Dalla patria del melodic death metal (la Svezia) arrivano i Chine, quintetto proveniente da Helsingborg attivo dal 2008 al terzo lavoro sulla lunga distanza dopo aver dato alle stampe il debutto Repulsive Sonatas nel 2009 e Betray Your Own Kind quattro anni fa.
Rigorosamente autoprodotto, il nuovo album (Immanent) si piazza con disinvoltura nel calderone del death/thrash, tra sonorità classiche del sound nato nel loro paese d’origine della band ed esplosioni moderne e dal groove micidiale.
Una bella mazzata questo lavoro, otto brani diretti solo sfiorati da qualche atmosfera melodica e potenziati da accelerazioni devastanti.
Niente di nuovo, ci mancherebbe, ma il gruppo svedese sa come arrivare allo stomaco dell’ascoltatore, con un album diretto che non mancherà di soddisfare i palati degli amanti di queste sonorità.
Mantenendo una tensione altissima, i Chine ci travolgono con un ottimo lavoro delle chitarre, che non mancano di valorizzare il sound con destabilizzanti riff in stile Meshuggah (I Forgive You), mentre la struttura ritmica passa dal classico death/thrash scandinavo a parti più incisive e cervellotiche alla Strapping Young Lad.
Impatto e violenza, rabbia che scaturisce in tutta la sua cattiveria in brani che concedono poche tregue e tanto metallo estremo, in una via di mezzo riuscita tra le due anime descritte.
Prodotto a meraviglia, Immanent ci consegna un gruppo maturo e molto affiatato, con musicisti dall’indubbio valore tecnico ed un songwriting sopra le righe.
ImmaginateThe Haunted e Darkane flirtare con Strapping Young Lad e Devin Townsend Band ed avrete un’idea della musica creata dai Chine: promossi a pieni voti.
TRACKLIST
1.Cephalophore
2.Floating
3.Behind the Vivid Light
4.A Thousand Cuts
5.I Forgive You
6.Tid for hämnd
7.Sky
8.Immanent
LINE-UP
Ola Svensson – Vocals
Andreas Weis – Guitar
Jokke Pettersson – Guitar
Tommy Erichson – Bass
Jesper Sunnhagen – Drums