FEED THEM DEATH

Il lyric video di “Exposed Parading Dissent”, dall’album “No Solution / Dissolution” (GrimmDistribution and Exalted Woe Records).

Il lyric video di “Exposed Parading Dissent”, dall’album “No Solution / Dissolution” (GrimmDistribution and Exalted Woe Records).

Today nihilistic death-grind purveyor premieres the official lyric video of the gut-wrenching new track “Exposed Parading Dissent” via the official media partners listed below.

Lyric video by LVM.

The song is taken from the band’s debut album “No Solution / Dissolution”: it is the first full-length release by FEED THEM DEATH, the old school death-grind solo project created by Void – founding member of legendary Italian death metallers ANTROPOFAGUS back in 1996 and mastermind behind the seminal “No Waste of Flesh” (1999) and “Alive
 is Good… Dead is Better” (2001).

FEED THEM DEATH is committed to oppose to the bullshit and hedonistic mentality that seem to have misshaped the anatomy of the extreme music since the turn of the millennium: its releases will be concise, its songs short. Lyrics are also angry and relevant, bridging the gap with a past in which extreme music had something meaningful to say, before the whole parading dissent began and the underground lost its way.

Featuring many collaborations including Argento (Spite Extreme Wing D.M., ex-Antropofagus), Christian Montagna (ex-Traitor, ex-Cast Thy Eyes, BUNE, editor of Son of Flies Webzine) and Deimos (Will’o’Wisp), FEED THEM DEATH first release blasts 12 tracks of uncompromising brutality.

New chaos from the old depths of extreme music. No intros, no outros, no solos, no bullshit. This is just pure fucking death-grind. A must for fans of Terrorizer, Brutal Truth, Napalm Death, Nasum and Misery Index.

“No Solution / Dissolution” is out now via GrimmDistribution and Exalted Woe Records.

Tracklist:
1. Cadavoracity I
2. Exposed Parading Dissent
3. Bloodshed Theatre
4. The Horrific Balance
5. Terrific Gods Caravan
6. First Time Dead
7. Prosperity / Captivity
8. Doctrine of Approximation
9. Penance in the Wrong Direction
10. Inception in Rot
11. Divide + Conquer
12. Cadavoracity II

Line-up:

Void – Vocals, guitars, bass, drum programming

facebook.com/feedthemdeath/

feedthemdeath.bandcamp.com/

Sanguinary Trance – Wine, Song and Sacrifice

Wine, Song and Sacrifice è un primo passo senz’altro utile a far sì che il nome dei Sanguinary Trance venga annotato tra quelli da tenere sotto la lente d’ingrandimento nel prossimo futuro.

I Sanguinary Trance sono una nuova realtà black metal proveniente dalla vicina Austria.

L’esordio di quello che è il progetto solista di un musicista dall’identità ignota consiste in un ep di tre tracce dal minutaggio comunque consistente, con il genere che viene interpretato nelle sue vesti più tradizionali e con buona convinzione e intensità.
L’iniziale title track, che supera i tredici minuti di durata, è sufficientemente esaustiva riguardo al modus operandi dei Sanguinary Trance i quali si muovono lungo il solco tracciato in Norvegia nei primi anni novanta, facendone proprio specialmente il versante più ruvido e al contempo epico di un black che vede quali punti di riferimento Burzum et similia.
La produzione, tutt’altro che limpida, favorisce anch’essa un ideale collocazione temporale in quell’epoca, ma ciò non deve comunque sminuire il buon valore di questo ep che si rivela interessante e coinvolgente in più frangenti, anche nelle due tracce più brevi, Carvings e The Dionysos Whip, in cui emergono spunti dissonanti che offrono una certa discontinuità rispetto agli iniziali modelli di riferimento.
Wine, Song and Sacrifice è un primo passo senz’altro utile a far sì che il nome dei Sanguinary Trance venga annotato tra quelli da tenere sotto la lente d’ingrandimento nel prossimo futuro.

