In Finlandia non si vive solo di sonorità cupe e malinconiche ma c’è anche chi cerca di imprimere alla propria idea di metal qualcosa di diverso.
Gli Asylum 8, per esempio, provano a portare su un piano diverso la lezione di Rammstein e Deathstars, incrementando però la componente elettronica invece di quella metal; ciò che ne scaturisce è un interessante miscuglio di death alternative ed EDM: un’idea che immagino sia abbastanza aliena rispetto alla concezione musicale dei puristi ma che fornisce frutti pregevoli.
Per quanti mi riguarda gli Asylum 8 funzionano al meglio quando il growl si poggia su riff squadrati che vengono circondati da suoni elettronici, meno invece allorché la vena alternative prende il sopravvento con dei più canonici ritornelli con voce pulita.
Nel complesso Repressed scorre abbastanza bene e si può definire a buon titolo un album divertente, in grado di far scapocciare senza dover investire troppo in impegno intellettivo ma, alla fine, quella leggerezza che è la sua forza ne diviene anche il punto debole, facendo parzialmente smarrire quella profondità che rende un disco qualcosa in più rispetto ad un piacevole ascolto.
Gli Asylum 8 riescono in ogni caso a produrre un lavoro sicuramente non anonimo e quanto meno a suo modo originale, cosa da non sottovalutare di questi tempi.
Tracklist:
1. Disarray
2. My Lamentation
3. At the Edge of My Mind
4. Thanatophobia
5. Passing
6. Acceptance
7. Deliverance
8. True Survivor
Line-up:
Tatu Heikkinen – bass
Sami Partanen – synths
Anssi Kinnunen – guitars
Henry Hämäläinen – vocals
Sami Hynynen – guitars
Pasi Moilanen – drums