Craven Idol – The Shackles Of Mammon

Nel Regno Unito la scena metal classica è più incline a mantenere inalterata la tradizione, concedendo poco alle moderne soluzioni e mantenendo un approccio old school.

Se poi guardiamo al lato più estremo della nostra musica preferita la cosa si intensifica ancor di più, con i gruppi più giovani a rinverdire e mantenere l’approccio delle band storiche nel death come nel thrash e nelle varie forme che di volta in volta assume il metal.
I Craven Idol hanno imparato la lezione dei vecchi e blasfemi maestri in giro per l’Europa negli anni ottanta e novanta, assorbendo il più possibile dai vari generi per vomitarli in un sound demoniaco ed oscuro, legato tanto al metal tradizionale quanto a quello di ispirazione estrema.
Una dozzina d’anni di vita, due demo ed un primo full length uscito quattro anni fa e seguito da The Shackles of Mammon, nuovo massacro senza compromessi, epico come potrebbe esserlo il sound dei Venom fuso con quello dei Bathory.
Ne esce un vulcano di riff scolpiti nelle chiese sconsacrate di una Londra devastata da peste e dai peccati di un’umanità ormai persa tra le spire del demonio, malati terminali che si scambiano virus e bubboni in vicoli dove dominano famelici topi, divoratori di cadaveri e portatori di apocalisse.
Il cielo sopra la città che brucia non può che essere oscuro, la luce non filtra così come il sound concede poche aperture melodiche e tanto metallo che passa abilmente tra cavalcate black/thrash a tempi medi di doom/heavy metal primordiale.
Pyromancer apre questa finestra sull’inferno, mentre A Ripping Strike, epica, evocativa ed oscura ci scaraventa negli angoli più bui di vicoli putrescenti, seguita dalle ritmiche black di Black Flame Divination.
I quattro untori inglesi picchiano sugli strumenti come forsennati, mentre The Trudge torna all’epicità evocativa in un lungo viaggio verso la dannazione.
Non perde un grammo di pesantezza ed atmosfera The Shackles Of Mammon, continuando la sua panoramica sull’orrore fino alla conclusiva Tottering Cities Of Man, altro brano dove l’atmosfera cadenzata accentua la vena black doom del quartetto.
Un album affascinate nella sua impronta tradizionale, nel genere uno dei più interessanti dell’anno.

Tracklist
1. Pyromancer
2. A Ripping Strike
3. Black Flame Divination
4. The Trudge
5. Dashed To Death
6. Mammon Est
7. Hunger
8. Tottering Cities of Men

Line-up
Sadistik Vrath – Vocals, Guitar
Suspiral – Bass
Heretic Blades – Drums
Obscenitor – Guitar

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