Tracklist:
1. Wine, Song and Sacrifice
2. Carvings
3. The Dionysos Whip

SANGUINARY TRANCE – Facebook

Flight Of The Conchords – Live In London

Il duo mette in scena una vera e propria commedia musicale attraverso canzoni che sono interpretate in maniera fantastica, con un pubblico che partecipa attivamente ed è estasiato da questo spettacolo.

È difficile spiegare ad un italiano cosa sia il duo neozelandese Flights Of The Concords, autore di questo gran disco dal vivo registrato a Londra.

I due all’anagrafe sono Bret McKenzie e Jemaine Clement, compagni di stanza nel campus della Victoria University di Wellington, Nuova Zelanda. I due un bel giorno decisero di fare musica acustica proponendosi con pezzi loro davanti al pubblico. Non andò bene, o se la guardiamo da un differente punto di vista andò benissimo, nel senso che i loro brani venivano presi in maniera ironica dal pubblico che credeva che scherzassero. Preso atto di ciò il duo continuò su quel versante comico e andò benissimo, come testimonia questo fluviale e partecipato concerto a Londra. Dopo una fortunata trasmissione su una radio locale neozelandese i nostri approdarono alla BBC con una serie radiofonica basata su un duo musicale che cercava il successo. Finirono poi sul canale americano HBO, con la serie Flight Of The Conchords, che narrava le vicissitudini del duo alla ricerca del successo negli Stati Uniti. Arriviamo quindi all’ottobre del 2018 all’Eventim Apollo di Londra dove si svolse questo incredibile concerto, che è qualcosa di molto lontano dalle nostre concezioni. Il duo mette in scena una vera e propria commedia musicale attraverso canzoni che sono interpretate in maniera fantastica, con un pubblico che partecipa attivamente ed è estasiato da questo spettacolo. Se si ha quantomeno una conoscenza base dell’inglese si riderà e non poco, perché ci sono autentiche chicche, come nella canzone The Summer of 1353, che parla di He Man, il personaggio dei Masters Of The Universe, come del doppio maschio, perché He – Egli e Man – Uomo…
Oltre alle due chitarre li accompagna la The New Zeland National Orchestra, per un effetto davvero stupefacente. Oltre ad un’immensa ironia c’è comunque molto di più. Innanzitutto un bellissimo e divertito omaggio a David Bowie, figura fondamentale per loro, e anche trattandolo in maniera ironica riescono a farne cogliere la grandezza, attraverso un modo di far ridere tutto anglosassone.
Un disco inusuale, interessante e divertente, che ci può far scoprire un mondo molto bello e nuovo. Se si dovesse fare un paragone, anche se non molto centrato, in Italia qualcosa di simile lo fanno Marco Presta e Antonello Dose nella trasmissione radiofonica di Rai Radio 2 Il Ruggito del Coniglio, ma i Flight Of The Conchords sono di maggior talento e di più ampio respiro.
Un concerto incredibile.

Tracklist
01. Father and Son
02. Band Reunion
03. Iain and Deanna
04. Inner City Pressure
05. New Zealand Symphony Orchestra
06. Summer of 1353
07. Complimentary Muffin
08. Stana
09. Stuck in a Lift
10. Foux du Fafa
11. Seagull
12. Mutha’uckas – Hurt Feelings
13. One More Anecdote
14. Back on the Road
15. Thank You London
16. Bowie
17. Bus Driver
18. Tuning
19. Robots
20. Shady Rachel
21. Carol Brown
22. The Most Beautiful Girl (In The Room)

Line-up
Bret McKenzie
Jemaine Clement

FLIGHT OF THE CONCHORDS – Facebook

Vanik – II Dark Season

Un altro massacro vecchia scuola: questo ci propongono i Vanik, mezzora di scariche adrenaliniche, di metallo veloce e diretto, accompagnato da testi di ispirazione horror.

Continua il massacro perpetrato dalla mostruosa creature chiamata Vanik, metà demone, metà vampiro che a colpi di heavy/speed metal old school compie sanguinolente atrocità in giro per le notti statunitensi.

