Faal – Desolate Grief

Gli olandesi Faal appartengono ad una scena che, in ambito funeral/death doom, conta su una tradizione consolidata.

L’ultima uscita della band di Breda risale al 2015, quando occupò la seconda meta di uno split album in compagnia degli Eye Of Solitude.
Il brano offerto in quell’occasione, Shattered Hope, era piuttosto rappresentativo del sound dei Faal, una band che, seppure ascrivibile a pieno titolo all’interno del funeral melodico, non rinuncia a a proporre spunti più robusti ed aspri, rendendo sicuramente meno prevedibile la proposta.
Restano però quale fulcro del lavoro le dolenti armonie che i Faal, mai come questa volta, riescono a rendere nel migliore dei modi, avvolgendo l’ascoltatore di una cappa di tristezza che non sfocia mai nella disperazione, lasciando spazio ad una malinconia che si sublima in una brano magnifico come Grief.
No Silence, invece, è esempio lampante di quanto il gruppo olandese riesca a fare quando aumenta i giri del motore, mantenendo alta la tensione e senza smarrire la componente melodica che sarà nostra fedele compagna fino al termine di Desolate Grief: è bellissimo in questa traccia (vicino ai dieci minuti così come le altre tre, escludendo l’intro) il lavoro chitarristico che punteggia prima un notevole crescendo emotivo e poi si lascia andare a quelle litanie funebri, che tanto amano gli appassionati del genere.
Una buona ma meno intensa (nonostante il titolo) Evoking Emotions fa da cuscinetto prima della degna conclusione dell’album con The Horizon, con il growl di William Nijhof che fa vibrare anche le casse, mentre fanno capolino gradite sfumature post metal che vanno ad intrecciarsi con ritmiche ingannevolmente rallentate, visto che a metà brano arriva una sfuriata che rappresenta un ultimo sussulto, quasi una reazione scomposta all’ineluttabile e penosa discesa agli inferi coincidente con la fine di un lavoro ottimo, e che rafforza nei Faal lo status di band di spessore ed emblema di una maniera coerente, efficace e non scontata di interpretare la materia funeral/death doom.

Tracklist:
1. Intro
2. Grief
3. No Silence
4. Evoking Emotions
5. The Horizon

Line-up:
William Nijhof – Vocals
Gerben van der Aa – Guitars
Pascal Vervest – Guitars
Remco Verhees – Drums
Vic van der Steen – Bass
Cátia Uiterwijk Winkel-André Almeida – Synths

FAAL – Facebook

Frontiere Sonore Radio Show Frontiere Sonore è una nuovo format radiofonico ospitato da Radio Jasper, condotto da Simone Benerecetti di In Your Eyes Magazine e da Federico "Deca" De Caroli. Musica senza frontiere e senza condizioni, se non quella di una qualità artistica che la renda interessante al di là dei generi.

  • Nero Kane – For the Love the Death and the Poetry
    by Marco Valenti on 27 Novembre 2025 at 15:57

    Analisi del nuovo album di Nero Kane For the Love the Death and the Poetry tra misticismo, dolore e bellezza sonora.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #38
    by Marco Valenti on 27 Novembre 2025 at 11:55

    Cinque dischi da scoprire: Massa Nera, Monkeys On Mars, Noir Noir, Old Year e Sakna analizzati da In Your Eyes Ezine.

  • Cosmic Psychos – I really like beer
    by Reverend Shit-Man on 26 Novembre 2025 at 21:00

    Quando si parla di rock ‘n’ roll ruspante, rumoroso e selvaggio, sarebbe delittuoso non citare l’Australia e la sua (in)gloriosa tradizione che va avanti da oltre mezzo secolo: per almeno due decenni considerata una sorta di “Terra promessa” del R’N’R, il continente oceanico (da non dimenticare la scena della Nuova Zelanda e l’importanza della Flying

  • The Ghiblis – High Noon Mirage
    by Il Santo on 26 Novembre 2025 at 17:01

    The Ghiblis - High Noon Mirage, La band piacentina padroneggia la materia in modo davvero pregevole e incisivo, da ciò nascono dieci pezzi che scorrono alla grandissima.

  • Bob Mould riunisce i Sugar e pubblica nuovo materiale
    by Reverend Shit-Man on 25 Novembre 2025 at 22:35

    I rumors ufficiosi (col ricongiungimento avvenuto nel giugno di quest’anno) adesso sono diventati ufficiali: gli statunitensi Sugar sono tornati dopo trent’anni di pausa. Il trio indie/alternative rock, formato ad Austin (Texas) nel 1992 dal frontman e chitarrista Bob Mould dopo lo scioglimento dei seminali Hüsker Dü (quest’anno omaggiati con un notevole confanetto celebrativo) insieme al

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »