Novareign – Legends

E’ forse iniziata una nuova era per il power metal, le battaglie non si vincono più trascinati dalle note degli eroi tedeschi o scandinavi, ormai tramontati o fermi a ricreare vecchie atmosfere.

Le nuove leve non guardano più con occhi luccicanti la seconda generazione di band che a metà degli anni novanta fecero tornare in auge i suoni classici, specialmente nella vecchia Europa, dal power teutonico dei Gamma Ray, al progressive power metal dei Symphony X, dall’epico incedere delle opere a tema storico dei grave Digger, all’eleganza compositiva dei fenomenali Angra di sua maestà Andrè Matos.
Qualche anno dopo, passato il momento d’oro, si affacciarono sul mercato band come gli inglesi Dragonforce di Hernan Li, band di maestri dello strumento che portarono all’esasperazione virtuosismo e velocità, con cascate di solos al limite dello shred.
E sono proprio i Dragonforce la band che più ha ispirato la creazione del primo lavoro dei Novareign, gruppo in arrivo dagli States che, con Legends, cerca di rubare cuori tra le fila dei defenders, ancora in un angolo a leccarsi le ferite dopo la scorpacciata di ottimi lavori usciti qualche hanno fa e che solo la reunion degli Helloween e il conseguente tour ha in parte lenito.
Legends mette la prima, accenna una sgommata e per un’ora abbondante travolge tra cascate di note e ritmiche alla velocità della luce, tra power metal diretto e scale progressive tecnicamente scintillanti.
Il problema di questo lavoro è lo stesso dei tanti album dei Dragonforce: alla lunga i brani sembrano tutti uguali, partono, si mettono sulla corsia di sorpasso e ci rimangono non scendendo di velocità, come in un virtuale viaggio lungo una strada che per centinaia di chilometri è assolutamente dritta e ci contorna dello stesso paesaggio.
I Novareign sono bravissimi, l’album è prodotto alla perfezione, David Marquez ha una bellissima voce, ma Legends rimane un lavoro dedicato ai fans del tecnicismo esasperato portato in un contesto power/prog: tanta tecnica e pochissime emozioni, peccato.

Tracklist
1.Call On the Storm
2.Mace of A Fist
3.Beyond the Cold
4.Heavy Heart
5.Skyline
6.To Wander the Stars
7.The Builder
8.Black As the Dead of Night
9.Legends

Line-up
David Marquez – Vocals
Danny Nobel – Guitars
Balmore Lemus – Guitars
Moises Galvez – Bass
Paul Contreras – Drums

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