Torna dopo il precedente omonimo full length la band americana, composta da vecchie volpi dell’underground metal classico a stelle e strisce come il leader chitarrista e cantante Shaun Vanek (in arte Vanik), ed i suoi compari Ed Stephan al basso, Al Biddle alla batteria e Vic Storm alla chitarra.
II Dark Season riprende da dove Vanik si era fermato, una scarica di adrenalina heavy/speed metal che non ne vuol sapere di lasciare attitudine ed impatto anni ottanta, seguendo la strada intrapresa dal primo lavoro.
Un altro massacro vecchia scuola, dunque: questo ci propongono i Vanik, mezzora di scariche adrenaliniche, di metallo veloce e diretto, accompagnato da testi di ispirazione horror.
Ed il demone senza freni colleziona vittime, scagliandosi su di loro nella notte, rapido e micidiale, mentre la band sforna una serie di brani veloci e potenti, che non superano il 1989 per attitudine vecchia scuola ma che si fanno apprezzare per le ritmiche forsennate ed una produzione che valorizza il bagaglio tecnico dei Vanik, i quali non saranno dei virtuosi dello strumento ma il loro mestiere lo sanno fare eccome.
Dark Season è l’intro che ci dà il benvenuto nel secondo capitolo della saga Vanik, il tempo per entrare nell’atmosfera del disco e Jack’s Lantern mette la quarta e parte a razzo, seguita da Thorazine per un inizio scoppiettante.
Speed’n’roll è quelleo che fuoriesce da We like To Be Frightened, mentre Werewolf risulta un devastante brano speed/thrash: questa altalena tra l’approccio più estremo e l’altro di matrice hard rock ci accompagna fino alla conclusiva outro, End Of Season.
In conclusione, II Dark Season è sicuramente un buon ritorno per la band statunitense, ormai punto fermo del genere nell’underground metallico del nuovo continente.

Tracklist
1.Dark Season
2.Jack’s Lantern
3.Thorazine
4.We Like To Be Frightened
5.Beyond The Closet Door
6.Werewolf
7.One Of Us
8.Heresy Undertow
9.Tear You To Pieces
10.Witch Rites
11.End Of Season

Line-up
Vanik – Guitars, Vocals
Ed Stephans – Bass
al Biddle – Drums
Vic Storm – Guitars

VANIK – Facebook

In-Sight – Enlightened By Shadows

Questo nuovo lavoro torna a far parlare in maniera estremamente positiva della band lombarda, che lascia ad altri ispirazioni ed influenze dark progressive, per un approccio che rimane estremo in tutta la durata dell’opera.

Gli In-Sight si possono sicuramente considerare dei veterani della scena melodic death tricolore.

Il loro monicker, infatti, circola nell’underground dal 1996, anche se in continua evoluzione per quanto riguarda la line up, con un ep e tre full length all’attivo di cui l’ultimo (From The Depths) targato 2012.
Sette anni con nuovi cambi di formazione sono trascorsi prima di ritornare sulla scena con questo nuovo lavoro che vede il gruppo alle prese con un buon esempio di death metal melodico, radicato nella scena scandinava degli anni novanta, oscuro e pesante, potente e melodico, pervaso da un’aura profonda ed estrema che lo tiene legato al più cattivo death metal classico.
Enlightened by Shadows è stato registrato e mixato da Aron Corti e Mauro “Drago” Bertagna presso gli StreetRecStudio, mentre il mastering è stato affidato nientemeno che a Øystein G. Brun (Borknagar) presso i Crosound Studio.
Le premesse vengono mantenute e questo nuovo lavoro torna a far parlare in maniera estremamente positiva della band lombarda, che lascia ad altri ispirazioni ed influenze dark progressive, per un approccio che rimane estremo in tutta la durata dell’opera, anche quando le chitarre placano la loro furia per creare un’atmosfera da semiballad in un crescendo di forti emozioni estreme nella bellissima Blank Horizons.
L’album, come scritto in precedenza, ricorda le produzioni di metà anni novanta, quando ancora il death metal di cui la scena svedese era maestra veniva manipolato con sonorità heavy senza perdere la propria forza espressiva: qui il genere torna a fare la voce grossa grazie agli In-Sight e a brani ispiratissimi come Confined, Dawn Of Redemption e Inner Voice.
Enlightened By Shadows testimonia di una personalità da band navigata, confermata dai molti anni passati sulla scena estrema: siamo al cospetto dunque di un album che non ha nulla da invidiare alle opere che arrivano da oltre confine e che, con i nuovi lavori di Black Therapy e Carved, rappresenta un inizio sfolgorante per quanto riguarda il death metal melodico made in Italy.

