelli melodici.

I Black Light sono:

Lou Oddon – Voce
Nicholas Casarin – Chitarra
Matteo Perini – Basso
Mattia Casarin – Batteria

Facebook: https://www.facebook.com/blacklightofficialband/

Instagram: https://www.instagram.com/black_lightofficial/

Twitter: https://twitter.com/bandBlack_Light

Spotify: https://open.spotify.com/artist/1NaYf9H4p9oBGAVLD27kUQ

The Sullen Route – Last Day In Utter Diseases

Quello che resta di Last Day In Utter Diseases è la sensazione di un lavoro da rifinire ma anche suggestivo di una band dalle potenzialità ancora da esprimere, oltre che indecisa sulla direzione da intraprendere.

I russi The Sullen Route si erano fatti notare nel 2016 con un lavoro piuttosto interessante come Last Day In Utter Diseases: il lavoro viene riproposto oggi da Grimm Distribution con l’intento di ridare un po’ di visibilità alla band.

Il death doom del gruppo formatosi a Volgograd è più aspro che melodico e, comunque, non resta più di tanto nei canoni del genere grazie ad un andamento dal buon groove, anche se magari privo dei picchi e della profondità necessaria in ogni frangente.
Anche l’uso della voce non è neppure troppo scontato con il ricorso, oltre al growl e a rivedibili cleans, anche a tonalità tipiche del metal alternativo.
Quello che resta di Last Day In Utter Diseases è la sensazione di un lavoro da rifinire ma anche suggestivo di una band dalle potenzialità ancora da esprimere, oltre che indecisa sulla direzione da intraprendere. Non resta quindi che ascoltare con curiosità buoni brani come Jack the Sinner e Lead Undone, in attesa di nuovo materiale inedito.

Tracklist:
1. Sullen Overcome
2. Bonesacs
3. Other Side of Pillars Truth
4. Pintacry
5. Dead Horizon
6. Jack the Sinner
7. Town Constructor
8. Lead Undone
9. Last Process of Falling (Morton’s Fork)

Line-up:
Elijah – Vocals, Guitars
Serge – Guitars, Vocals
Dmitry – Drums
Maks – Guitars (lead)

THE SULLEN ROUTE – Facebook

Red Eleven – Fueled By Fire

Un tocco di alternative rock, un pizzico di grunge, hard rock sudista quanto basta e la ricetta dei Red Eleven per conquistare i palati dei fans è pronta, buon appetito.

Alternative hard rock band dal suono che più americano non si può in arrivo dalla Finlandia.

I Red Eleven tornano dopo cinque anni dal primo album, Idiot Factory, con questo ep di cinque brani dal titolo Fueled By Fire, un concentrato di rock duro a stelle e strisce, ispirato dall’alternative di fine secolo scorso, ma con neanche troppo velate ispirazioni southern.
Con le melodie sempre protagoniste, anche nei momenti più rocciosi, la band di Jyväskylä, senza far gridare al miracolo ci propone cinque buone canzoni che hanno tutto al posto giusto, riff hard rock, refrain ed appeal alternative, atmosfere calde e sudaticce tipiche della frontiera e melodie accattivanti.
Tony Kaikkonen e soci lasciano ad altri le atmosfere fredde che ispirano le pianure della terra dei mille laghi, per salire a cavallo di una fiammeggiante Harley Davidson ed affrontare il caldo infernale delle pianure americane, con in sottofondo il riff assassino della potentissima Redneck’s Promised Land, top song di Fueled By Fire ed influenzata non poco dai Black Label Society.
Un tocco di alternative rock, un pizzico di grunge, hard rock sudista quanto basta e la ricetta dei Red Eleven per conquistare i palati dei fans è pronta, buon appetito.

Tracklist
1.You’ve Been Warned
2.Back in Time
3.Redneck’s Promised Land
4.Again
5.Last Call

Line-up
Tony Kaikkonen – Vocals
Teemu Liekkala – Guitars / Backing vocals
Tero Luukkonen – Guitars
Samuli Saari – Drums
Petteri Vaalimaa – Bass

https://www.facebook.com/redelevenband/