BEHEMOTH

Il video di ‘God = Dog’, dall’album ‘I Loved You At Your Darkest’ in uscita ad ottobre (Nuclear Blast).

Il video di ‘God = Dog’, dall’album ‘I Loved You At Your Darkest’ in uscita ad ottobre (Nuclear Blast).

BEHEMOTH pubblicano il singolo ‘God = Dog’ e svelano i dettagli del nuovo album ‘I Loved You At Your Darkest’. Annunciato il tour europeo con AT THE GATES & WOLVES IN THE THRONE ROOM

“Non potrebbe essere più blasfemo di così”, ecco come il mastermind dei BEHEMOTH mastermind Nergal definisce il titolo dell’undicesimo album in studio “I Loved You At Your Darkest”, in uscita il 5 ottobre su Nuclear Blast (Europa) / Metal Blade Records (Nord America). Anche se potrebbe stridere un po’ per una band black metal — soprattutto se il precedente album si intitolava “The Satanist”— la sua origine sorprenderà più delle parole stesse. “È un versetto della Bibbia”, svela Nergal. “È una frase di Gesù Cristo stesso. Per i BEHEMOTH utilizzarlo alla base del proprio disco è un sacrilegio portato all’estremo”.

Una schiacciante salva di maestosità black metal piena di riff infernali, cannonate di tamburi tonanti e cori liturgici in ascesa che ricordano il classico cinema horror. “’I Loved You At Your Darkest’ è un disco più dinamico. È estremo e radicale da un lato, ma è anche più orientato al rock rispetto a qualsiasi altro lavoro dei BEHEMOTH”.

Prodotto dai membri del gruppo stesso mentre la batteria è stata co-prodotta Daniel Bergstrand (MESHUGGAH, IN FLAMES), il mixaggio del disco è opera di Matt Hyde (SLAYER, CHILDREN OF BODOM) e la masterizzazione di Tom Baker (NINE INCH NAILS, MARILYN MANSON) con la presenza di un’orchestra polacca di diciassette elementi arrangiata da Jan Stoklosa.

Il video del primo singolo, ‘God = Dog’ è stato diretto da Grupa 13 / http://www.grupa13.com).

I pre-ordini con l’esclusivo 7” ‘God = Dog’ 7″ picture disc sono attivi qui: http://nblast.de/BehemothILYAYD

“I Loved You at Your Darkest” tracklisting
01. Solve
02. Wolves ov Siberia
03. God = Dog
04. Ecclesia Diabolica Catholica
05. Bartzabel
06. If Crucifixion Was Not Enough…
07. Angelvs XIII
08. Sabbath Mater
09. Havohej Pantocrator
10. Rom 5:8
11. We Are the Next 1000 Years
12. Coagvla

I BEHEMOTH saranno in tour a inizio 2019 in Europe. Unica data italiana il 16 gennaio 2019 all’Alcatraz di Milano.

BEHEMOTH online:
http://www.behemoth.pl
http://www.facebook.com/behemoth
http://instagram.com/behemothofficial
http://www.nuclearblast.de/behemoth
http://www.metalblade.com/behemoth

Askvald – Nachtschattenreich

Nachtschattenreich conserva quell’alone evocativo tipico del black metal proposto da casa Naturmacht, all’interno del quale l’operato degli Askvald trova naturale collocazione.

Askvald è il progetto solista di Apocaleon, musicista di Dresda che giunge con Nachtschattenreich al suo terzo full length in tre anni.

Questo nuovo lavoro segna l’abbandono delle sonorità impostate sulle tastiere, che rendevano certamente più atmosferico l’assieme, a favore di un flavour più epico e diretto, ben rappresentato dalle intriganti linee chitarristiche della title track.
Il bello di questo disco è la sua discreta varietà stilistica, nel senso che Apocaleon non rimane ancorato a coordinate predefinite ma si apre anche a sconfinamenti gothic dark, come avviene nel coinvolgente chorus di Truemmer-Lethargie, seguita dalla più evocativa e rallentata Wolf, nella quale appaiono anche opportune clean vocals ad accompagnare il gracchiante screaming di prammatica.
Il trio di brani in questione, posizionati in scaletta uno dopo l’altro, rappresentano sostanzialmente le varie direzioni verso le quali si spingono le sonorità in questo lavoro, anche se , in generale, Nachtschattenreich conserva quell’alone evocativo tipico del black metal proposto da casa Naturmacht, all’interno del quale l’operato degli Askvald trova naturale collocazione.
Le liriche in lingua madre, come sempre, offrono quel surplus di solennità che, comunque, bisogna essere in grado ad abbinare ad una scrittura mai banale ed avvincente, e questo è ciò che il musicista sassone esibisce con buona competenza in questo suo ultimo riuscito album.

