Arkheth – 12 Winter Moons Comes the Witches Brew

Ormai le sperimentazioni in ambito black metal si palesano con tale frequenza che rischiano quasi non stupire più.

Proprio per questo, chi si cimenta sulle vie aperte da qualche audace pioniere nel passato, per ottenere la giusta attenzione ed un meritato riscontro non deve limitarsi a gettare nel calderone qualsiasi elemento gli frulli per la testa, bensì provare a farlo mantenendo ugualmente un equilibrio atto a garantire il mantenimento di un filo logico al proprio operato.
L’australiano Tyraenos appartiene alla categoria, invero non cosi numerosa, di chi è riuscito tutto sommato a raggiungere tale risultato: questo terzo full length in quindici anni targato Arkheth rappresenta la focalizzazione di una visione musicale non comune, alla quale il nostro è pervenuto attraverso un percorso lungo e sicuramente senza fretta, considerando che il precedente lavoro, IX & I: The Quintessence of Algaresh, risale al 2010 e vedeva un inizio di distacco dalle sonorità symphonic black che, invece, erano ben presenti nell’esordio Hymns of a Howling Wind.
12 Winter Moons Comes the Witches Brew è l’approdo ad una forma di black che sicuramente ha molte più possibilità di portare all’attenzione dall’audience il nome Arkheth, benché sia per forza di cose molto meno accattivante rispetto a quella praticata in precedenza: è emblematica in tal senso la traccia iniziale Trismegistus, vero e proprio delirio nel quale il musicista aussie immette pulsioni di qualsiasi genere, con un elemento peculiare quale il sax (suonato dall’ospite Glen Wholohan) ad impazzare in lungo e in largo lungo questi sette minuti che, volendo ricondurre il tutto a qualcosa di conosciuto, ci porta dalle parti di efficaci sperimentatori del black quali gli A Forest Of Stars, specialmente nella magnifica parte conclusiva.
Appare più dissonante e definibile a buon titolo post black un brano come Dark Energy Equilibrium, ugualmente ricco di brillanti intuizioni che si palesano andando a scompaginare un sempre precario andamento rettilineo; è invece una sghemba psichedelia a caratterizzare l’avvio di Where Nameless Ghouls Weep, episodio a tratti forse un po’ troppo cervellotico rispetto al resto del contesto, come si può dire anche della successiva The Fool Who Persists in His Folly, con un sempre notevole contributo del sax.
A Place Under the Sun chiude in maniera relativamente più pacata un lavoro complesso e che lascia sensazioni discordanti: Tyraenos mette molta carne al fuoco, a tratti anche troppa, e nell’inseguire modelli musicali dediti al black avanguardistico, come per esempio Ihsahn, li sorpassa in curva con il rischio di finire talvolta fuori strada.
Il lavoro mostra comunque ben più luci che ombre, con queste ultime rappresentate, oltre che da una naturale frammentarietà, da una produzione non proprio ottimale per un tipo di offerta simile ed uno screaming un po’ inespressivo; rimane però tutto il molto di buono che è rinvenibile all’interno di 12 Winter Moons Comes the Witches Brew, album che rappresenta un ascolto impegnativo ma non privo di soddisfazioni per gli ascoltatori più attenti.

Tracklist:
1. Trismegistus
2. Dark Energy Equilibrium
3. Where Nameless Ghouls Weep
4. The Fool Who Persists in His Folly
5. A Place Under the Sun

Line-up:
Tyraenos – All instruments

Guest/Session
Glen Wholohan – Saxophone

ARKHETH – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Múm Finally We Are No One
    by Gabriella Capraro on 11 Settembre 2025 at 17:46

    Múm Finally We Are No One, pubblicato dalla FatCat Records nel 2002, è un emblematico esempio di come la trasformazione, alle volte, rappresenta una dolce e rivoluzionaria evoluzione.

  • Zatokrev Bring mirrors to the surface
    by Massimo Argo on 11 Settembre 2025 at 14:29

    Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore

  • Garrett Sparrow – RAMBO
    by Leonardo Pulcini on 9 Settembre 2025 at 15:23

    Garrett Sparrow, Sfogliare “RAMBO” è come aprire il quaderno di un liceale: scarabocchi, pensieri confusi e sentimenti a cui dare un nome. Ma a scuola conclusa, sarebbe un peccato buttarlo.

  • The Saint & la Bestemmia present: Adventure with the Saint Episode n°54
    by Il Santo on 8 Settembre 2025 at 16:22

    Oggi ascoltiamo: Johnny Brunette Trio, Bad Brains, Von Masoch, The Sons of Hercules, Nations on Fire, The Cannibals, The Flowers, The Crawdaddys, Thee Hypnotics, Man or Astro-Man, No Trend, The Bad Beats, Das Klown, The Sore Losers, Dee Rangers, Witchdoctors

  • Hüsker Dü, in arrivo un box set dal vivo
    by Reverend Shit-Man on 6 Settembre 2025 at 20:30

    Continua l’opera meritoria della Numero Group, label specializzata in ristampe e restaurazioni tra gli archivi di band fondamentali del post–hardcore americano degli anni Novanta (Karate, Unwound, Codeine e altre) e in generale di altre formazioni indie rock, con l’obiettivo di ridare vita e pubblicare chicche inedite e altre registazioni perdute o dimenticate, o mai pubblicate.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »