Heretoir – The Circle

I tedeschi Heretoir sono in attività da poco più di un decennio ma, dopo una serie di uscite dal minutaggio ridotto ed un full length autointitolato nel 2011, rompono un lungo silenzio e ritornano alla ribalta con questo ambizioso The Circle, album che porta a livelli francamente impensabili il combo fondato da David “Eklatanz”.

Il post metal è materia insidiosa quando non viene trattata adeguatamente, ed il confine tra suscitare entusiasmo e provocare tedio è molto sottile: la differenza la possono fare solo la convinzione ed il talento che i musicisti immettono a livello compositivo e strumentale, lasciando che l’emozione prenda il sopravvento su qualsiasi forma di manierismo.
Tutto questo riesce alla perfezione alla band bavarese, perché in The Circle non c’è un solo attimo superfluo e anche i passaggi più rarefatti assumono un significato particolare in un allegoria dell’esistenza che si snoda tra soprassalti metallici e momenti di liquida tranquillità. Sicuramente l’album, già notevole nella sua prima metà, con tracce ottime come The White ed Inhale, a partire dall’incipit doom di Exhale cambia letteralmente marcia a livello emotivo, con sfumature depressive black che si alternano ad oscuri innesti ambient, per poi ripartire con melodie suadenti che vanno ad infrangersi su magnifici crescendo chitarristici: poi, come se non bastasse, in Laniakea Dances (Soleils Couchants) appare la voce di Neige a dare l’imprimatur ad un lavoro che, non me ne voglia il geniale musicista francese, eguaglia e talvolta supera per evocatività l’ultimo lavoro dei suoi Alcest.
Che gli Heretoir debbano molto al filone transalpino del post metal, almeno a livello di ispirazione iniziale, non c’è dubbio, visto che al di là delle sonorità esibite, non solo il nome dell’illustre ospite ma anche il fatto di affidare l’artwork a Fursy Teyssier è un segnale forte di contiguità a quella scena.
Però, al di là di tutti i discorsi che si possano fare al riguardo, The Circle è un lavoro completo e, anche se inevitabilmente può riportare in qualche frangente agli svariati nomi di punta del settore, la vis compositiva dei nostri è di livello talmente superiore alla media da rendere un simile particolare del tutto marginale.
Se qualcuno nutre dei dubbi provi a cominciare dalla fine, abbeverandosi di una ventina di minuti di rilucente bellezza costituiti dall’accoppiata Fading With The Grey e The Circle (Omega): fatto questo e capito quale sia la caratura degli Heretoir, non resta che iniziare questo viaggio che, in fondo, proprio per la sua natura circolare, non ha una fine o un inizio bensì dei punti di approdo nei quali soffermarsi per poi riprendere questo cammino malinconico, a tratti drammatico, di sicuro coinvolgente in ogni sua parte.
The Circle è l’esplosione di una realtà in grado di offuscare molti dei campioni riconosciuti del genere: un lavoro di simile bellezza non può essere trascurato per alcun motivo.

Tracklist:
1. Alpha
2. The White
3. Inhale
4. Golden Dust
5. My Dreams Are Lights In The Sky
6. XIX XXI XIV
7. Exhale
8. Eclipse
9. Laniakea Dances (Soleils Couchants)
10. Fading With The Grey
11. The Circle (Omega)

Line up:
David “Eklatanz” – Vocals, Guitars
Mattias – Bass
Max – Guitars

Tobias Schuler – session drums
Neige – vocals on Laniakea Dances (Soleils Couchants)

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