Tracklist:
1. Staub
2. Morgenstund
3. Im Licht der Laterne
4. Nachtschattenreich
5. Truemmer-Lethargie
6. Wolf
7. Gedanken an morgen
8. Gebeine
9. Trauerspiel
10. Gespinste
11. Gegangen um zu bleiben (instrumental)

Line-up:
Apocaleon – Everything

ASKVALD – Facebook

Necronomicon – Unleashed Bastards

Unleashed Bastards è un buon ritorno per i Necronomicon ed un lavoro da consigliare senza riserve agli amanti del thrash metal classico di scuola europea.

Nella storia del thrash metal di matrice europea non ci si deve solo ricordare del triumvirato tedesco Sodom- Kreator- Destruction, perché tante sono le band nate nel corso degli anni ottanta che, pur valide, si sono fatte valere solo entro i confini del genere e ad esclusiva dei suoi fans.

Una di queste sono sicuramente i Necronomicon, tedeschi D.O.C. attivi dalla metà del decennio più importante per il thrash e per tutto l’heavy metal classico, e sopravvissuti con fasi alterne a più di trent’anni di mode e trend.
Il nuovo album si intitola Unleashed Bastards, avvicina la band alla doppia cifra per quanto riguarda i full length (questo è il nono, dando un minimo di continuità alle uscite, visto che l’ultimo album risale al 2015 (Pathfinder… Between Heaven and Hell).
Pochi fronzoli in quanto a uscite minori, con la discografia del gruppo che si concentra sulle opere dalla lunga distanza, anche se tra Escalation (ultimo lavoro uscito negli anni ottanta) e Construction Of Evil (il primo del nuovo millennio) il gruppo tedesco ha limitato le sue uscite al solo Screams, uscito nel 1994.
Thrash metal dunque, prodotto molto bene, con abbondante dispiego di brani potentissimi e di trazione germanica, vicini a quanto uscito ultimamente in casa Destruction.
Unleashed Bastards si sviluppa su una dozzina di tracce spaccaossa per una cinquantina di minuti: canzoni come l’opener Burn And Fall e la seguente Live The Lights On sono quanto di più classico troverete in giro, all’interno di un lavoro suonato in maniera convincente, cantato dallo storico singer Freddy con tutto il mestiere di un vocalist da una vita davanti al microfono e valorizzato da un lavoro strumentale molto efficace .
Il tutto contribuisce alla creazione di un muro di cemento armato metallico che non conosce pause, ma solo precisi momenti di quiete atmosferica che prepara alle esplosioni metalliche, come in My Name Is Vengeance o Forbid Me From Living, un crescendo di potenza che non lascia scampo.
In conclusione possiamo sicuramente definire Unleashed Bastards un buon ritorno per i Necronomicon ed un lavoro da consigliare senza riserve agli amanti del thrash metal classico di scuola europea.

Tracklist
1. Burn And Fall
2. Leave The Lights On
3. Total Rejection
4. Malevolent
5. We Did We Do
6. Imperial Hunger
7. My Name Is Vengeance
8. Forbid Me From Living
9. Unleashed
10. Religion Live Fast
11. Personal Enemy
12. The Nightmare Continues

Line-up
Freddy – Vocals, Guitar
Marco – Bass
Chris – Drums
Mike – Guitar

NECRONOMICON – Facebook

https://youtu.be/iLGBbuAGWr0

King Dude – Music To Make War To

Music To Make War To è un disco dalla musica potentissima, americana al cento per cento, dove si incrociano neo folk, in misura però minore rispetto ai dischi precedenti, american folk new wave, rock tout court e musiche da fine del mondo.

Non ci può essere pace, la quiete arriva solo in un dato momento e tutti sappiamo benissimo quale sia.

