Lelahell – Alif

Prendete i Melechesh, irrobustiteli se possibile con dosi letali di brutal e death/black di estrazione est europea ed otterrete una bomba sonora pari a quella confezionata dai Lelahell.

Per chi ci segue ancor prima della nascita di MetalEyes, il monicker Lelahell non è certo una novità.

Il gruppo, proveniente da una terra insolita per il metal estremo come l’Algeria , fece la sua comparsa sulle pagine dedicate al metal di Iyezine, all’uscita del suo primo full length, il devastante e tellurico Al Insane… The (Re)Birth of Abderrahmane, ed in seguito per una piacevole intervsita con il leader Redouane Aouameur (in arte Lelahel).
Dopo quattro anni la band nordafricana torna con un nuovo lavoro, questo intenso bombardamento sonoro dal titolo Alif, quaranta minuti durante i quali il death metal incontra atmosfere tradizionali, in un contesto che rimane violentissimo, ai confini con un brutal che si fa apprezzare per una perizia tecnica davvero notevole e più in evidenza rispetto al passato.
Alif è un viaggio estremo di notevole spessore, nel sound si intrecciano come serpenti tra la sabbia del deserto elementi che vanno dal thrash metal, al death e al brutal, con le atmosfere tradizionali che valorizzano il tutto come nella splendida Insiraf/Martyr o nelle tempeste desertiche Paramnesia e Litham (The Reach of Kal asuf).
Come se non bastasse, Redouane Aouameur ci delizia con una serie di ospiti che alzano il livello tecnico di Alif, già di per se assolutamente alto, ma oltremodo valorizzato da Hannes Grossman alla batteria (Necrophagist e Obscura tra gli altri), Tom Geldschläger (ex Obscura), Yacine M. (Litham), Patrick Mameli (Pestilence), ed il bassista Hafid Saidi.
Con queste premesse Alif esploderà letteralmente dal vostro lettore, i riff neri come la pece si muovono mortali tra repentini cambi di tempo, a tratti un death/black feroce (Ignis Fatuus) prende a spallate per farsi spazio il suono più brutale, in uno scontro tra titani estremi nelle aride ed affascinati terre nordafricane.
Prendete i Melechesh, irrobustiteli se possibile con dosi letali di brutal e death/black di estrazione est europea ed otterrete una bomba sonora pari a quella confezionata dai Lelahell.

Tracklist
1.Paramnesia
2.Ignis Fatuus
3.Thou Shalt Not Kill
4.Ribat Essalem
5.Adam the First
6.The Fifth
7.Insiraf / Martyr
8.Litham (The Reach of Kal asuf)
9.Parasits
10.Impunity of the Mutants

Line-up
Redouane Aouameur – Bass, Vocals, Guitars

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