Arriva da Portland, Oregon, questa nuova realtà dedita ai un death metal dai consistenti rimandi doom.
Se tutto questo può risultare poco stuzzicante in virtù di una quasi certa adesione a consolidati schemi stilistici, va detto a beneficio di chi ci si voglia accostare che raramente al primo tentativo si riscontrano opere così ben focalizzate e di simile spessore. La band statunitense infatti maneggia questa insidiosa materia con grande perizia: il sound non assume mai ritmiche troppo veloci attestandosi su tempi cadenzati sui quali vengono spesso inseriti passaggi più rarefatti o efficaci parti di chitarra solista.
In Living Tomb l’immaginario putrido e catacombale non è fine a se stesso perché l’approccio degli Ossuarium è del tutto adeguato alla bisogna, con il valore aggiunto di una bontà esecutiva che non lascia dubbi, così come la produzione.
I nostri sanno coinvolgere pur con il loro sound per nulla ammiccante, grazie a spunti melodici che vengono inseriti nel contesto con grande fluidità e che. ovviamente. corrispondono per lo più ai momenti in cui l’anima doom viene messa in primo piano (emblematica l’ottima Corrosive Hallucinations), un aspetto questo che si manifesta maggiormente nella seconda metà del lavoro.
Per gli Ossuarium, Living Tomb rappresenta un primo passo su lunga distanza di grande efficacia e che evidenzia come un’espressione stilistica apparentemente dai pochi margini di manovra possa essere, sempre e comunque, resa in maniera convincete e soprattutto coinvolgente.
Tracklist:
1. Intro
2. Blaze Of Bodies
3. Vomiting Black Death
4. Corrosive Hallucinations
5. Writhing In Emptiness
6. End Of Life Dreams And Visions Pt. 1
7. Malicious Equivalence
8. End Of Life Dreams And Visions Pt. 2
Line-up:
Ryan Koger – Drums
Daniel Kelley – Vocals, Guitar
Jeff Roman – Bass
Nate McCleary – Guitars (lead)
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