From Sorrow To Serenity – Reclaim

Prendete dei Meshuggah più giovani e meno eterodossi, mischiateli ai migliori gruppi metalcore math djent e otterrete qualcosa di vicino a ciò che si può sentire in Reclaim.

La proposta sonora degli scozzesi From Sorrow To Serenity è molto composta e stratificata, poiché include molte cose diverse al suo interno.

Reclaim è il loro nuovo album e suona molto bene, e può diventare un nuovo classico per il metal moderno. Questi scozzesi riescono a partire dal metalcore unito al math per esplorare molti mondi. Come paragone prendete dei Meshuggah più giovani e meno eterodossi, mischiateli ai migliori gruppi metalcore math djent e otterrete qualcosa di vicino a ciò che si può sentire in Reclaim. La narrazione sonora di questo disco è un filo musicale che parte dalla prima nota della prima canzone e si dipana per tutto il disco, senza mai un calo di tensione, in un’opera che ci invita a guardare dentro e fuori di noi. Un disco così rimane di difficile classificazione, ma è un bene perché le opere fuori dagli schemi sono rare di questi tempi. Si capisce che questi musicisti hanno fatto ottimi e ben differenziati ascolti, perché i riferimenti ci sono e sono tanti e molto solidi, portando alla formulazione di una proposta molto originale. Ad esempio in qualche passaggio spuntano riff che possono assomigliare a qualcosa dei Raging Speedhorn (mai gruppo fu più sottovalutato), e poi nel passaggio successivo si passa a cose più metalcore e math. La cosa più importante è che la loro cifra stilistica è assolutamente originale e non c’è nulla di derivativo. L’universo sonoro che dipingono i From Sorrow To Serenity è variegato è spazia da chitarre bombate a batterie che scavano gallerie verso mondi sotterranei dominati da imponenti giri di basso, con la voce del nuovo cantante Gaz King, ex Nexilva, che si adatta molto bene a tutti i registri. Le visioni sono potenti e la produzione è davvero eccellente nel supportarle: il disco è stato registrato nel loro studio sotto il controllo della consolle da parte del loro chitarrista Steven Jones, che milita anche nei Bleed From Within. La masterizzazione è stata eseguita da Ermin Hamidovic, Architects, Periphery, Bury Tomorrow a Melbourne in Australia. Un disco potente, molto moderno, metal fino al midollo e che fa muovere i nostri neuroni in vortici molto veloci.

Tracklist
1.Denounce
2.We Are Liberty
3.Reclaim
4.Alight
5.Perpetrator
6.Solitude
7.Unity Asunder
8.Inside A Soul
9.Supremacy
10.7
11.Resurgence

Line-up
Gaz King – Vocals –
Steven Jones – Guitars –
Andrew Simpson – Bass –
Ian Baird – Drums –

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