Non posso fare a meno di ammettere d’aver sempre avuto una certa predilezione per i Deadly Carnage, band riminese che, nella sua costante evoluzione nel corso di ogni passo fissato su disco, ha sempre dimostrato d’essere un gradino sopra a gran parte delle proposte appartenenti alla stessa cerchia stilistica.
Se Manthe era stata una splendida prova che aveva portato all’approdo verso un sound più oscuro e spesso collocabile a metà strada tra il black ed il doom nelle loro espressioni più emotive, e l’ep Chasm aveva confermato la propensione verso sonorità più liquide e definibili a maggior ragione “post” (con tutti i significati che si possono attribuire a tale prefisso), Through the Void, Above The Suns sembra ancor meglio focalizzato nell’assemblare le diverse sfumature confluite nel corso del tempo nella proposta del gruppo romagnolo, il quale decide di riversarle per la prima volta all’interno di un affascinante concept dalle tematiche cosmiche.
Prendendo una traccia come Lumis, per esempio, è possibile rendersi conto di come i Deadly Carnage possano permettersi, all’interno di uno stesso brano, di passare con una naturale fluidità da un black drammatico ed atmosferico ad un finale in quota Opeth (quelli più ispirati dei primi dischi, naturalmente), oppure, confrontando il robusto post metal di Matter ed il più sognante e melodico incedere “alcestiano” della meravigliosa Divide, si può notare come queste due maniere di interpretare la materia possano convivere tranquillamente nei tre quarti d’ora di Through the Void, Above The Suns, rappresentando ognuna un tassello fondamentale per la sua comprensione e soprattutto la sua riuscita.
Altri due punti nodali dell’album sono Ifene, dove un’atmosfera carica di tensione sfocia poi in un chorus cantato in italiano difficilmente rimovibile a breve termine, e la conclusiva Entropia, nella quale post metal e black avanguardista si intersecano in maniera esemplare, lasciando in eredità all’ascoltatore la sensazione compiuta d’avere ascoltato una album di rara profondità, sia a livello musicale che concettuale.
I Deadly Carnage non hanno risentito affatto del cambio dietro al microfono, che ora vede il chitarrista tastierista Alexis Ciancio anche alle prese con le parti vocali, e questo nuovo album si rivela un altro passaggio evolutivo di un percorso artistico in costante crescendo, sempre contraddistinto da sonorità non del tutto convenzionali e, nel contempo, volte a scuotere quello stato di apatia emotiva nel quale si consuma l’esistenza dell’uomo moderno.
Tracklist:
01 – Quantum
02 – Matter
03 – Hyle
04 – Cosmi
05 – Lumis
06 – Ifene
07 – Fractals
08 – Divide
09 – Entropia
Line-up:
Adres – Bass
Marco Ceccarelli – Drums, Percussion
Dave – Guitars
Alexios Ciancio – Vocals, Guitars, Synths