Secondo ep per il duo scozzese denominato A Cunning Man, realtà piuttosto particolare e anche per questo meritevole di una certa attenzione.
La coppia di musicisti formata da Ged Cartwright (fondatore della band) e Theo Le Derf si cimenta in un genere di difficile definizione, liquidabile senza timore di sbagliare con un solo aggettivo: progressivo.
La voce particolare e stentorea di Cartwright è un altro elemento peculiare: il suo approccio teatrale (e con forte accento scozzese, come premesso con grande autoironia dalle note di presentazione) inizialmente può rivelarsi spiazzante ma successivamente si capisce che è il vero strumento che gliA Cunning Man utilizzano per veicolare al meglio una musica che accompagna testi anch’essi tutt’altro che banali.
A volte si fa fatica a seguire lo sviluppo melodico dei brani, perché il tutto necessita di un lavoro di decrittazione non semplice, tra dissonanze e strumenti che si accavallano a volte andando apparentemente ognuno per conto proprio, lasciando invece in eredità intuizioni geniali e sprazzi melodici magnifici.
A livello di attitudine più che di sonorità, che negli A Cunning Man non possiedono venature estreme, un possibile termine di paragone sono gli Xanthochroid di Blessing He With Boils, con i quali gli scozzesi hanno in comune un certo rifiuto per le consolidate consuetudini compositive.
To Heal a Broken Body è arduo da descrivere, meglio allora ascoltarlo: questi due ragazzi hanno del talento da vendere e l’augurio è che si possa sentire parlare di loro anche in futuro, magari ritrovandoli alle prese con un’uscita su lunga distanza capace di dare la reale misura del potenziale in loro possesso.
Tracklist:
1. Lemegeton & The Leaden Saviour
2. Picatrix & The Calcine Alchemist
3. Abramelin & The Silver Hand
Line-up:
Ged Cartwright – Vocals, composition, instrumentation and programming
Theo Le Derf – Guitars, additional composition
Guests:
Gemma McCabe – Additional vocals and spoken word
Meghan Bradford – Alto and soprano saxophone