Lullwater – Voodoo

Grunge, alternative rock, hard rock, quel poco di influenze southern tanto per ribadire la totale devozione al rock americano, et voilà, il gioco è fatto, ed anche molto bene.

Senza cercare di sembrare originali a tutti i costi, i greci Lullwater licenziano un lavoro ispiratissimo, il quarto della loro discografia iniziata una decina di anni fa e si confermano un gruppo da seguire per gli amanti del rock di ispirazione statunitense nato e sviluppatosi negli anni novanta.
Con la band greca non si va troppo a ritroso con le influenze, il sound si ferma ai primi anni novanta riportando ai maggiori gruppi usciti da Seattle in quel periodo, ed entrando nel nuovo millennio con gli esponenti del cosiddetto post grunge.
Il quarto album della band ellenica, intitolato Voodoo, è stato registrato nei Marigny Studios di New Orleans, prodotto dallo svedese Jakob Herrmann in collaborazione con Justin Davis e presenta una serie di brani grintosi e pregni di groove.
Capitanati dal chitarrista e cantante John Strickland, i Lullwater rifilano una serie di brani che ben si collocano tra la prima metà degli anni novanta nell’era post Kurt Cobain, così da risultare ruvidi, potenti ma, allo stesso tempo melodici quel tanto che basterebbe per non fare prigionieri, se solo si potesse tornare indietro di almeno vent’anni.
Di questi tempi invece ci si accontenta di sorprendere in positivo i fans e gli addetti ai lavori con brani che uniscono Peral Jam, Nirvana e Soundgarden a Nickelback e Theory Of a Madmen, creando un alchimia perfetta tra due generazioni di rock alternativo.
Si fa ascoltare che è un piacere Voodoo e bisogna arrivare al penultimo brano (Yellow Bird) per un accenno di semi ballad, mentre il resto risulta una raccolta di tracce dal sound energico come Dark Divided, Similar Skin, Godlike e Fight Of Your Life.
Un album da ascoltare mentre si guida su strade bagnate dalla rugiada della notte oppure arroventate dal caldo sole del giorno, con lo sguardo verso il confine ed il piede a tavoletta.

Tracklist
1.Curtain Call
2.Dark Divided
3.Empty Chamber
4.Similar Skin
5.This Life
6.Godlike
7.Buzzards
8.Fight Of Your Life
9.Into The Sun
10.Yellow Bird
11.Suffer Not

Line-up
John Strickland – Rhythm Guitar & Lead Vocals
Daniel Binnie – Lead Guitar
Roy ‘Ray’ Beatty – Basso e vocalizzi
Joseph Wilson – Drums & Vocals

LULLWATER – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Orrendo Subotnik – Orrendo_3
    by Il Santo on 10 Ottobre 2025 at 8:36

    Una recensione sincera e appassionata di Orrendo_3 degli Orrendo Subotnik: un viaggio tra hardcore diretto, emocore viscerale e canzoni che parlano di amore, rabbia e anarchia. Viva il non lavoro, viva la musica autentica.

  • The Boojums
    by Enrico Mazzone on 9 Ottobre 2025 at 16:49

    Se siete appassionati di punk rock energico, con un tocco di nostalgia per il sound degli anni ’80 e una vena di ribellione, i The Boojums sono sicuramente una band da scoprire e seguire.

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

  • The Queen Is Dead Volume 167 – Patristic, Nepal Death, Panopticon
    by Massimo Argo on 7 Ottobre 2025 at 14:33

    Puntata davvero ricca, black death metal patristico, hippies psichedelici in viaggio per Kathmandu e un bellissimo disco di folk dal profondo delle foreste del Minnesota.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »