Firespawn – Abominate

Quello che poteva passare per uno dei tanti super gruppi da uno o due lavori lanciati come missili nel mondo metallico, per poi sparire nell’oblio delle tante collaborazioni dei suoi protagonisti, torna con un altro macigno sonoro, un monumentale album di death metal scandinavo intitolato Abominate.

I Firespawn arrivano al traguardo del terzo album, dopo il debutto del 2015 intitolato Shadow Realms ed il bellissimo The Reprobate, licenziato un paio di anni fa, ed entrato di prepotenza tra le migliori releases in campo death di quell’anno.
Ora il mitico growl di LG Petrov (Entombed) accompagnato da Alex Impaler al basso (Necrophobic e con i Naglfar in sede live), Victor Brandt alla chitarra (Entombed A.D.) a far coppia con Fredrik Folkare (Unleashed, Necrophobic) e Matte Modin alla batteria (Raised Fist, ex-Dark Funeral, ex-Defleshed) si staglia su altri undici possenti brani che formano questo monumento al death metal scandinavo.
Una bomba Abominate, un’esplosiva e terremotante eruzione vulcanica che forma colate di lava distruttiva, una tempesta di cenere, maremoti e tsunami, un’apocalisse estrema che non trova soluzione di continuità.
Petrov continua dopo anni a incidere con il suo inconfondibile latrato disumano al servizio dell’ennesima raccolta di brani di altra categoria, assecondato da un gruppo di musicisti che mettono la firma su una track list che non conosce pause.
Abominate per chi conosce il genere non è una sorpresa, questo è bene chiarirlo, perché i Firespawn portano avanti un modo di fare musica estrema radicato nella storia del genere e il loro tellurico sound è erede di quei gruppi che hanno fatto scuola, storia e leggenda, a cominciare ovviamente dagli Entombed di Left Hand Path e Clandestine.
The Gallows End apre le ostilità e veniamo quindi travolti dal furore del quintetto svedese, tra accelerazioni, rallentamenti, ritmiche telluriche, solos ricchi di melodie che sanguinano sotto le corde tirate allo spasimo dai due chitarristi, con la title track, The Great One, The Hunter e The Undertakers non lasciano scampo.
Abominate arriva a segnare questo inizio d’estate del 2019, a conferma delle indubbie capacità del gruppo e della ritrovata salute del death metal classico di matrice scandinava.

Tracklist
01.The Gallows End
02.Death And Damnation
03.Abominate
04.Heathen Blood
05.The Great One
06.Cold Void
07.The Hunter
08.Godlessness
09.Blind Kingdom
10.The Undertaker
11.Black Wings Of The Apokalypse

Line-up
LG Petrov – Vocals
A.Impaler – Bass
Victor Brandt – Guitar
Fredrik Folkare – Guitar
Matte Modin – Drums

FIRESPAWN – Facebook

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »