Celesterre – The Wild

Primo full length per questa band olandese denominata Celesterre, che si cimenta con un heavy doom dai tratti epici uscendo parzialmente dagli schemi stilistici più cupi ed estremi ai quali ci hanno abituato la Naturmacht e la sua sub-label Rain Without End.

Il sound della band di Den Haag è abbastanza arioso, pur conservando la cadenza tipica del classic doom, complice anche un’interpretazione sentita e stentorea del cantante/chitarrista/bassista Wouter Klinkenberg e di una serie non così scontata di assoli dallo splendido impatto melodico.
The Wild è un album strano, nel senso che il più delle volte sembra intraprendere strade imprevedibili per poi riportarsi in un alveo più tradizionale, lasciando però sempre la sensazione che queste divagazioni siano funzionali nel rendere più efficace il cammino all’interno dei sentieri sicuri e conosciuti.
Complessivamente il lavoro gode di una prima parte davvero brillante, grazie ad un pugno di brani intensi, melodici e venati di un’epicità che costituisce un deciso valore aggiunto: in Burst Into Life e Ramfight At Sundown, soprattutto, tali schemi compositivi vengono eseguiti in maniera brillante, mentre la più pacata ed acustica Endure The Cold è una piacevole oasi prima che l’istrionica (e forse un po’ fuori contesto) title track inauguri una fase del lavoro meno ispirata, pur mantenendosi su livelli più che accettabili, fino alla conclusiva e nuovamente efficace A Celebration Of Decay.
Di collocazione non semplice ma sicuramente dotato di una sua impronta personale, il sound dei Celesterre convince soprattutto nei momenti in cui il sound si fa più epico ed evocativo, un po’ meno negli altri frangenti: resta comunque apprezzabile l’approccio non convenzionale della band olandese, che ha il merito di provare a svincolarsi dagli schemi consolidati dimostrando una vis compositiva foriera di sviluppi interessanti nel presente e, ancor più, in futuro.

Tracklist:
1. Burst Into Life
2. Instinct
3. Ramfight At Sundown
4. Endure The Cold
5. The Wild
6. Hunger
7. The Pecking Order
8. A Celebration Of Decay

Line up:
Tim Zuidema – Drums
M. – Vocals (female)
Wouter Klinkenberg – Vocals, Guitars, Bass
Floris Kerkhoff – Guitars

CELESTERRE – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Andrea Van Cleef
    by admin on 15 Settembre 2025 at 16:52

    1-Approfitto subito di questa intervista per chiederti una smentita che a me preme molto: voci di corridoio sostengono con insistenza il tuo nome d’arte sia una furba dissimulazione dell’appartenenza alla schiatta di gioiellieri francesi Van Cleef & Arples, ma io sono e resto convinto esso omaggi il mitico Lee Van Cleef, coerentemente con il sistema

  • “Telepornovisioni” Punk/post-punk e (no)-future
    by Simone Benerecetti on 15 Settembre 2025 at 8:40

    Telepornovisioni: due appuntamenti dedicati al cruciale quindicennio 1977-1993, sempre più riconosciuto come “preistoria del tempo presente”.

  • GINO and the GOONS – s/t
    by Reverend Shit-Man on 12 Settembre 2025 at 20:00

    Come avrebbero suonato i Ramones se, invece di Joey Ramone, al microfono ci fosse stato Johnny Thunders? E’ la domanda che, diverse volte, si è posto chi vi scrive, mentre ascoltava il nuovo (e sesto complessivo) album, omonimo, degli statunitensi Gino and the Goons – uscito quest’anno su Slovenly Recordings – perché è esattamente l’incastro

  • Sir Petrol Evil design
    by Massimo Argo on 12 Settembre 2025 at 14:06

    Sir Petrol Evil design, un debutto molto notevole, un viaggio diverso e frastagliato, mai scontato e sempre bellissimo, dentro di noi e dentro il sé.

  • Múm Finally We Are No One
    by Gabriella Capraro on 11 Settembre 2025 at 17:46

    Múm Finally We Are No One, pubblicato dalla FatCat Records nel 2002, è un emblematico esempio di come la trasformazione, alle volte, rappresenta una dolce e rivoluzionaria evoluzione.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »