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Acoustic Anomaly – Dominus. Tinea

Difficile trovare termini di paragone per descrivere gli umori di un album diverso, sotto ogni aspetto, almeno dalle solite uscite post metal provenienti dall’ovest del mondo musicale

Poche informazioni ma tanta buona musica tra i solchi del primo full length di questa band russa, quartetto dal sound originale, moderno ma assolutamente fuori da qualsiasi schema core.

Gli Acoustic Anomaly licenziano sotto Symbol Of Domination questo buon lavoro, costruito su basi diverse ma con un comune denominatore l’elettronica.
Ritmiche marziali alla Rammstein, metal moderno e sfumature dark, concentrate in un sound che risulta progressivo nel suo continuo esplorare tra i mondi del metal/rock e di cui l’etichetta di post metal calza a pennello.
Attivi da un paio di anni e con un demo all’attivo, il quartetto fa di tutto per non apparire convenzionale, creando musica dagli umori diversi, ora chiaramente influenzata dall’industrial dark, ora dal rock, ora dal metal, le atmosfere grigie si fanno in alcuni casi oscure, mentre aleggia tra le tracce un’irruenza metallica che violenta con rabbia le liquide parti elettro rock.
Difficile trovare termini di paragone per descrivere gli umori di un album diverso, sotto ogni aspetto, almeno dalle solite uscite post metal provenienti dall’ovest del mondo musicale, anche se, chiaramente, essendo al primo lavoro il gruppo può ancora migliorare.
Le sfumature liquide sono predominanti ma quando il gruppo lascia le briglie alla parte metallica del sound escono prepotentemente piccoli gioiellini estremi come Into The Garden Of Grief (Lament), mentre in Tinea è l’anima gothic che esce allo scoperto, regalando una canzone che, se prende gli umori industriali dei Rammstein, li valorizza con un sound dall’ottimo appeal.
Buone le varie tonalità usate per raccontare la parte cantata, dal profondo gothic, allo scream, per passare alle clean, mentre un demone si impossessa di Maniata, traccia dalle reminiscenze black/industrial e a mio parere picco estremo ed emotivo dell’album.
Per chi non si accontenta del solito pasto, il primo album degli Acoustic Anomaly risulta un menù ricco di pietanze succulente: la volontà di cucinare qualcosa di diverso è l’arma in più del gruppo, lasciate la solita minestra ed ingozzatevi di queste prelibatezze musicali confezionate dal quartetto russo, band potenzialmente sopra le righe.

TRACKLIST
01. CIRCVLAR MMXVI
02. Everything Is Passing
03. Somnivm
04. Into The Garden Of Grief (Lament)
05. Tinea
06. Maniata
07. Unity
08. Choir Of The Gadflies

LINE-UP
Bloop – guitars, bass, samples, drums programming
e.Horizon – lead guitar, bass
Crimson Bell – vocals & lyrics
VeNa – vocals & lyrics

Autore Alberto CentenariPubblicato il 3 Novembre 20162 Novembre 2016Categorie industrial, metal, postmetal, recensioniTag industrial, postmetal

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  1. D.O. su Hypocras – Implosive23 Marzo 2017

    Mmmm curioso di ascoltarli. By the way, la copertina mi ricorda il dio cinghiale (oppure anche Okkoto) del film di…

  2. Senio su Pain Of Salvation – In the Passing Light of Day20 Marzo 2017

    La penso come Stefano: questo album è un capolavoro, e la recensione è emozionante ed emozionata, al contrario di quelle…

  3. massimo pagliaro su Scuorn – Parthenope16 Marzo 2017

    Ti sei superato , splendida recensione !!! per chi ha origini partenopee come me e' un must ...

  4. Massimo Pagliaro su Sinister – Syncretism11 Marzo 2017

    Grande ritorno per una band un po' dimenticata ...recensione bella e coinvolgente come sempre .!

  5. Massimo Pagliaro su Immolation – Atonement10 Marzo 2017

    OPERA ECCELLENTE !

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