Faustcoven – In the Shadow of Doom

Il rantolo vocale non fa altro che acuire la sensazione d’essere al cospetto di un reiterato quanto necessario rituale che non lascia spazio a gesti pietosi o vane esitazioni: le tenebre sono lì, incombenti e pronte ad inghiottirci, e opporre resistenza serve a poco, tanto vale approdarvi assecondando i ritmi letali dei Faustcoven.

Nuovo full length per il progetto solista del norvegese Gunnar Hansen, Faustcoven, nome che ha raccolto un certo consenso tra gli appassionati di sonorità oscure a cavallo tra il doom ed il black, fin dalle sue prime apparizioni all’inizio del millennio.

In effetti non stupisce che il musicista di Trondheim sia riuscito a convogliare sulla sua creatura una certa aura di culto: il sound marchiato Faustcoven possiede un qualcosa di ancestrale, pur apparendo oggettivamente piuttosto peculiare, ed è la dimostrazione di quanto non servano produzioni leccate od elaborati tecnicismi per soddisfare la fame di buona musica di chi ascolta i due generi citati.
Hansen, che si avvale ormai stabilmente da oltre un decennio del prezioso aiuto alla batteria di Johnny Tombthrasher, possiede il grande pregio di andare al sodo senza troppi indugi, il che rende In the Shadow of Doom una prova aspra, urticante e convincente su tutti i fronti.
Nonostante queste caratteristiche di base, Faustcoven non è sinonimo di immobilismo stilistico: proprio il suo oscillare tra black e doom, con la bilancia che pende però sensibilmente da quest’ultima parte, consente frequenti cambi di ritmo, consentendo così di trovare brani ferocemente spediti come Sign of Satanic Victory oppure episodi asfissianti come Yet He Walks o Marching in the Shadow, per arrivare addirittura al pazzesco doom venato di un blues malato (con tanto di armonica nel finale) di As White As She Was Pale.
Il rantolo vocale non fa altro che acuire la sensazione d’essere al cospetto di un reiterato quanto necessario rituale che non lascia spazio a gesti pietosi o vane esitazioni: le tenebre sono lì, incombenti e pronte ad inghiottirci, e opporre resistenza serve a poco, tanto vale approdarvi assecondando i ritmi letali dei Faustcoven.

Tracklist:
1. The Wicked Dead
2. The Devil’s Share
3. Yet He Walks
4. Marching in the Shadow
5. Sign of Satanic Victory
6. Lair of Rats
7. As White As She Was Pale
8. Quis Est Iste Qui Venit

Line-up:
Gunnar Hansen – Vocals, Guitars, Bass
Johnny Tombthrasher – Drums