MaYaN – Dhyana

Monumentale e violento, Dhyana incolla l’ascoltatore per oltre un’ora come farebbe un’epica pellicola cinematografica, contraddistinto come sempre da un sound all’insegna di un pesantissimo death/black progressivo.

In un ipotetico derby tra la scena sinfonica scandinava e quella olandese, quella che fino a poco tempo fa poteva essere pronosticata come una facile vittoria nordica, si è trasformata negli ultimi tempi in una partita senza esclusione di colpi, con quella olandese a primeggiare, forte delle prestazioni degli Epica ed ora dei MaYaN che con i primi hanno in comune Mark Jansen, creatore con Jack Driessen (After Forever) di questo straordinario progetto arrivato con Dhyana al terzo lavoro dopo gli ottimi risultati in termini qualitativi ottenuti con Quarterpast (2011) e Antagonise (2014).

Dhyana porta la band su di un altro livello, ed il death metal gotico e sinfonico del gruppo diventa un magniloquente, titanico ed impressionante esempio di musica pesantissima, orchestrale ed debordante.
Assicuratesi le prestazioni dell’orchestra filarmonica di Praga e delle splendide voci di Marcela Bovio (Stream Of Passion) e del soprano Laura Macrì, i due olandesi danno vita ad una magnifica opera estrema, che non indugia nel mostrare il lato sinfonico ed orchestrale della propria musica, e lo amalgama in modo talmente perfetto da risultare la colonna sonora di una battaglia tra gli dei.
Monumentale e violento, Dhyana incolla l’ascoltatore per oltre un’ora come farebbe un’epica pellicola cinematografica, contraddistinto come sempre da un sound all’insegna di un pesantissimo death/black progressivo.
Ovviamente la calma tra le tempeste di note è lasciata alle voci delle due regine di questo mondo fuori dal tempo in cui eleganza e raffinate melodie vanno a braccetto con un metal estremo violento e orchestrale.
Pur apprezzando gli ultimi Nightwish e la scena nata in scia al successo del gruppo finlandese, qui siamo su un altro pianeta, vicino alle ultime esaltanti prove degli Epica soprattutto per l’alta qualità della musica proposta.
Tra death, doom, sinfonie orchestrali, trame gotiche, squarci black e magniloquenti trame operistiche, Dhyana alza ancora di un po’ l’asticella per quanto riguarda il genere con una serie di brani (The Rhythm Of Freedom, Rebirth From Despair, The Illusory Self, Maya (The Veil Of Delusion) che rapiscono, scuotono ed esaltano in un delirio di atmosfere estreme, epiche e progressive da applausi: sicuramente disco dell’anno per quanto riguarda questo tipo di sonorità.

Tracklist
01. The Rhythm of Freedom
02. Tornado of Thoughts (I Don’t Think Therefore I Am)
03. Saints Don’t Die
04. Dhyana
05. Rebirth from Despair
06. The Power Process
07. The Illusory Self
08. Satori
09. Maya (The Veil of Delusion)
10. The Flaming Rage of God
11. Set Me Free

Line-up
Mark Jansen – Vocals (harsh), orchestrations
Jack Driessen – Keys, orchestrations, vocals
Henning Basse – Vocals (clean)
Laura Macrì – Vocals (soprano)
George Oosthoek – Vocals (grunts)
Marcela Bovio – Vocals (female)
Frank Schiphorst – Guitars
Merel Bechtold – Guitars
Roel Käller – Bass
Ariën van Weesenbeek – Drums, vocals

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