Heilung – Futha

Gli Heilung sono un gruppo di folk totale, dove gli altri gruppi ricreano anche in maniera mirabile atmosfere antiche loro sono dentro a quella dimensione temporale e ci parlano da lì.

Definirli metal è azzardato, diciamo che fa parte del loro sostrato, ma qui c’è tantissimo di più. Anche il termine folk non è del tutto esatto qui, dato che gli Heilung fanno musica antica, nel senso che riportano alla luce una musica nordica e primordiale, con ritmi e tempi totalmente diversi dal nostro. Il gruppo danese compie sempre un lavoro immenso per produrre i propri dischi, sia in termini di ricerca, che di composizione e resa, e i risultati sono incredibili. I loro lavori trattano l’epopea dei vichinghi da dentro, specialmente il loro lato più esoterico ed animalesco, ed anche dal vivo l’immedesimazione è totale. Il precedente Ofnir era un album di netto segno maschile, che parlava di rune tracciate sugli scudi, lotte e sangue. Futha è anche un’incisione ritrovata su di un braccialetto, la cui traduzione ha suscitato più di una disputa in ambito accademico, che possiede sa un grande significato magico che un diretto riferimento ai genitali femminili. L’epoca dalla quale proviene il braccialetto era un tempo assai lontano nel quale la donna era molto potente all’interno di una società che si potrebbe tranquillamente definire matriarcale, molto lontana dalla concezione odierna della donna. Tutto ciò si respira all’interno di questo lavoro, che è molto più di un disco, è un trattato di magia, una porta per un passato che vive ancora in noi. Gli Heilung meravigliano per la loro originalità e per il loro disegno musicale, e Futha è davvero difficile da rendere con termini moderni. Il disco non è tutto di musica, e quando c’è il ritmo esso è tribale e si lega in maniera fortissima e magica alle voci che sono polifoniche, o raccontano storie come si usava nelle tribù. Ci sono anche notevoli momenti di dark ambient, ma i pezzi più forti sono quelli che coinvolgono tutte le parti del gruppo, come la immensa Eldansurin, vero e proprio capolavoro musicale, e non è il solo. Cultura vichinga, antiche saghe islandesi e il tocco magico di un altro tempo rendono Futha un lavoro che può competere a disco dell’anno in svariate categorie, ma cosa più importante è un disco femmineo ed oscuro, terminato nell’ora più scura dell’anno, le 21 del 21 dicembre, dopo tre anni di lavorazione per un qualcosa di meraviglioso e tremendo.

1 Galgaldr
2 Norupo
3 Othan
4 Traust
5 Vapnatak
6 Svanrand
7 Elivagar
8 Elddansurin
9 Hamrer Hippyer

Kai Uwe Faust
Christopher Juul
Maria Franz

https://www.facebook.com/amplifiedhistory/

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Intervista Macaco Cacao, dalla consolle al mondo.
    by Massimo Argo on 20 Novembre 2025 at 15:17

    Macaco Cacao, due dj che hanno una concezione molto particolare della musica, e che fanno cose molto originali.

  • E’ morto Nicola Vannini
    by Reverend Shit-Man on 20 Novembre 2025 at 9:00

    In un panorama dei necrologi musicali che, da almeno un decennio a questa parte, somiglia sempre più a una valle di lacrime, un altro triste avvenimento, in tal senso, va a funestare anche questo 2025. Nella giornata di ieri, infatti, ci ha lasciati, all'età di 65 anni, Nicola Vannini.

  • Frontiere Sonore – PUNTATA 06
    by Simone Benerecetti on 19 Novembre 2025 at 9:13

    Trasmissione radiofonica con Federico “il Deca” De Caroli e Simone Benerecetti. In scaletta: Federica Deiana, Cøldstar, G. Cistola & D. Germani, The Balboas, Jez Pike, Pink Butter, Jonathan Elias, Anthony Moore with AKA & Friends, Mephisto Walz, Angels of Libra (feat. Nathan Johnston).

  • The Queen Is Dead Volume 177- Dor, Lancasters, Evoken
    by Massimo Argo on 18 Novembre 2025 at 14:52

    Un approfondimento su tre dischi imperdibili: il viaggio introspettivo dei Dor, la psichedelia analogica dei The Lancasters e l’oscurità funeral doom degli Evoken. Analisi, atmosfere e suggestioni di tre opere che esplorano mondi sonori profondi e unici.

  • POISON RUIN – confrere
    by Enrico Mazzone on 18 Novembre 2025 at 10:32

    POISON RUIN - confrere : foreste, distese, spiragli di un passato remoto di punk-oi e anarco-punk almeno per i riff taglienti e ultrasonici.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »