Lucifer’s Dream è essenzialmente l’opposto di quanto ci si attende di ascoltare da un album metal in quest’epoca.
Suoni puliti, voci stentoree o aggressive, percussioni lanciate a folli velocità e virtuosismi assortiti: ecco, di tutto questo nel primo full length marchiato Mindkult non se ne troverà la minima traccia.
Il progetto solista del musicista della Virginia che si fa chiamare Fowst è una sorta di bolla spazio temporale, che è un po’ come camminare in una città del futuro sovrastati dai grattacieli e, svoltando l’angolo, ritrovarsi di fronte ad una collina sovrastata da un castello medioevale e dal suo borgo: in Lucifer’s Dream viene offerto uno stoner psichedelico che pare trascinarsi come un pigro serpente, mentre una voce piacevolmente stonata come quella di un J Mascis appena appena rinvigorito ci racconta le sue orrorifiche visioni.
Un sound sporco, ma dannatamente autentico, ed un approccio che più naif di così non si potrebbe ci riconduce nelle sue parti più psichedeliche a certi antieroi ottantiani come Nick Saloman (The Bevis Frond) tenendo sempre conto, però, che i Mindkult sono un progetto stoner doom, e quindi parliamo di un qualcosa che all’epoca non era ancora stato codificato.
Tutto ciò serve per dare un’idea di massima, perché, nonostante dalle mie descrizioni possa sembrare che in quest’album non ci sia nulla che vada, in realtà è esattamente il contrario: proprio il suo incedere sghembo, quasi indolente, avulso da ogni idea di perfezione formale, avvolge e stordisce costringendo l’ascoltatore ad una specie di sortilegio per il quale si ritrova ad amare un disco che, istintivamente, avrebbe usato magari a mo’ di frisbee.
Tra stoner doom, shoegaze, tanta psichedelia ed un pizzico di blues stonato, il sogno di Lucifero potrebbe trasformarsi in incubo per chi ricerca nella musica tutte le caratteristiche che ho elencato nelle righe iniziali. Al contrario, brani come Drink My Blood, Infernals e la title track si insinueranno nella testa continuando a riecheggiare a lungo pericolosamente.
Nelle note di accompagnamento all’album vengono citati nomi come Black Sabbath, The Cure, Hooded Menace, Altar Of Betergeuze, Windhand, Uncle Acid e Ghost: chi conosce tutte queste band, dopo aver ascoltato Lucifer’s Dream può divertirsi a fare il giochino del vero o falso, resta il fatto che il buon Fowst ha trovato una via stilistica ed espressiva che, al di là degli inevitabili rimandi, appare a suo modo decisamente personale.
Tracklist:
1. Drink My Blood
2. Nightmares
3. Behold the Wraith
4. Infernals
5. Howling Witch
6. Lucifer’s Dream
Line up:
Fowst – Everything