Spiritual Front – Amour Braque

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Amour Braque è il sesto episodio di una carriera discografica costellata di luci: la poetica del gruppo romano è pressoché unica, una commistione fra neo folk, rock per arrivare ad una formula davvero originale.

Hypnotheticall – Synchreality

Hypnotheticall - Synchreality hypnotheticall

Melodia ed irruenza, tecnica ed emotività, si danno il cambio nella struttura dei brani, in un ibrido davvero riuscito ed a suo modo originale, con il gruppo che appaga in egual misura i fans della tecnica e quelli che in un disco cercano sempre e comunque delle canzoni.

Mascharat – Mascharat

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I milanesi Mascharat sono una black metal band piuttosto particolare, se non per il sound che è abbastanza aderente agli schemi compositivi classici, sicuramente per le tematiche affrontate. Il monicker scelto, infatti, indica la via concettuale intrapresa dal gruppo, che affronta nel corso dell’album, non a caso autointitolato, il tema della maschera e in genere […]

Will’O’Wisp – Mot

Will’O’Wisp - Mot

Se qualcuno necessitasse di un’opera da esibire quale esempio di death metal “progressivo ” nell’accezione più autentica del termine, Mot ne sarebbe l’ideale e più fedele istantanea.

Gianluca Magri – Reborn

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Un buon inizio per il chitarrista bellunese, che ci fa testimoni della sua bravura in un contesto armonioso e mai fine a sé stesso.

Deadly Carnage – Through the Void, Above The Suns

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Questo nuovo album si rivela un altro passaggio evolutivo di un percorso artistico in costante crescendo, sempre contraddistinto da sonorità non del tutto convenzionali e, nel contempo, volte a scuotere quello stato di apatia emotiva nel quale si consuma l’esistenza dell’uomo moderno.

Confine – Incertezza Continua

Confine - Incertezza Continua CONFINE

In apparenza i Confine sembrano disimpegnati, la verità è che si divertono e fanno le cose “estremamente” per bene, senza prendersi troppo sul serio e facendoci passare un gran bel quarto d’ora.

Apocryphal – When There Is No Light

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When There Is No Light è un album vivamente consigliato a chi predilige un black metal dai tratti aderenti alla tradizione ma nel contempo curato a livello di sonorità e credibile dal punto di vista lirico e concettuale.

Siksided – Leave No Stone Unturned

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Leave No Stone Unturned vive di grunge nevrotico e di prog metal e ne esce una raccolta di brani che alterna rabbiose atmosfere metalliche a tracce e sfumature rock oriented, sempre legate da un buon lavoro ritmico e chitarristico.

The Crystal Flowers – Crystallized

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I fiori di cristallo ornano ancora oggi, come negli anni a cavallo tra i 60′ e 70′, il collo degli amanti della cultura rock di quel periodo, delicati ed eleganti ad un primo sguardo, ma resistenti agli impulsi elettrici dell’hard rock e del blues.

Charun – Mundus Cereris

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Il sound di Mundus Cereris si muove per lo più lento e sinuoso, talvolta segnato da un riff più deciso ma sempre compresso all’interno di un incedere per lo più sognante, pervaso spesso anche da tratti oscuri ed inquieti.

Rome In Monochrome – Away From Light

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Nella poetica dei Rome In Monochrome la reazione al dolore avviene in maniera dignitosa e composta, quasi a rappresentare l’accettazione di un destino ineluttabile che, quindi, non viene restituito esibendo tratti disperati bensì attraverso un senso di mestizia diffusa.

Foredawn – Foredawn

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I Foredawn ci travolgono, inarrestabili, con una tracklist che non conosce pause, urgente, diretta e senza fronzoli, uno schiaffo gotico e alternativo che non mancherà di lasciare il segno sui visi degli amanti del rock/metal nascosto tra le ombre della notte.

Lenore S. Fingers – All Things Lost On Earth

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Un disco così profondo, intenso e nel contempo delicato, poteva scaturire solo dall’incontro tra il triste disincanto del gothic dark di matrice nordica ed il tepore mediterraneo, capace di sciogliere il ghiaccio trasformandolo in lacrime liberatorie.

Demonomancy – Poisoned Atonement

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Otto brani medio lunghi ci avvolgono tra le loro spire come serpenti infernali e ci inghiottono nel buio della dannazione, con il trio che non lascia assolutamente trasparire la benché minima possibilità redenzione in un turbinio di metallo estremo e diabolico.

Suum – Buried Into The Grave

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Collocando tutti i tasselli al proprio posto i Suum, con Buried Into The Grave, offrono sette brani incisivi il giusto, contenendo in maniera opportuna la lunghezza e compensando la fisiologica vicinanza ai propri modelli con il songwriting efficace di chi affronta il genere con la giusta dose di competenza e devozione.

The Rumpled – Ashes And Wishes

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Oltre ai The Pogues, le ispirazioni sono quelle classiche dei gruppi del genere con in testa Dropkick Murphys e Flogging Molly, d’altronde una delle virtù principali di questo tipo di musica non è certo l’originalità, ma la capacità di coivolgere e trascinare l’ascoltatore in canti e balli.

The Sunburst – Resilience & Captivity

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I The Sunburst confermano la crescita già manifestata a chi li ha seguiti dal vivo in questi anni: Resilience & Captivity è un album bellissimo che ha nella durata esigua il solo difetto, ma sono sicuro che sul palco la band ligure si farà ampiamente perdonare.