Davvero notevole questo ritorno dopo una pausa piuttosto lunga dei rumeni Krepuskul, band i cui esordi risalgono allo scorso decennio nel corso del quale hanno pubblicato due full length, Umbre De Vise e Game Over, riconducibili come genere, a quanto è dato sapere, dalle parti del black death melodico.
Niente a che vedere con tali coordinate , se non per il mantenimento solido di una componente estrema, è il contenuto di Hybrid, nuovo parto della band di Cluj Napoca, trattandosi di un’interpretazione di grande efficacia di quello che viene definito modern metal ma che, in questo caso, è fondamentalmente un feroce metalcore, nel quale si rifuggono lodevolmente i lassativi piagnistei melodici di buona parte delle band dedite al genere.
I Krepuskul non tradiscono le loro radici musicali, facendo proprie le ritmiche forsennate del black, l’articolazione più tecnica del death e la virulenza del thrash, e risputano fuori il tutto con sembianze del tutto al passo con i tempi, non disdegnando rallentamenti con i quali dimostrano d’essere una band di qualità anche dal punto di vista tecnico.
Chiaramente la melodia in quest’album non è affatto bandita, ma viene ricondotta nei giusti alvei di una proposta metal, senza mai rinunciare, per esempio, ad un’efferata interpretazione vocale, con la sola eccezione della conclusiva Awake 17, che in compenso è una traccia bomba davvero in grado di risvegliare anche gli spiriti più intorpiditi.
Hybrid non lascia scampo né respiro, è brutale ma nel contempo carico di groove, l’headbanging è garantito come lo è la soddisfazione dell’ascoltatore che ha bisogno di sfogare un po’ di rabbia repressa: As Long As You See the Sky è puro godimento sonoro, grazie ad una band che martella con una precisione chirurgica toccando i nervi più sensibili con un base ritmica impressionante, per poi addolcire la pillola con magnifiche linee chitarristiche, mentre con la folle Psychotherapy i nostri si permettono di scherzare col fuoco senza neppure scottarsi.
Notevole scoperta questi Krepuskul, autori di un album da sentire a volume illegale; peraltro i nostri sono molto attivi dal vivo in patria e non stento ad immaginare che ad un loro concerto sia ben difficile annoiarsi.
Tracklist:
1. OCD (Let’s Start a War)
2. Hybrid High Breed
3. As Long As You See the Sky
4. The Disciples
5. The Limits of Hate
6. Under the Black Flag
7. Psychotherapy
8. They Will Fall
9. Awake 17
Line up:
Andu Anches – Bass, Vocals
Alex Tarocco – Drums
Marcel Rusu – Guitar, Vocals
Mario Ioanici – Guitar