Tracklist
1.Echoes
2.Confined
3.Pit of snakes
4.Dawn of redemption
5.My own path
6.Woods of misery
7.Blank horizons
8.Inner sight (instrumental)
9.Inner voice
10.No end

Line-up
Gianluca “Mek” Melchiori – Drums
Paolo Rizzi – Guitars
Aron Corti – Guitars
Roberto “Berna” Bernasconi – Bass
Maurizio Caverzan – Vocals

IN-SIGHT – Facebook

Baro Prog-jets – Lucillo & Giada e Topic Würlenio

Per coloro che amano il prog più classico, contaminato di atmosfere anni Ottanta. L’opportunità di riscoprire i primi passi di un eccellente artista.

Baro è il nome d’arte di Alberto Molesini, bassista, cantante, songwriter e polistrumentista che, alla fine degli anni Settanta, fondò i Sintesi: un interessante tentativo di unire la tradizione prog inglese (Yes e King Crimson in primis) e il pop sinfonico italiano di PFM e Orme.

Nel 1980 fu realizzato al fine di alimentare il repertorio dal vivo del gruppo il concept in più atti Lucillo e Giada, una sorta di ambiziosa opera rock. Tre anni dopo fu la volta di Topic Wurlenio, altra raccolta di materiale live da proporre in concerto. Per il prog non erano, lo si rammenti, anni facili, né da noi, né all’estero. Dopo l’apparizione su una compilation di Radio Studio 24, il progetto entrò in stand-by. Molesini, durante gli anni Novanta, collaborò con gli Hydra e col duo pop metal degli Elam. Nel nuovo millennio, con l’aiuto delle nuove tecnologie, uscì quindi Utopie. Dal 2004 Molesini suona con i Marygold, ottima band progressive di casa nostra, responsabile dell’ottimo One Light Year (2017). Tuttavia, la voglia di concretare i progetti giovanili non deve essersi nel nostro mai spenta: ecco quindi spiegato Baro Prog-jets, un lavoro di rispettoso ricupero del periodo 1980-83, con nuovi apporti ed arrangiamenti. Ci è così possibile ascoltare oggi quei due primi lavori di Baro: un prog rock tradizionale, pieno di idee e di spunti originali. Molti i temi musicali che si intrecciano in Lucillo e Giada. Topic Wurlenio venne scritto in piena epoca new wave e ne conserva giustamente le influenze, un po’ nello stile dei primi Twelfth Night. In definitiva, due bellissimi lavori, che vedono ora finalmente la luce su doppio CD, non senza rimandi anche a BMS e Osanna.

Track list
Lucillo & Giada
1- Scena I
2- Scena II
3- Scena III
4- Scena IV

Topic Würlenio
1- Intro
2- Tracce di un’avventura
3- Ach the Stomach Contraction
4- Dialogo
5- Chiare gocce di pioggia
6- Attesa
7- Topis Wurlenio
8- Variazioni
9- Mosaico d’uomo

Line up
Baro – Vocals / Bass / Guitars / Keyboards
Elena Cipriani – Vocals
Gigi Murari – Drums
Paolo Zanella – Piano
Massimo Basaglia / Titta Donato / Nicola Rotta – Guitars

BARO – Facebook