METALEYES

Osculum Infame – Axis Of Blood
Musica estrema di altissimo livello, sinistra, diabolica e con quel talento naturale che i francesi hanno nel saper rendere raffinata anche una proposta come Axis Of Blood.

Church Of Void – Church Of Void
Il gruppo ha un suono trasversale che accoglie molti generi, e che può quindi essere apprezzato da amanti di diverse sonorità metalliche.

Wormwitch – Strike Mortal Soil
Strike Mortal Soil è un album che convince nel corso dei suoi quaranta minuti intensi, feroci e che non lasciano tregua al rachide cervicale.

Jaw Bones – Wrongs On A Right Turn
Quarantacinque minuti in pieno deserto, anche se le sfumature psichedeliche sono ridotte al lumicino in favore di soluzioni melodiche dirette e sostenute, questo sì, dalle ormai irrinunciabili ritmiche groove.

ORIGIN
Il video di Infinitesimal To The Infinite, dall’album Unparalleled Universe (Agonia Records)

Enzo And The Glory Ensemble – In The Name Of The Son
Mettete da parte antipatici luoghi comuni e fate entrare della grande musica a casa vostra.

Moribundo – Raíz Amarga
Raíz Amarga è un’ottima opera che inserisce di diritto i Moribundo tra i nomi da tenere in considerazione anche nel prossimo futuro in ambito death doom.

Tuna De Tierra – Tuna De Tierra
Le canzoni si protraggono mediamente molto di più rispetto alle durate tradizionali, ma qui il tempo è un concetto davvero relativo e superfluo, bisogna immergersi in queste musiche desertiche senza fretta o cognizione dell’esterno.

Otherwise – Sleeping Lions
Sleeping Lions è un album dalle potenzialità enormi, l’opera della vita per gli statunitensi Otherwise, staremo a vedere se bastera per arrivare in cima alle preferenze dei rockers dai gusti mainstream.

PAIN
Il video di “Absinthe-Phoenix Rising”, dall’ultimo album “Coming Home” (Nuclear Blast)

Stratus Nimbus – Stratus Nimbus
Album da ascoltare immersi nella luce di decine di candele, in una stanza dove il respiro si mischia all’odore di incenso, o persi tra le rocce di polverosi e inviolati canyon, preferibilmente se siete amanti di queste sonorità e perciò abituati a perdervi nei meandri della vostra mente.

Monument – Yellowstone
Yellowstone è stimolante e mai prevedibile, scritto ed eseguito da due musicisti di talento e creatori di multi versi musicali assai interessanti, per ascoltare ma soprattutto per pensare qualcosa di nuovo.

Perished – Kark
Atmosferici, ma senza spingersi fino ad un approccio sinfonico, e aspri, ma senza scadere in soluzioni monocordi, i Perished proponevano in maniera esemplare il genere, probabilmente in una forma anche più convincente rispetto a nomi ben più celebrati.

Jack Starr’s Burning Starr – Stand Your Ground
Questo è heavy metal nella sua più fulgida espressione, old school nell’approccio ma perfettamente calato nel nuovo millennio, valorizzato da un ottimo lavoro in studio, nobilitato da un songwriting in stato di grazia e da una manciata di musicisti fenomenali: in una sola parola, imperdibile.

Kultika – Pursuance
Se questo doveva essere un assaggio del nuovo album, l’appetito cresce non poco, perché qui c’è tanto talento capace di spazzare via quei manierismi che talvolta rischiano di vanificare le intuizioni di chi si dedica ad un sottogenere dai mille rivoli come il post metal.


Bug – O’Brien Shape
Il ponte che unisce la musica rock degli anni settanta, attraversa il decennio successivo e tocca territori novantiani, è ben saldo nella musica dei Bug, autori di un lavoro che lascia presagire ottime potenzialità oltre ad un’originalità di idee che spaziano dal progressive all’alternative.

Cities Of Mars – Temporal Rifts
Il disco è una summa di come si può fare musica di generi che non brillano per originalità e trovare una propria personalissima via, facendo musica pesante in maniera fantastica.