La natura dell’uomo porta guerra, abbiamo più anime in noi che a volte si ammazzano fra loro, e capire gli altri è a volte affascinante e a volte insopportabile ed impossibile. Ci sforziamo di credere che nella nostra storia personale e, più per esteso, nella storia del mondo ci sia un qualche disegno, una firma superiore od inferiore, ma in realtà c’è solo confusione e guerra per l’appunto. Quindi mettetevi alla finestra, guardate uno di quelli che potrebbe essere uno degli ultimi tramonti ed ascoltate King Dude, una delle miglior cose che siano capitate nella musica degli ultimi tempi. King Dude, al secolo TJ Cowgill, è una di quelle figure di frontiera che solo in America possono sbucare, una sintesi riuscitissima di una miriade di spinte e stili diversissimi fra loro che si sublimano in una scintilla luciferiana. Questo è il suo settimo disco, un’opera interamente incentrata sulla guerra in tutte le sue accezioni, ed è come al solito per King Dude un bellissimo romanzo messo in musica. Il newyorchese è un tentatore, un demiurgo che fa nascere storie e ce le fa vivere appieno, un Tom Waits senza gli eccessi e le stronzate tipiche di chi ha la patente di genio. Music To Make War To è un disco dalla musica potentissima, americana al cento per cento, dove si incrociano neo folk, in misura però minore rispetto ai dischi precedenti, american folk new wave, rock tout court e musiche da fine del mondo. Ogni canzone possiede una sua cifra stilistica, un obiettivo ed uno svolgimento, infatti questa è musica di livello superiore, sia per il discorso compositivo che per quello interpretativo, perché King Dude è un fantastico crooner maledetto che ci apre mondi altrimenti preclusi. Si potrebbe stare in sospeso ore ad ascoltare questa sua ultima opera, poiché la bellezza è talmente tanta che trasborda e ci inonda. King Dude è sempre stato un cantautore unico e fantastico, ma questo ultimo sforzo lo pone davvero ad un livello altissimo, mai toccato prima, e l’asticella era già molto in alto.
Tremendamente carnale, mortale e lussurioso, una vera guerra, la nostra condizione naturale.

Tracklist
1. Time To Go To War
2. Velvet Rope
3. Good And Bad
4. I Don’t Write Love Songs Anymore
5. Dead On The Chorus
6. Twin Brother Of Jesus
7. In The Garden
8. The Castle
9. Let It Burn
10. God Like Me

Line-up
TJ Cowgill
August Johnson
Tosten Larson
Lee Newman

KING DUDE – Facebook

Cemetery Urn – Barbarian Retribution

I Cemetery Urn si posizionano esattamente a metà tra la tradizione europea e quella statunitense, aggiungendoci dosi massicce di personalità deviata e dall’impatto mortifero.

Tornano i catacombali Cemetery Urn, una delle più stimate realtà dell’underground estremo australiano.

La band taglia il traguardo del quarto album in una dozzina d’anni di attività, confermando la tradizione che la vede come portavoce del famigerato australian barbaric death metal.
Quattro full length hanno portato in casa Cemetery Urn uno zoccolo duro di fans e l’etichetta di band di culto, almeno per quanto riguarda il death metal old school.
Anche con questo ultimo lavoro, intitolato Barbaric Retribution, l’atmosfera è quella soffocante e putrida di una catacomba, da centinaia di anni dimenticata sotto il livello del suolo, dove per chissà quale sordida maledizione i morti si aggirano famelici e crudeli in cerca di anime da donare al signore degli inferi.
Malato e crudele, il sound dell’urna cimiteriale sfoga tutta la sua barbarica e malvagia violenza in nove episodi di death metal classico, old school anche e soprattutto nell’attitudine, confermata dalla copertina, straordinario manifesto della musica inclusa in Barbaric Retribution.
Soffocante e putrescente, l’album alterna momenti veloci e cattivi ad altri atmosfericamente più oscuri e doom, con Manifesto Putrefactio (appunto) posta a metà lavoro ad esprimere perfettamente il credo musicale del gruppo dei deathsters di Melbourne.
I Cemetery Urn si posizionano esattamente a metà tra la tradizione europea e quella statunitense, aggiungendoci dosi massicce di personalità deviata e dall’impatto mortifero.

Tracklist
1.Victim Defiled
2.Ghost of Suicide
3.Deathmask Preserver
4.Down the Path of the Dead
5.Manifesto Putrefactio
6.Barbaric Retribution
7.Semblance of Malignant Mastery
8.Putrefied Living Flesh
9.Tendrils of Defilement
Line-up
M.Crossingham – Drums
A.Gillon – Guitarz
D.Maccioni – Guitars
T.Rentos – Bass

CEMETERY URN – Facebook