Lethal Injury – Melancholia

I Lethal Injury sono una giovane band estrema proveniente dal Belgio e dedita un maligno esempio di thrash metal old school, potenziato da dosi letali di death metal e reso cattivissimo da un’attitudine black che ne enfatizza l’anima nera.

Dopo il primo demo licenziato tre anni fa, arriva per il quintetto di Ostenda la firma per Wormholedeath che si occuperà della distribuzione del primo lavoro sulla lunga distanza, intitolato Melancholia.
Trattasi di mezzora abbondante da trascorrere immersi nel vorticoso mondo del thrash metal che tanto sa di vecchia scuola ma che, grazie ad un’ottima produzione, esce potente e devastante, assolutamente in linea con quanto prodotto in questi anni e quindi per nulla nostalgico.
Le parti death/black sono perfettamente inserite nel sound del gruppo, lasciando trasparire ispirazioni heavy metal in alcuni passaggi e per il resto corre veloce come un treno partito dall’inferno e che senza fermate arriva a destinazione tre le fiamme che divorano le anime imprigionate nei vagoni.
Ritmiche e cambi di velocità denotano una buona tecnica, le vocals sono maligne ed il piatto è servito, devastante, potentissimo e senza compromessi.
Splendidi i due brani che formano la parte centrale di questo agguerrito manifesto estremo, Suicidal Call e Scream Burn Die: la prima veloce e valorizzata da ottimi solos dalle melodie heavy, la seconda meno veloce ma ancora più potente, con parti in mid tempo pesanti come macigni e cambi di marcia repentini.
Slayer ed Exodus, poi una lunga serie di ispirazioni, si fanno spazio tra le note di questi nove brani che vanno dal thrash metal statunitense al blackened death metal, fino a più tradizionali lidi heavy metal, creando un sound assassino di notevole impatto.

Tracklist
1. Haima
2. Mothman
3. Melancholia
4. Denounce
5. Suicidal Call (Intro sample: Full Metal Jacket)
6. Scream, Burn, Die 7. The Downward Spiral
8. Melancholia ‘Part II’ (Guest guitar: Collin Southard)
9. Veiled Woman Of The Black

Line-up
Rambo Exodus – Vocals
Dennis – Guitars
Jonjo – Guitars
Josha – Bass
Arthur – Drums

LETHAL INJRY – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

  • Niia – V
    by Leonardo Pulcini on 6 Ottobre 2025 at 8:59

    Niia torna a casa del jazz con un bagaglio riempito da anni di nuovi sound: sistemato tutto nell'armadio, "V" è un album che sfiora la perfezione.

  • Bogue – How’d you feel about talkin’ to me
    by Reverend Shit-Man on 5 Ottobre 2025 at 20:00

    In questo marasma elettrico ed elettrizzante, per un brevissimo lasso di tempo, bazzicò anche un trio chiamato Bogue, formato nel 1999 dal bassista Dan Maister (che assunse il ruolo di frontman/chitarrista) insieme al batterista Matt Blake, ai quali si unì il chitarrista Michael J. Walker.

  • Intervista ai Di Notte
    by Massimo Argo on 2 Ottobre 2025 at 15:54

    i Di Notte si sono fatti notare ed amare per il loro suono post-punk e new wave anni ottanta, qualcosa di davvero notevole alle nostre latitudini. Abbiamo avuto l'occasione e la fortuna, grazie a Morgana e Cesare, di fare una chiacchierata con loro, ed è stato davvero interessante.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »